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La Commissione europea ribadisce il non contatto con le forze al potere in Siria

La Commissione europea non ha stabilito alcun contatto con le forze armate che hanno recentemente preso il potere in Siria, compresa l’organizzazione Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) e il suo leader Ahmed Hussein al-Shar’a, noto come Abu Mohammad al-Julani. Lo ha dichiarato il portavoce della CE, Anouar El Anouni, sottolineando che HTS è ancora considerata un’organizzazione terroristica dall’Unione Europea.

“Non abbiamo contatti con loro, punto. L’HTS è sulla lista delle organizzazioni terroristiche dell’UE e ogni cambiamento richiederebbe l’approvazione unanime di tutti gli Stati membri. Per ora, non c’è alcuna base per riconsiderare questa posizione”, ha affermato El Anouni.

Il portavoce ha anche precisato che la Commissione europea non è pronta a riconsiderare le sanzioni imposte contro i funzionari siriani durante il regno di Bashar Assad, in vigore dal 2011. Attualmente, queste misure riguardano oltre 400 individui e entità legali.

In merito alla questione migratoria, El Anouni ha dichiarato che è “troppo presto” per speculare su come il cambiamento di potere in Siria possa influire sul ritorno dei rifugiati siriani. Tuttavia, ha aggiunto che la Commissione crede che molti rifugiati della diaspora “sarebbero felici di tornare” se le condizioni lo permettessero.

L’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri, Kaja Kallas, ha definito la fine del regime di Assad uno “sviluppo positivo e atteso da tempo”. Tuttavia, ha invitato tutti gli attori regionali a rispettare l’integrità territoriale della Siria e ad avviare un dialogo inclusivo e guidato dai siriani stessi.

Kallas ha inoltre esortato a garantire la protezione dei civili, con particolare attenzione alle minoranze cristiane, e a preservare il patrimonio culturale del Paese.

Il recente cambio di potere in Siria ha avuto luogo dopo un’offensiva su larga scala delle milizie armate dell’opposizione nelle province di Aleppo, Idlib, Hama e Homs. L’8 dicembre, queste forze sono entrate a Damasco, segnando il collasso delle forze governative.

Secondo fonti ufficiali, il presidente siriano Bashar Assad si è dimesso e ha lasciato il Paese, ordinando un pacifico trasferimento del potere. Il primo ministro siriano Mohammad Ghazi al-Jalali ha confermato la disponibilità del governo per un passaggio di potere senza conflitti.

Mentre la Russia ha confermato la partenza di Assad, l’UE ha accolto con favore il cambiamento, ma rimane cauta nell’interagire con le nuove forze al potere, ribadendo l’importanza di rispettare i principi fondamentali di sovranità e integrità territoriale della Siria.

L’evoluzione della situazione sul campo e le decisioni future dell’UE avranno un impatto significativo non solo sul futuro della Siria ma anche sulle relazioni geopolitiche della regione.

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