(AGENPARL) – gio 16 gennaio 2025 Tutti gli interventi di consiglieri e assessori regionali, le conclusioni
della Presidente della Giunta
(Acs) Perugia, 16 gennaio 2025 – Dopo la presentazione del programma di
governo da parte della presidente della Giunta regionale, Stefania Proietti,
e la replica della portavoce dell’opposizione, Donatella Tesei, si sono
succeduti per tutto il giorno gli interventi dei consiglieri regionali e
successivamente degli assessori, con le conclusioni del dibattito affidate di
nuovo alla presidente Proietti. A seguire tutti gli interventi:
Cristian BETTI (Capogruppo Pd): “Emozionato per questo mio intervento, ma
anche felice per vedere in quest’Aula ex Sindaci ed amministratori con i
quali, soprattutto nel periodo della pandemia ci siamo trovati insieme ad
interloquire con la Regione e il Governo alla ricerca delle migliori
soluzioni. Saluto la dottoressa Donetti che si appresta ad iniziare un lavoro
importantissimo quale direttrice regionale della sanità umbra. La parola che
mi preme sottolineare oggi con più forza è: ‘pace’, la drammatica
situazione internazionale è giusto inserirla nella nostra discussione.
L’Umbria, terra di san Francesco e Capitini non può rinunciare ad un ruolo
di baluardo di pace, per questo è stato importantissimo, nella formazione di
questa Giunta regionale, individuare una delega specifica. Cosa che dovrebbe
essere presa ad esempio anche da altre Regioni. Oggi celebriamo un momento di
assunzione di responsabilità politica da portare avanti con un forte
processo partecipativo e con il comune obiettivo di un’Umbria più
rispettosa dei diritti fondamentali a partire dalla salute. I 92 comuni che
compongono la regione devono tornare al centro di scelte condivise. Le
fondamenta del nostro programma riguardano la salute, i giovani, i fragili,
la difesa dei diritti. Lo sviluppo sociale ed economico. Vogliamo costruire
un piano sanitario con al centro le persone, coinvolgendo l’intero sistema
sanitario ed i rappresentanti delle comunità. È inaccettabile che gli umbri
debbano andare fuori regione per curarsi. La mobilità passiva è arrivata a
superare i 30 milioni di euro. È importante fare l’analisi della
situazione economica della sanità e porre quindi le basi per investimenti
nel settore con l’obiettivo di recuperare standard di qualità. Dobbiamo
lavorare per non tradire la fiducia delle nuove generazioni che vanno
maggiormente coinvolte nei processi decisionali. Non siamo contrari alle
grandi infrastrutture, ma vogliamo sviluppare collegamenti efficienti che
migliorino la vita dei cittadini. Per il collegamento all’alta velocità
diciamo no alla soluzione Creti. Bene le infrastrutture sostenibili e
trasporti moderni, proteggendo il nostro ecosistema. Il tema dei rifiuti è
al centro della nostra agenda. È fondamentale lavorare sul riciclo e sul
riuso collaborando con le regioni limitrofe per la messa a punto di una
strategia condivisa. È una priorità la difesa dell’ambiente dove spicca
la drammatica situazione del lago Trasimeno che oggi è meno 150 cm sullo
zero idrometrico, questa deve diventare una questione da affrontare a livello
nazionale ed europeo ed in questo è essenziale il ruolo della regione. Le
aree interne devono essere parte di uno sviluppo complessivo; vanno ricreate
reti di valore per sostenere il settore agroalimentare e le eccellenze
territoriali. Altra priorità va riservata alle aree colpite dal sisma nel
2016 e 2023, bisogna investire nelle persone e nei territori mirando alla
crescita sociale ed economica. Nel corso della campagna elettorale abbiamo
incontrato moltissimi cittadini che sappiamo cosa chiedono. Le linee
programmatiche illustrate dalla presidente Proietti puntano ad invertire il
declino economico, sociale e politico dell’Umbria. Bisogna superare le
condizioni di divario territoriali presenti. Percorreremo la strada davanti a
noi con orgoglio e senso di responsabilità, consapevoli delle difficoltà
che incontreremo”.
Eleonora PACE (capogruppo FdI): “Auguro buon lavoro a tutti
nell’interesse dei cittadini. Il nostro sarà un importante compito di
controllo, stimolo e proposta. Il popolo umbro ha deciso di tornare alla
casella di partenza, riallacciando il ‘filo rosso’ durato 45 anni dopo la
nostra legislatura, affidandosi nuovamente ad un passato remoto che si
ripresenta tentando di trasformarsi nel ‘nuovo’. Sul nostro insuccesso
abbiamo fatto la giusta riflessione, sulle cose fatte bene e non
adeguatamente comunicate ai cittadini, sugli errori comunque commessi.
