(AGENPARL) – mar 04 febbraio 2025 (agenzia umbria notizie)
Asteramb11
La giunta regionale sostiene la nascita delle comunità
energetiche rinnovabili: approvata delibera in attuazione della
L.R. 6/2024; al via un nuovo avviso pubblico
(aun) – Perugia, 04 feb. 025 – Un passo fondamentale per
trasformare l’Umbria in un modello di rigenerazione ambientale è
rappresentato dall’adozione da parte della giunta regionale
dell’Umbria della delibera che dà attuazione alla legge (n.
6/2024) sulle comunità energetiche rinnovabili, approvata nella
scorsa legislatura su proposta dell’allora consigliere regionale
di minoranza, Thomas De Luca.
La delibera prevede lo stanziamento di 110 mila euro per
promuovere la costituzione delle CER attraverso un nuovo avviso
pubblico con l’obbiettivo di supportare gli enti pubblici nel
loro impegno verso la transizione energetica e la sostenibilità
ambientale.
“Si tratta di risorse soltanto iniziali che sono ancora esigue,
ma che sicuramente andremo a rifinanziare – dichiara l’assessore
all’ambiente Thomas De Luca. Le Comunità Energetiche Rinnovabili
sono uno strumento straordinario ed è importante dare sostegno
ai Comuni che per la realizzazione dei progetti potranno
coinvolgere aziende e cittadini. Rimpinguando la dotazione
finanziaria in fase di bilancio – prosegue De Luca – potremo
utilizzare le risorse a partire dagli enti locali e dalle
aziende pubbliche per sostenere le spese istruttorie per la
costituzione delle CER e le spese tecniche per l’individuazione
e la realizzazione degli impianti. La presenza della Regione in
questa partita – ha sottolineato l’assessore – costituisce un
traino fondamentale”.
Tra i soggetti beneficiari dei contributi ci sono
amministrazioni comunali e provinciali, Adisu, Ater, Arpa,
Aziende ospedaliere e Aziende Sanitarie.
Per essere ammessi al contributo, i soggetti pubblici devono
essere formalmente membri di una CER costituita tra il 1°
gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025 ai sensi dell’art. 31 del
D.Lgs. n. 199/2021. Ogni CER può presentare una sola istanza di
partecipazione tramite uno dei suoi membri (il soggetto
proponente). Tuttavia, ogni soggetto proponente può presentare
più istanze, riferite a differenti CER di cui risulti membro. Le
spese ammissibili includono studi di pre-fattibilità e
consulenze specialistiche (tecniche, economiche, finanziarie e
giuridico-amministrative), spese legali per la formazione
giuridica della comunità (statuto e regolamento) e spese
amministrative e legali (notaio, avvocato e fiscalista), spese
tecniche relative agli impianti a fonti rinnovabili
(progettazioni, indagini geologiche e geotecniche, direzioni
lavori, sicurezza, collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi).
“Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono un’opportunità di
crescita non solo sotto l’aspetto energetico, ma anche sociale.
Le CER permettono a cittadini, imprese e amministrazioni locali
di unirsi per produrre, condividere e consumare energia
rinnovabile a livello locale e di non dipendere esclusivamente
dai grandi fornitori centralizzati. Ovviamente, il tema delle
aree idonee è prioritario – ha concluso De Luca. Nei prossimi
mesi solleciteremo la ricognizione delle aree di proprietà
pubblica”.
Red/com/Sd
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