(AGENPARL) – ven 28 febbraio 2025 *Verso un’assistenza personalizzata: l’assessore Barcaioli incontra Laura
Santi per il “Progetto di Vita”*
(aun) – Perugia 28 feb. 025 – Vivere con dignità nonostante le difficoltà.
Laura Santi, giornalista affetta da una forma avanzata di sclerosi
multipla, ha oggi accolto in casa sua l’assessore al welfare della Regione
Umbria, Fabio Barcaioli, per affrontare un tema urgente, il diritto a
un’assistenza adeguata e stabile. Le difficoltà che ogni giorno deve
affrontare, in assenza di un supporto strutturato, hanno reso la sua vita e
quella del marito sempre più complesse. Per questo motivo, la Regione ha
scelto di rispondere con il “Progetto di Vita”, un modello innovativo di
assistenza che, per la prima volta in Umbria, verrà costruito in modo
personalizzato su di lei. La sua realizzazione sarà frutto di un lavoro di
concertazione tra Regione, Usl, servizi sociali e sanitari, per creare un
modello di assistenza che metta davvero al centro la persona.
Santi ha accettato di prendere parte a questo percorso. Il suo bisogno di
aiuto è impellente. La progressiva perdita di autonomia dovuta alla
malattia la costringe a dipendere completamente da un supporto esterno, ma
l’assenza di un assistente personale stabile rende ogni azione quotidiana
un ostacolo difficile da superare. Una condizione che non può più essere
lasciata senza risposta.
“La mia vita è nelle mani degli altri – spiega Santi – La mia patologia è
complessa e richiede un’assistenza sanitaria e sociale di tipo
specializzato per il mio elevato fabbisogno esistenziale. Ogni mia
necessità dipende da un aiuto esterno e senza una figura formata e stabile,
ogni giorno diventa un’incognita. Non posso permettermi di aspettare mesi
per un’assistenza che sia adeguata, mentre la mia condizione peggiora. Ogni
nuovo colloquio per selezionare un assistente è per me una nuova violenza,
perché ogni volta devo spiegare la mia condizione a persone che spesso non
sono preparate a gestirla, è impossibile dunque reperire risorse adeguate.
Non si può lasciare una persona con disabilità grave nella precarietà
assoluta, né pensare che i caregiver familiari possano farsi carico di
tutto, mio marito da solo non può farcela a destreggiarsi fra l’assistenza
e il suo lavoro. Servono soluzioni strutturali” conclude.
Il “Progetto di Vita” vuole essere proprio questo, una risposta
strutturale, che supera l’approccio frammentato e discontinuo
dell’assistenza tradizionale. Si tratta di un documento di pianificazione
che individua in modo integrato tutti gli interventi necessari, sanitari,
socio-sanitari e assistenziali, e definisce le modalità con cui devono
essere coordinati per garantire un supporto efficace e continuativo.
L’assessore Barcaioli ha ribadito l’impegno della Regione nell’adottare
questo nuovo paradigma, con l’obiettivo di migliorare concretamente la
qualità di vita di Santi e di tutte le persone in condizioni simili. “Laura
ha scelto di non restare in silenzio, di raccontare la sua realtà perché
diventi un tema di tutti – ha detto Barcaioli – Il minimo che possiamo fare
è ascoltarla e trasformare le sue parole, le sue necessità, in azioni
concrete. Siamo consapevoli delle enormi difficoltà che vivono ogni giorno
lei e tanti altri cittadini e cittadine umbre. Il nostro impegno è
garantire che Laura non venga lasciata sola, che nessuno più possa vivere
questa forma di solitudine e abbandono. Il Progetto di Vita deve diventare
uno strumento operativo e concreto, un modello di welfare che metta al
centro la dignità e i diritti delle persone con disabilità. Il diritto a
una vita dignitosa non può essere una battaglia individuale, ma un impegno
collettivo” ha concluso l’assessore.
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