Abbiamo ragionato sulle ragioni per stare insieme in coalizione e come
condurre l’opposizione proponendo azioni di continuità amministrativa come
ponte di quanto fatto in questi anni e di come organizzarci al meglio per il
futuro nell’alternanza. La sconfitta del 2019 la sinistra l’ha archiviata
come incidente di percorso e non come implosione di un sistema frutto di
governi incapaci che hanno trascinato l’Umbria fuori dal range delle
regioni europee più sviluppate. Siamo di fronte ad un Presidente che si
definisce civico che tenta di incarnare il ruolo di donna sola al comando, ma
che rischia invece di essere la porta Usb per la reintroduzione di file del
vecchio sistema amministrativo. Non era mai accaduto, fino ad oggi, che in
quest’Aula sedesse una ex presidente della Giunta regionale, dei due
presidenti della province e questo dà sicuramente forma e competenza. Il
nostro orizzonte è oggi una linea tra chi ha l’onere di governare e chi
deve controllare, stimolare e proporre. Contro di noi avete fatto ricorso
alla mistificazione fraudolenta che in alcuni casi ha assunto le
caratteristiche del procurato allarme, tanto che ci siamo dovuti rivolgere al
Prefetto quando si è addirittura lanciato l’allarme per la chiusura di
ospedali. In campagna elettorale avete bivaccato negli ingressi degli
ospedali strappando il nostro programma dando vita ad uno spettacolo indegno.
Lei, presidente Proietti, non perda questa occasione per chiedere scusa. In
quel programma c’erano molte cose che lei, Presidente ha chiesto in questi
giorni al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro Matteo
Salvini. Auspichiamo una importante centralità di questa Assemblea per
favorire l’efficienza del nostro ruolo e della macchina legislativa. Sono
fiera di aver sostenuto il governo Tesei che ha lasciato in eredità
importantissimi provvedimenti e raggiunto grandi traguardi come un più 5 per
cento in fatto occupazionale, 30 milioni di euro, attraverso una apposita
legge, a sostegno delle famiglie. Ma interventi di ampio rilievo hanno
riguardato la sanità, le infrastrutture, la questione chiusura del ciclo dei
rifiuti, il turismo, la lotta alla droga. In tema di sanità faccio gli
auguri alla dottoressa Donetti nel suo ruolo di direttore regionale, ma mi
preme anche sottolineare la gravità di aver cercato di costruire, in questi
cinque anni, un ‘caso Umbria’ che non è mai esistito, raccontando bugie
sul fatto che stavamo smantellando il pubblico per favorire il privato. Dati
inconfutabili dicono la cosa opposta. Continuate a dire che farete una
‘operazione verità’ sui conti della sanità, ma sarebbe meglio ricordare
come l’abbiamo trovata noi nel 2019. Oggi, il Mef certifica che nel 2023 si
è registrato un avanzo strutturale. Sono queste le operazioni verità.
Abbiamo sempre operato in maniera corretta e trasparente. In campagna
elettorale la presidente Proietti ha detto di risolvere il problema delle
liste di attesa in tre mesi, ma sembra che ad oggi siano addirittura
raddoppiate. Con la delega della sanità in capo direttamente al Presidente
della Giunta sono stati privati i cittadini di un assessore a tempo pieno.
Finalmente dopo 40 anni, nel corso della nostra legislatura, il Pd si è
accorto dei problemi degli ospedali di Terni ed Amelia. Ora mi auguro che
l’assessore De Rebotti porti avanti e percorra la rotta che abbiamo
tracciato. Su infrastrutture e rifiuti siamo di fronte alla politica del
‘no’, come per il nodino e il termovalorizzatore, ma ci piacerebbe
conoscere le soluzioni alternative. Sulle infrastrutture viarie l’ex
assessore Melasecche ha portato avanti un programma di interventi ampio ed
importantissimo. Rispetto al termovalorizzatore ci siamo assunti la
responsabilità di scegliere, a differenza del centrosinistra che ha sempre
rinviato tale scelta aumentando i costi e ampliando le discariche, queste sì
nocive per la salute. Per il turismo sono state fatte cose straordinarie.
Quando sento dire dall’attuale assessore che l’aeroporto ha bisogno di
una programmazione seria, dopo i risultati da noi raggiunti, fa veramente
sorridere. Per l’Ottavo centenario di san Francesco siamo stati noi a portare
le risorse di cui si parla oggi. È necessario creare nuove condizioni di
sviluppo per l’Umbria. Saremo critici, ma concreti. Occorre avere il
coraggio di una grande visione strategica, mostrare idee e cuore per lo
sviluppo. L’Umbria è territorio da vivere come cerniera del flusso e del
transito dell’Italia mediana. Sosterremo ogni iniziativa verso questa
direzione come saremo pronti a contrastare ogni atteggiamento nocivo”.
