(AGENPARL) – mar 24 settembre 2024 Interrogazione di Thomas De Luca (M5S), assessore Michele Fioroni risponde:
“Chiesto incontro a Enel e Ministeri per affrontare il tema energetico
dell’acciaieria di Terni”
(Acs) Perugia, 24 settembre 2024 – L’Assemblea legislativa ha discusso oggi
l’interrogazione a risposta immediata del consigliere Thomas De Luca (M5S)
su “Crisi Ast-caro energia, chiarimenti sulle misure urgenti che la giunta
regionale intende attuare per il sostegno alle industrie energivore”.
Illustrando l’atto in Aula, De Luca ha spiegato che “il 9 settembre
l’azienda Arvedi Ast ha comunicato che, vista la contrazione del mercato e
il calo delle commesse di lavoro per gli elevati costi di approvvigionamento
dell’energia elettrica, si trova ora nella condizione di dover ridurre la
propria attività produttiva. L’azienda per questo procederà ad una
sospensione e riduzione dell’attività con la richiesta di Cig ordinaria
che dal 24 al 30 settembre riguarderà 200 dipendenti. Per questo chiedo alla
Giunta quali misure intende mettere in campo per i problemi sollevati da
Arvedi-Ast per i costi energetici e di specificare se si sia proceduto allo
studio di fattibilità per la costituzione di una società mista
pubblico-privata come chiesto dalla delibera di questa Aula del febbraio
2023. Ma anche se si intende procedere verso questa prospettiva o se, come
affermato dal Ministro dello sviluppo economico, si stia lavorando al ricorso
massiccio al nucleare e in quali termini e scadenze. Il costo dell’energia
è un nodo fondamentale da sciogliere per l’approvazione dell’Accordo di
Programma, atteso da due anni, che sbloccherebbe investimenti del Pnrr,
congiuntamente ad investimenti privati dell’azienda per un ammontare
complessivo di circa un miliardo di euro. La legge regionale 1/2023 sulla
‘Disciplina dell’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni
idroelettriche in Umbria e determinazione del canone’ prevede l’obbligo di
fornire annualmente e gratuitamente alla Regione energia elettrica per 220
kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione, circa il 5% del
fabbisogno di Ast. La creazione di una società misto pubblico-privata, con
la partecipazione dei Comuni e della Regione che metterebbe sul mercato le
quote del socio imprenditore, potrebbe permettere l’ingresso di Ast così
come di altre aziende energivore che intendono partecipare alla gara e di
usufruire di un asset importante per l’abbattimento dei costi energetici
(con l’impegno di importanti investimenti sul fronte
dell’ambientalizzazione delle produzioni) e allo stesso tempo garantirebbe
un importante introito anche per la collettività umbra da reinvestire nel
territorio portando benefici enormi per i Comuni e tutta la Regione con
risorse che potrebbero essere usate per la sanità e altre priorità”.
L’assessore Michele Fioroni ha risposto che “a Terni si gioca una partita
dell’Italia e dell’Europa. Il tema energetico si pone fuori
dall’accordo di programma. L’ostacolo più improntate era la deroga
dall’Ue per gli aiuti di stato, ed è superato. Avuta questa deroga il
problema si pone per un acciaio totalmente decarbonizzato: la sfida è
produrre acciaio da fonti rinnovabili. E Terni sarebbe l’unica acciaieria
collegata ad una vicina grande derivazione. Il tema si pone con chi fornisce
l’energia, cosa che ha fatto la presidente Tesei in più occasioni. Nessuno
ha mai parlato di nucleare per Terni. Serve mettersi al tavolo con Enel
affinché il tema specifico di Ast venga considerato da Enel come elemento
unico per le sue caratteristiche, derogabile a meccanismi di mercato, perché
ora c’è la problematica che riguarda la competitività del sistema
siderurgico europeo. L’Italia ha sempre avuto una produzione di acciaio di
altissima qualità, ma la politica è stata miope sul versante energetico. La
presidente Tesei ha chiesto un incontro a Enel con i ministri Urso e Pichetto
Fratin per affrontare il tema energetico. L’accordo di programma si
potrebbe firmare anche oggi, ma attualmente renderebbe l’acciaio non
competitivo”.
Nella sua replica De Luca si è detto non soddisfatto della risposta
dell’Assessore: “annunciate da troppo tempo l’accordo di programma, che
nei fatti ancora non c’è. Ognuno deve fare la sua parte e mettersi in
condizione di non nascondersi. La Regione non deve andare dal concessionario
a chiedere con le mani giunte. Abbiamo gli strumenti su cui poter operare,
nessuno chiede azioni di rottura ma dovete agire”. DMB/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79193