(AGENPARL) – mar 17 settembre 2024 Nota di Simona Meloni, Tommaso Bori, Michele Bettarelli e Fabio Paparelli
(Pd) sulla “Legge sulla famiglia” approvata oggi dall’Assemblea
legislativa
(Acs) Perugia, 17 settembre 2024 – “L’approvazione a maggioranza, ad un
mese dalle elezioni, della ‘Legge sulla famiglia’ rappresenta
un’occasione mancata per dare all’Umbria un messaggio di unità e
coesione della politica rispetto ad un tema centrale che dovrebbe unire e non
dividere. Quella scelta dalla maggioranza è stata una strada forzata che ha
impedito che una legge potesse contenere elementi di maggiore apertura in
termini di diritti. Di fatto rappresenta un passo indietro rispetto al testo
unico del 2015 in cui era stata riconosciuta centralità al termine famiglie
e non solo alla cosiddetta famiglia tradizionalmente intesa”. Lo affermano
i consiglieri regionali di opposizione Simona Meloni, Tommaso Bori, Michele
Bettarelli e Fabio Paparelli (Pd).
“Grazie al lavoro svolto dal mondo delle associazioni per i diritti civili
con cui abbiamo collaborato in questi mesi, l’impianto normativo approvato
oggi – spiegano – rappresenta un testo comunque migliorato per alcuni
aspetti rispetto a quello previsto in prima stesura, fortemente intriso di
temi ideologici. Nonostante abbiamo presentato ben 7 emendamenti migliorativi
e non certo ideologici sui temi della fertilità contro le discriminazioni e
gli stereotipi, sui consultori, sui tempi di conciliazione tra lavoro, scuola
e famiglia, sull’attenzione ai più fragili, sulla parità di genere nelle
famiglie, sui servizi di mediazione familiare gratuita, sui familiari
caregiver e sulla Consulta regionale per le famiglie, la maggioranza ha
deciso di trincerarsi dietro le proprie posizioni preconcette. Avevamo
chiesto inoltre che in tutti gli articoli venisse sostituita la parola
‘famiglia’ con ‘famiglie’, perché la società odierna ha imposto un
cambiamento radicale: sono diverse le tipologie dei nuclei familiari sia per
il progressivo invecchiamento della popolazione, sia per una frammentazione
globale delle relazioni. Abbiamo deciso di non votare questa legge, pur
riconoscendo l’importanza di aver previsto risorse importanti e strutturali
per il sostegno delle famiglie, perché era necessario dare alla legge una
visione più moderna e più inclusiva che tenesse conto di famiglie
unipersonali, single, famiglie composte da un solo genitore e un figlio,
famiglie ricostruite, formate successivamente a un precedente matrimonio,
famiglie di fatto o unioni civili, conviventi non sposati. Tutte realtà che
la maggioranza disconosce, negando la realtà. Cittadini e cittadine –
concludono Meloni, Bori, Bettarelli e Paparelli – che questa destra ha
impedito che venissero riconosciuti come destinatari di diritti. Una scelta
sbagliata e antistorica che continueremo a contrastare in tutte le sedi”.
RED/mp
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79156
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