Fabrizio RICCI (Avs): “Abbiamo un compito importante: riconnettere la
politica con i bisogni reali delle persone, a partire dai più fragili e in
difficoltà. Dobbiamo combattere la rassegnazione e l’individualismo,
ricostruendo un noi dove oggi si trova un io. Abbiamo bisogno di una grande
stagione di partecipazione popolare, di entusiasmo e senso di
responsabilità. Dobbiamo dare una risposta a chi non è andato a votare. La
nostra società è sempre più aporofobica, perché teme e disprezza la
povertà, assegnando all’individuo la responsabilità della propria
povertà. Noi dobbiamo cambiare questo stato di cose, ripristinando la
giustizia sociale e generazionale. Altrimenti si rafforzano gli autoritarismi
e la guerra, come quella di Gaza, con il genocidio del popolo palestinese. La
scelta della Presidente di assegnare una delega alla pace e alla cooperazione
internazionale non era scontata e la ringraziamo. Nello statuto della nostra
Regione c’è la cultura della pace tra i principi fondamentali. Si può
costruire pace anche da qui. Anche con una parola netta contro la deriva
militarista dell’Ue. Avs su questo darà il massimo sostegno, così come
sulla vertenza su cambiamento radicale. L’Umbria negli ultimi 4 anni si è
spopolata di 16mila abitanti. L’autonomia differenziata sarebbe una
sciagura, aggravando questa situazione. Curarsi è diventato un lusso: un
umbro su dieci rinuncia a farlo. E si va sempre più fuori regione. Le nuove
generazioni non sentono più di poter restare qui per i salari troppo bassi.
Crescono precarietà e diseguaglianze. Oggi un minore su 5 in Umbria è in
povertà relativa. Diritti delle donne e Lgbt sono stati messi sotto attacco
in questi anni. Noi vogliamo difendere diritti e libertà, ampliarli e
renderli esigibili. I cambiamenti climatici li troviamo anche sulle sponde
del lago Trasimeno. Su queste grandi questioni di giustizia noi vogliamo
incidere. Il programma di governo va in questa direzione, come con la
proposta del salario minimo regionale, un segnale per la dignità del lavoro
e un modo per mettere mano al sistema degli appalti. La tutela, la
remunerazione e la dignità dei lavoratori non sono costi ma motori di
sviluppo. La scelta di dire no agli inceneritori è giusta e naturale.
Priorità sono la lotta all’abbandono scolastico e gli investimenti per il
diritto allo studio, che non deve essere una corsa ad ostacoli per chi ha
meno possibilità. Anche l’aggressione mafiosa alla nostra economia è
reale, superiore alla media nazionale, con imposte evase per un miliardo e
200 milioni di euro: un gigantesco furto alla nostra comunità”.
Laura PERNAZZA (FI): “Le linee programmatiche sembrano un libro dei sogni
che rischia di creare nei cittadini aspettative irrealizzabili. Nel programma
ci sono carenze significative in termini di fattibilità economica e
sostenibilità finanziaria. Ci sono proposte molto ambiziose ma mancano stime
sui costi, piani realistici e valutazione delle risorse necessarie per la
loro realizzazione. Il contesto economico finanziario della nostra regione
viene ignorato. Abbiamo un bilancio regionale di circa 3 miliardi, di cui
solo il 5 per cento è fatto da risorse libere. Questa estrema rigidità
limita fortemente la capacità della Regione per nuove iniziative senza tagli
alla spesa. Nelle linee programmatiche sulla sanità non c’è nulla
sull’assunzione in 6 mesi di 150 medici, che costerebbe circa 10 milioni di
euro. Le tempistiche sono irrealistiche: i concorsi hanno dei vincoli. Le
tempistiche vanno riviste anche per l’abbattimento delle liste d’attesa, e
non si dice dove si troveranno le risorse. Per la digitalizzazione della
sanità mancano costi e risorse umane necessarie. L’ospedale di Amelia è
assente: Presidente, chiarisca che questo rappresenta una priorità. Il
salario minimo regionale è una chimera: la Regione può disporre
esclusivamente per i propri bandi, non vincolando le altre amministrazioni.
