(AGENPARL) – mar 17 settembre 2024 Interrogazione di Simona Meloni (Pd) l’assessore Luca Coletto risponde:
“Norma nazionale da rispettare, ma con la Manovra ‘All In’ anticiperemo
queste somme alle nostre imprese, per superare il momento di difficoltà”
(Acs) Perugia, 17 settembre 2024 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata relativa al “Grave
impatto del meccanismo del payback sui dispositivi medici per le pmi umbre
del settore biomedicale”, presentata dalla consigliera Simona Meloni (Pd).
Illustrando l’atto ispettivo, Meloni ha spiegato che “il meccanismo del
payback sui dispositivi medici, introdotto per contenere la spesa sanitaria,
impone alle aziende fornitrici l’onere di coprire gli sforamenti della spesa
sanitaria regionale. Questo meccanismo, applicato retroattivamente per il
periodo 2015-2018, rappresenta un pesante fardello economico, soprattutto per
le piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono la spina dorsale del
settore biomedicale in Umbria e in Italia. Le recenti sentenze della Corte
Costituzionale hanno confermato la legittimità del payback. Decisioni
giuridiche che, sebbene legittime, rischiano di avere conseguenze
catastrofiche sul comparto biomedicale, sul piano economico ed occupazionale.
Il presidente di ‘Confindustria dispositivi medici’ ha lanciato
l’allarme: molte aziende non saranno in grado di sostenere il pagamento
richiesto dalle regioni, scenario che potrebbe portare a licenziamenti di
massa, ritiro dalle gare pubbliche e, in molti casi, alla chiusura definitiva
delle attività in Italia. La mancanza di prevedibilità e trasparenza nel
calcolo del payback crea un ambiente di incertezza che mina la fiducia delle
imprese, impedendo loro di pianificare il futuro. Questo clima di
instabilità non solo mette a rischio la sopravvivenza delle Pmi, ma
compromette anche la capacità del sistema sanitario di garantire continuità
e qualità nelle cure. Il settore biomedicale umbro rappresenta un pilastro
strategico per l’economia regionale, la rete di Pmi altamente specializzate
costituisce un asset fondamentale per l’occupazione, la competitività e
l’innovazione. La loro scomparsa e/o il loro ridimensionamento avrebbe
effetti devastanti sull’intero sistema economico regionale.
La Giunta chiarisca dunque: quali misure straordinarie e immediate si intende
adottare a sostegno delle PMI del settore biomedicale dall’impatto del
payback, con particolare attenzione alla tutela dei livelli occupazionali, al
mantenimento della competitività delle imprese e alla garanzia della
continuità operativa delle aziende; se ha avviato un dialogo d’urgenza con
il Governo nazionale e con le altre Regioni per promuovere una revisione
immediata e sostanziale del meccanismo del payback, che tenga conto delle
specificità delle Pmi e delle realtà locali, al fine di ridurre l’onere
economico per le imprese più vulnerabili e salvaguardare la tenuta del
comparto biomedicale; se intende istituire un tavolo tecnico di crisi
permanente, coinvolgendo rappresentanti delle aziende del settore
biomedicale, associazioni di categoria, istituzioni locali e organizzazioni
sindacali, per monitorare l’evoluzione della situazione, identificare le
criticità più urgenti e proporre soluzioni operative condivise per
contrastare gli effetti del payback e tutelare l’intero comparto; quali
incentivi o agevolazioni fiscali intende attivare per sostenere le Pmi del
settore biomedicale, in modo da preservare l’occupazione, garantire la
continuità delle attività produttive e promuovere lo sviluppo e
l’innovazione tecnologica e se sono previste misure per facilitare l’accesso
al credito per le Pmi del settore, supportando così gli investimenti
necessari a superare questa fase critica”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che: “Gli ausili medicali sono
prodotti spesso da aziende italiane ed anche umbre. Le Regioni sono state
autorizzate al prelievo dalla norma ed anche dalle successive sentenze.
Abbiamo richiesto al Governo di diluire nel tempo questa situazione per
andare incontro alle aziende. Siamo disposti a supportarle, in modo concreto,
attraverso la Manovra ‘All In’, anticipando queste somme alle nostre
imprese, per superare il momento di difficoltà. La norma non ha tenuto conto
dell’impatto di queste misure su piccole e medie imprese, italiane, che
vengono messe in crisi”.
Simona Meloni ha replicato ringraziando l’assessore “di aver trovato una
soluzione sostenibile per un comparto del made in Italy che il Governo
afferma di voler sostenere”. MP/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79141