(AGENPARL) – lun 25 novembre 2024 Nota di Tommaso Bori (Pd)
(Acs) Perugia, 25 novembre 2024 – “’La radice della violenza sulle donne
non è il desiderio, è il potere’, così i filosofi Maura Gancitano e
Andrea Colamedici, fondatori di TLON, ci intimano di cambiare prospettiva
nella Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Infatti, in
un tempo di prepotente ritorno al maschilismo, all’esaltazione del
patriarcato e di modelli resistenti e sbagliati, il 25 novembre, deve
spronarci a combattere il femminicidio e la violenza, ma anche ad impegnarci
per un cambio di cultura, che interrompa sul nascere la spirale che porta
alla violenza”. Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale Tommaso
Bori (Pd).
“I femminicidi, d’altronde – sottolinea -, non sono altro che l’atto
conclusivo di una violenza nei modi, nel linguaggio e nella cultura, che in
questi anni ha ritrovato cittadinanza, legittimata e sottovalutata. Le
violenze sono l’atto conclusivo di sopraffazioni psicologiche, economiche,
verbali che nascono dall’assurda idea che si possa avere potere su un
genere ritenuto inferiore”.
“Compito delle istituzioni, delle associazioni e di tutta la società –
aggiunge Bori – è quello di ribaltare questo sistema basato sul controllo,
che spesso ha pervaso anche la legislazione. Ribaltare il sistema è
possibile e necessario mettendo le donne nelle condizioni di
autodeterminarsi, di essere libere dai modelli resistenti nella società.
Nella quotidianità c’è tanto da fare, attraverso la grande rete di
strutture e associazioni di cui l’Umbria è ricca e di cui si è sempre
distinta. I numeri, infatti, – puntualizza Bori – testimoniano una grande
emergenza: in Italia, nel 2024, sono state 106 le donne senza voce uccise.
Ottantuno solo quelle che hanno dovuto chiedere aiuto ai sanitari
dell’Ospedale di Perugia. E poi è allarmante anche il numero fornito dalla
Camera di Commercio, secondo cui 33mila donne, tra 15 e 70 anni, hanno subito
almeno una molestia sul luogo di lavoro. Una cifra monstre – conclude
l’esponente Dem -, che porta l’Umbria seconda in Italia. Un contesto
grave, che ha bisogno dell’impegno di tutti, rifuggendo chi nega il
problema alla radice”. RED/as
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79325