Uno strumento che non risolverà il problema della capacità di acquisto
degli umbri. Un provvedimento ideologico, con un beneficio nullo. Sono stati
completamente dimenticati i professionisti, mai citati nel programma. Una
grave mancanza. Non si parla di politiche fiscali mirate per le imprese. La
riduzione del carico fiscale per le imprese è una assoluta priorità. Poco
si parla di filiere corte e nulla sui distretti del cibo. Si parla di
cacciatori solo per il contenimento della fauna selvatica. Ci si è
dimenticati delle Province e dei tanti dossier aperti con la Regione, come il
problema delle manutenzioni delle strade provinciali. Sull’ambiente sono
chiari i no all’inceneritore ma su come chiudere il ciclo dei rifiuti si è
più fumosi. Basta con il proporre la tariffazione puntuale che ha
clamorosamente fallito come strumento per la mitigazione e l’equità delle
tariffe. Confidiamo che alla stagione degli spot elettorali segua maggiore
consapevolezza. Siamo giunti a un punto di non ritorno per i costi del
sistema rifiuti. Il nostro obiettivo è contribuire al dibattito con proposte
concrete e una visione costruttiva. Serve partire da una solida analisi della
realtà e non da slogan generici, con politiche concrete che sappiamo
guardare al futuro con una strategia chiara per l’Umbria che sappia
valorizzare la sua identità culturale, liberale e moderna. È tempo di
consolidare i risultati raggiunti. Il mio appello è a non rivedere tutti gli
impegni presi dal precedente governo: non possiamo permetterci di tornare
indietro. Non usate la Regione per fare opposizione al Governo, sarebbe
demagogico e controproducente”.
Luca SIMONETTI (M5S): “Circa 100mila persone in Umbria vivono in condizioni
di povertà. A fronte di ciò il piano regionale di contrasto alla povertà
risale al 2021, quando esisteva ancora il reddito di cittadinanza. Siamo
determinati ad intervenire con forza per dare risposta ai bisogni di salute
dei territori, sui quali esistono disparità notevoli. Serve un nuovo Piano
sanitario regionale che sia condiviso e co-costruito. Serve un sistema
sanitario che non lasci indietro nessuno e che si faccia carico dei problemi
legati all’inquinamento, in special modo nel Ternano. L’obiettivo del
nuovo ospedale di Terni va perseguito con determinazione. Così come la lotta
alle dipendenze e all’abuso di alcol, nell’ottica della riduzione del
danno. Servono risposte tempestive per le persone con disabilità e per
l’integrazione e l’inclusività. Accogliere per garantire diritti e
doveri all’interno di un progetto condiviso. Dobbiamo gestire il presente e
garantire il futuro. Non basteranno auspici e declamazioni, dovremo tutelare
imprenditori e lavoratori, liberando il lavoro dallo sfruttamento e dal
caporalato. Deve essere riconosciuta l’importanza del salario minimo.
Dobbiamo saper innovare ed attrarre nuovi saperi. Da qui al 2025 sono in
gioco centinaia di posti di lavoro nell’ambito di filiere ad alto valore
aggiunto”.
Enrico MELASECCHE (Lega): “Sono preoccupato perché vedo e tocco con mano
la differenza tra quello che si dice e la realtà. Sono decenni che sentiamo
le stesse affermazioni. Ricordo l’Umbria di 5 anni fa e ricordo quale era
l’Umbria che abbiamo ereditato. Questa sorta di paese dei balocchi che
viene proposto non esiste. Per governare serve una lucidità e un passo che
non sembrano esserci. Ad esempio, garantire la riduzione delle liste di
attesa in tre mesi non è realistico. Sostenere che entro un anno la sanità
regionale avrà il nuovo assetto è fuori dalla realtà. Questa nuova
maggioranza sarà in grado di rendere l’Umbria attrattiva per gli
investimenti? Saprà dare ai nostri giovani la possibilità di non dover
emigrare? Il vecchio sistema assistenzialistico e quello di potere della
sinistra fino a 5 anni fa rendevano l’Umbria una regione piegata su sé
stessa. Fino al 2019 l’Umbria era stata amministrata premiando
l’appartenenza di partito e di corrente. Non valevano criteri meritocratici
ma solo legami politici. In tutto questo le strade principali erano una
groviera mentre oggi il 95% delle strutture viarie è stato rifatto. Cinque
anni fa il tema della E78 era stato accantonato. Sulla Tre Valli, solo oggi
partiranno i lavori per la nuova trasversale Tirreno-Adriatico. Noi abbiamo
voluto progetti e ci siamo fatti carico di interessare i Ministeri. Ora
vedremo quanto questa Giunta riuscirà ad ottenere per completare questi
progetti. E non basterà farsi dei selfie davanti al ministero. La sinistra
ha portato l’Umbria ad essere ‘Regione in transizione’ senza poter
contare sui fondi destinati al Sud. Rinunciare alla stazione Media Etruria
dell’Alta Velocità sarebbe una sconfitta per l’Umbria, un risultato per
cui ci siamo battuti a lungo e che porteranno 14 coppie di Frecciarossa al
giorno. Abbiamo lasciato in dote 150 milioni per il dissesto idrogeologico e
sarà ora di iniziare a spenderli perchè ad esempio a Foligno ci saranno
problemi seri in caso di alluvioni. La Giunta di centrodestra ha portato una
forte discontinuità amministrativa nella storia dell’Umbria, che oggi è
una regione molto diversa da quella del 2019. Non tutto va bene, ma il meglio
va sempre perseguito. Il Centrosinistra ha promesso la speranza, la pace e le
cose più incredibili: ora dovete cominciare a correre senza perdere un solo
minuto. Ci sarà da affrontare la gara per il trasporto pubblico, facendo
rispettare quella legge che per 10 anni è rimasta inattuata per favorire gli
amici. La modernizzazione del sistema è rimasta bloccata e invece deve
essere portata avanti. Abbiamo risanato i debiti della società e combattuto
contro gli utenti che non pagavano i biglietti. Non faremo un’opposizione
pregiudiziale ma valuteremo con attenzione la differenza tra le promesse e le
cose che farete”.
