(AGENPARL) – Roma, 13 settembre 2020 – 1+4=5 le dita della mano che vorrei stringere ad ogni alunno. 14+9=23=2+3=5. La matematica non è un’opinione. Quindi 5: le dita della mano che vorrei stringere ad ogni alunno. Una nuova bandiera svetterà tra poche ore dai pennoni di quasi tutti gli edifici scolastici, che non sarà accompagnata, purtroppo, dall’Inno che accoglie tutti i cuori dei Fratelli d’Italia ma dal monocorde noioso lamentoso D a d ovvero Dove [si] annullano [i] desideri. Non siete convinti? Provate un assolo tutti insieme. 1.2.3. Imbarazzante, vero? Disastro assicurato dovunque. Semplicemente Dad! Quando il grande Antonio Mancinelli dal 1474 aveva cominciato a stringere la mano di ogni suo allievo e costretto, pessima pedagogia dei tempi passati, ciascuno di loro a sporcare le dita nell’inchiostro, ebbene, sapeva benissimo, il pedagogo veliterno, che da quel piccolo pozzo nero sarebbero colati sulle loro pagine, accartocciate come le piroghe di pelli e di scorze d’albero, fiumi profondi di pensieri. Così, da quella data ad oggi, incommensurabili gocce di sudore hanno inghirlandato “le magnifiche sorti e progressive” di una formazione ed educazione interessate – conosciamo bene i risultati OCSE-Pisa- allo spirito di questi giovani e teneri virgulti. Lunedì prossimo venturo gli sguardi fieri di tutti i maghi-docenti sfioreranno quelli umidi, incerti e ciondolanti nel vuoto degli allievi, i quali, dall’alveo sicuro ed umidificato delle loro magioni verranno catapultati lungo i binari di mappe colorate, che segnaleranno loro gli ingressi che non potranno essere le uscite, le uscite che non potranno essere le entrate, l’area benessere per consumare ermeticamente ed ognuno per sé – ma non tutti per uno (nonostante il ghigno sorpreso di Alexandre Dumas)- una igienica merendina. In questo volteggiare tra i binari di un altrettanto fantastico luna park -speriamo che questa luna del primo giorno della settimana sia sorridente e si offra bella fresca come una gustosa fettina d’anguria- la freschezza la godranno certamente i temuti compiti in classe, vergati da mani di teneri amanuensi, che dai loro mobili sgabellini impareranno a punteggiare, miniare i fogli e- prodigio- a fine giornata li vedranno svolazzare uno dietro l’altro, in devoto silenzio, e planare dolcemente tra le mani sanificate dell’armarius-docente, sacerdote dell’ultimo atto di questa austera solennità. Con eccezionale diligenza, infatti, li farà riposare nell’acqua scintillante e dall’amabile profumo di aglio, perché nessun antigene dovrà mai depositare il suo gene se non per scatenare una dura battaglia molecolare!Tuttavia, non allarmiamoci! Il sacro fuoco del Sapere, Mancinelli docet, riuscirà ad individuare ogni pericolosa scintilla e, prontamente, estinguerla! Solo ora rifletto: quale sorte le prove di evacuazione?