Stefano LISCI (Pd): “Con l’allora assessore Melasecche ci siamo
incontrati spesso nella mia città di Spoleto e questo gli fa onore, come ad
esempio è avvenuto anche in occasione della grande esercitazione dei
volontari della Protezione civile. Rispetto alla infrastruttura ‘Tre
valli’ avremo modo di confrontarci in Commissione. Faccio i complimenti
anche all’ex assessore Paola Agabiti per l’importante lavoro fatto nel
settore del turismo anche nel cratere del sisma e quindi nei territori della
Valnerina e spoletino. Cosa che però non posso dire di altri assessori della
precedente Giunta, tra i quali l’assessore alla sanità, Coletto che, tante
volte invitato, non è mai venuto a Spoleto dove abbiamo saputo che
l’ospedale veniva riservato al Covid e quindi, di fatto, della chiusura
dalla sera alla mattina. Una chiusura durata anni con gravi conseguenze per
la nostra comunità. Con i cittadini ci vuole lealtà. La presidente Tesei
promise che l’ospedale sarebbe ritornato meglio di prima, ma non è stato
così, i cittadini non vanno presi in giro. Le cose positive fatte dalla
precedente Giunta non vanno buttate, ma vanno fatti passi in avanti prendendo
in carico i problemi dei cittadini fino a risolverli. Il confronto in
quest’Aula è molto importante, ma non dobbiamo restare chiusi qui dentro,
bisogna uscire ed andare in mezzo alla gente ed ascoltarla. Auspico che nei
lavori delle Commissione ci possa essere un confronto leale e serio”.
Nilo ARCUDI (Umbria civica): “Non nascondo la mia emozione per questo mio
primo intervento in quest’Aula. Essere qui a rappresentare la comunità
umbra richiede un forte senso di responsabilità. Lavorare per avere
un’Umbria forte rappresenta un bene per tutti. È condivisibile la
prospettiva di raggiungere uno sviluppo economico ambientalmente sostenibile,
ma il punto di differenza è come raggiungere l’obiettivo. Sono due gli
elementi fondamentali che caratterizzano la competitività di una regione: la
sua raggiungibilità e quindi le infrastrutture. La forza di una popolazione
è condizionata dalla presenza o meno dei giovani. Prima di fare scelte serve
una visione chiara rispetto all’inverno demografico. Nel 2050 l’Italia
perderà 5 milioni di cittadini e la maggior parte di loro saranno giovani.
Questo indebolisce la forza di un Paese. L’Umbria è, ad oggi, la regione
più anziana d’Italia. Altro elemento di debolezza è l’isolamento
geografico infrastrutturale. Qui abbiamo la crescita economica più bassa
rispetto alle regioni limitrofe. Bisogna dar vita ad azioni concrete per
creare crescita, sviluppo e quindi pil. La giustizia sociale favorisce la
crescita di una comunità e crea ricchezza. Ho percepito un atteggiamento
contrario rispetto ad opere strategiche come il Nodo di Perugia e questo è
un danno anche per le future generazioni. Auspico in questo caso un
atteggiamento diverso da parte del Partito democratico che ha sempre
espresso, in merito, un parere positivo. Non si può rinunciare alla Media
Etruria perché è l’unico modo per allacciarsi all’alta velocità e
quindi ai collegamenti con l’Italia e con l’Europa. Non perdiamo i 10
milioni di euro di risorse già stanziate. Sull’aeroporto serve la stessa
determinazione messa in campo negli ultimi anni e che lo ha rilanciato con
successo. Ora va consolidato ampliando le piste e raggiungendo nuovi
obiettivi utili a portare in Umbria sempre più persone. Rispetto all’inverno
demografico la legge sulla famiglia è stato un importante segnale. Vedremo
se prevarrà la politica delle posizioni predefinite o quella della
programmazione. Con l’assessore De Luca auspico un confronto su posizioni
diverse: Il ciclo dei rifiuti ha una logica semplice in tutto il mondo:
spazzamento, raccolta, recupero, riciclo e chiusura del ciclo. Rimarrà
sempre una parte residua da smaltire e le modalità sono due: discarica o
termovalorizzatore. Il termovalorizzatore è l’impianto più sostenibile
esistente, lo dice l’Unione europea ed i paesi ambientalmente più
avanzati. L’altra possibilità è l’ampliamento delle discariche creando
fortissimi danni ambientali. Rispetto alla sanità si continua a parlare di
disastro, ma i dati dimostrano che non è così. La sanità privata è sotto
il 12 per cento, meno della media nazionale. Fare interventi in maniera
convenzionale è importante per non far attendere i cittadini. L’Umbria non
ha la forza economica per competere su tutto. Abbiamo nicchie di successo, ma
in questo momento c’è sofferenza nelle aree di Terni e Narni, nella fascia
appenninica. Ci sarà una forte criticità nell’alto Tevere a causa della
crisi dell’automotive. Lo sviluppo economico è legato al mercato del
lavoro. Tutti percepiamo che ci sono persone che cercano lavoro ed imprese
che cercano personale, ma non c’è un incrocio. Va fatta formazione alle
persone che servono alle nostre imprese e alle nostre aziende”.
Andrea ROMIZI (FI): “Nelle linee programmatiche ci sono tanti no,
soprattutto sulle infrastrutture. Un atteggiamento che ci preoccupa e ci
riproietta all’indietro nel tempo, interrompendo l’innovazione di questi
cinque anni. In Umbria il centrosinistra è una forza aprioristicamente
contro: il campo largo assomiglia a un campo spoglio, con poche idee e tanti
no. Confrontiamoci sui temi senza pregiudizi. Per recuperare tutti gli umbri
che non sono andati a votare serve un’altra modalità di confronto,
abbandonando la dialettica veemente e rabbiosa che ha caratterizzato la
campagna elettorale. Serve confrontarsi sulle proposte, con una visione e
idee innovative, ma anche con una retrospettiva sulla nostra storia. In
campagna elettorale ci si limita a confrontarci con gli ultimi anni, ma serve
uno sforzo di indagine maggiore: veniamo da una crisi non riferibile ad un
quinquennio. In Umbria già dalla metà degli anni 80 era possibile cogliere
i prodromi della crisi e di declino: perdita di competitività economica,
sistema manifatturiero fragile, scomparsa delle banche regionali, denatalità
e invecchiamento, e relativi rischio per il sistema di welfare regionale con
povertà crescente. Non possiamo trascurare le complessità che dobbiamo
affrontare. No al ping pong destra sinistra: rischiamo di essere un consiglio
regionale che enuclea principi belli ma senza possibilità di toccare le
criticità. Le ricette di 50 anni di amministrazione di sinistra hanno
disatteso l’aspettativa di modernizzazione e sviluppo dell’Umbria, che ha
portato ad una situazione di stallo con gravi mancanze di scelte di ordine
strategico, su trasporto pubblico locale e infrastrutture. Sui rifiuti
l’assessore Morroni ha avuto un approccio laico, con valutazioni tecnico
scientifiche. Invece ci sarà un’inversione di direzione e noi vorremmo che
avvenga dandoci la possibilità di avere un confronto. È chiaro che non
volete il termovalorizzatore ma non abbiamo capito l’alternativa. Non
condividiamo le premesse del suo programma. I dati dimostrano che la Giunta
Tesei ha ben operato per restituire a questa terra una prospettiva in una
situazione che era la più difficile dal dopoguerra. C’è stato un rimbalzo
del pil post covid, e nel 2024 l’Umbria è all’ottavo posto per
incremento del pil reale. È stata vincente la strategia di aiutare tutte le
imprese, anche le più piccole, per farle diventare maggiormente attrattive,
come la vicinanza alle filiere produttive. Misure a cui serve dare
continuità. Non abbiamo chiaro l’indirizzo che intenderà seguire in
questi anni. Le linee programmatiche su questo tema sono generiche e fumose:
sembrano ricalcare le politiche dell’assessore Fioroni. Dite di volere le
infrastrutture. Peccato avete detto no al nodo di Perugia, no alla stazione
Medioetruria, no alla nuova stazione di Collestrada, no al
termovalorizzatore. L’Umbria in questi anni si è dimostrata una eccellenza
nell’attuazione del Pnrr, nella tutela ambientale, nella rigenerazione
urbana, nella lotta ai cambiamenti climatici, nel risparmio energetico.
Presidente Proietti dove intende orientare la nostra regione? Avete
dimenticato il tema dell’identità regionale. Invece è fondamentale
confrontarci su questo”.
Francesco FILIPPONI (Pd): “Queste linee programmatiche rispondono alle
difficoltà degli umbri. Dobbiamo partire da alcuni dati per affrontare al
meglio questa legislatura. Come il calo dei residenti della nostra regione:
16mila umbri in meno, è scomparsa una piccola città. O lo stipendio medio
degli umbri a tempo indeterminato: nel 2022 era di 30mila euro rispetto ad
una media nazionale di 37mila euro. Quindi sarà centrale il tema dello
sviluppo economico. Anche perché ci sono molte crisi aziendali come quelle
dell’Alta valle del Tevere. Senza dimenticare il rilancio del polo chimico
di Terni. Serve sottoscrivere entro febbraio l’accordo di programma di Ast.
Bene le linee anche sul diritto allo studio. L’Umbria ha l’1,5% della
popolazione scolastica nazionale, purtroppo in diminuzione. Occorre adottare
tutti gli strumenti utili affinché ci sia maggiore accesso all’istruzione,
ci sia un contrasto vero dell’abbandono scolastico e ci sia maggiore
sicurezza nei 796 plessi scolastici della regione, il 30 per cento dei quali
sono in territorio montuoso. Apprezzo le linee anche sulla strategia di
adattamento ai cambiamenti climatici. Serve aver un’interpretazione
normativa rispetto al piano casa del ministro Salvini che entra in contrasto
con la nostra legislazione vigente. Molto del nostro mandato si baserà su
un’urbanistica e un’edilizia senza ulteriore consumo di suolo. Serve
ottimizzare la risorsa idrica, con nuovi investimenti sulle dighe di
Montedoglio e Valfabbrica. La riqualificazione urbana è un tema molto
sentito dal territorio dal quale provengo, che perde più residenti rispetto
ad altri. Particolare attenzione servirà nell’attuazione del Pnrr, con
l’ implementazione di tutto il lavoro fatto nella precedente
amministrazione. Penso a Borgo Cesi a Terni, su cui serve arrivare a
conclusione nei tempi stabiliti. Auspico una commissione speciale sul Pnrr
sull’edilizia sanitaria, con particolare attenzione agli ospedali di Narni
Amelia e al nuovo ospedale di Terni, che è possibile realizzare solo con
fondi pubblici. La delega alla partecipazione e al confronto costante con i
cittadini e le cittadine dell’Umbria sarà fondamentale: solo così daremo
la possibilità agli umbri di poter credere ad una politica che risponda alle
loro necessità”.
Francesco DE REBOTTI (assessore sviluppo economico): “Nei 55 anni della
Regione Umbria rientra quel pezzo di storia in cui questa regione è stata
immaginata, costruita e resa moderna. Serve rispetto per una storia che è
comune a tutti noi. La velocità della politica ha fatto sì che la
maggioranza di centro destra sia durata solo 5 anni. Pensare di poter
governare oggi con le ricette antiche è piuttosto sbagliato. Serviranno
immaginazione e creatività, servono ricette nuove e innovative. La pace non
è solo un concetto astratto, visto che la guerra impatta sui costi delle
materie prime e dei carburanti, sulle migrazioni e sui limiti all’economia.
In un mondo in cui sembra comandare solo il potere economico la pace è
conveniente per le imprese, per le famiglie e anche per l’Umbria. Parlare
di pace non è quindi solo giusto ma anche conveniente. Se essere ideologici
significa avere una propria visione del mondo, allora siamo ideologici.
Stiamo per attraversare una tempesta quasi perfetta, che impatterà
sull’Alto Tevere quanto sul Ternano. Anche a causa di scelte sbagliate da
parte dell’Europa, che non ha individuato un percorso progressivo.
Serviranno risorse ed ammortizzatori sociali per le aziende che avranno
bisogno di sostegno per gestire la transizione. Le Agenzie regionali hanno un
ruolo determinante e vanno rilanciate, uscendo dall’autarchia. Esse devono
tornare a svolgere un ruolo integrato ed efficace a sostegno del territorio
in questa fase, per favorire nuova crescita, a Nocera Umbra come a Terni. Non
si può pensare di spendere 15 milioni per l’area chimica di Terni e di
investirne 17 a Pentima. Dovremo capire su cosa investire, anche facendo
scelte che sono in contraddizione con il passato. Lo strumento di valutazione
sarà la corrispondenza con il nostro sentire e la possibilità di praticare
strade alternative, ipotizzando altri scenari possibili rifuggendo dalla
follia iconoclasta. Il dinamismo di Melasecche non mi mette in difficoltà ed
anzi ha risentito lui di una certa solitudine nell’ambito della Giunta
precedente. Sulle infrastrutture dovremo immaginare un’Umbria diversa, con
una mobilità veloce ed efficace. Sarà necessario esplorare nuove soluzioni
per l’alta velocità per collegare Perugia e Roma, anche in vista
dell’afflusso di turisti per il Giubileo. Anche per altre infrastrutture
strategiche serviranno approfondimenti e partecipazione. L’Umbria del sud
ha sofferto a mettersi in connessione con la Regione. E per questo va
compresa l’importanza di dotare quell’area di strutture sanitarie
adeguate e strategiche, come quella di Narni-Amelia. Rispetto
all’aeroporto, ho effettivamente incontrato i sindacati dei lavoratori, che
hanno subito la scelta del cda di Sase, che non è stata condivisa con la
Giunta. Presteremo grande attenzione al rilancio sostenibile dello scalo
dell’Umbria, verso traiettorie che possano garantire sviluppo e
sicurezza”.
Thomas DE LUCA (assessore ambiente): “Non accettiamo lezioni di moralità
da nessuno. Noi rappresentiamo un’altra stagione politica. I cambiamenti
climatici richiedono risposte urgenti e strutturali, anche per quanto
riguarda la salute umana: Terni è ai primi posti nazionali per il rischio di
colpi di calore. In queste linee programmatiche leggiamo un cambio di
paradigma atteso da un decennio. Ci troviamo oggi a dover smentire una serie
di fake news. L’ampliamento delle 3 discariche regionali è stato approvato
nel dicembre 2022 dalla Giunta Tesei. L’Osservatorio regionale dei rifiuti
ha potuto osservare che l’incremento del conferimento dei rifiuti in
discarica c’è stato, anche a causa di rifiuti provenienti da fuori
regione. Noi vorremmo allineare i livelli di produzione e di differenziazione
dei rifiuti su base regionale, riducendo così la quantità complessiva di
rifiuti da trattare. La scelta del centrodestra di puntare sul
termovalorizzatore si è scontrata col rifiuto dei territori ad ospitare
l’impianto. L’unica soluzione che possiamo attuare è di ridurre da
subito e nel minor tempo possibile l’afflusso dei rifiuti in discarica. I
dati Ispra del 2022 dicono che a Perugia il costo medio della tariffa per
abitante è 285 euro ed a Terni è di 192 euro. A Treviso, con raccolta
differenziata all’88% e un indice di riciclo vicino all’80% la tariffa è
di 141 euro. Quindi la metà di quanto pagato a Perugia. Un comportamento
virtuoso e una maggiore raccolta differenziata coincidono con la riduzione
delle tariffe. Il Comitato tecnico scientifico dell’ex assessore Morroni ha
effettuato delle previsioni secondo le quali con il termovalorizzatore le
tariffe scenderebbero. Ma a pagina 50 del Piano rifiuti viene spiegato che le
tariffe devono coprire il costo degli investimenti, ossia della costruzione
del termovalorizzatore, di circa 130 milioni. Quella cifra però si riferisce
ad un prezziario fermo al 2005, questo significa che il vero costo di
quell’impianto sarebbe aumentato fino a 200 milioni. C’è stata quindi
una sottostima dei costi che sarebbe stata compensata con l’aumento della
Tari. L’inceneritore produce ceneri, poi parzialmente disperse in
atmosfera, e scorie che dovrebbero essere portate in discarica nella misura
di 60mila tonnellate l’anno. Quindi la chiusura del ciclo sarebbe stata
comunque la discarica. Noi invece puntiamo a creare ricchezza con impianti
che recuperino le materie prime seconde. Non esistono quindi soluzioni
semplici”.
Tommaso BORI (vicepresidente Giunta-assessore al bilancio, patrimonio, fondi
europei, agenda digitale, cultura): “Oggi momento importante da non
sprecare perché da domani saremo presi dalla quotidianità, dalla frenesia e
dagli impegni. Partiamo da due questioni politiche centrali: iniziamo il
nostro mandato con un’affluenza alle urne del 52 per cento, questo dato
testimonia il fatto che il nostro lavoro dovrà essere maggiore rispetto al
passato. C’è una parte consistente della popolazione che ritiene che né
la politica, né le istituzioni meritino quei pochi minuti necessari a
mettere una croce su una scheda elettorale. Questo accade perché non trovano
le risposte che cercano, non trovano né nella politica, né nelle
istituzioni la capacità di incidere e di cambiare la loro vita e le loro
condizioni materiali. Con riferimento a quanto diceva Gramsci, noi possiamo
intendere il nostro mandato o come il perseguimento delle piccole ambizioni,
oppure perseguire le grandi ambizioni e cioè la volontà di governare, di
fare politica con spirito di servizio ed incidere nella nostra società.
Questa è la nostra grande ambizione. L’Umbria deve puntare a diventare il
cuore d’Europa. L’Umbria è una regione piccola, ma non debole.
L’Umbria dagli anni ‘70, dal regionalismo assume una sua identità
culturale, un suo benessere economico e sociale. Apprezzata in Italia e nel
mondo come una terra in cui si vive bene. L’Umbria con sacrifici si lega