(AGENPARL) – mar 10 settembre 2024 A De Luca (M5S) risponde assessore Morroni: “Non c’è alcuna
contravvenzione a quanto deliberato dall’Assemblea legislativa, il sistema
nel suo complesso regge”
(Acs) Perugia, 10 settembre 2024 – Nella parte riservata al Question time
della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa, il capogruppo del M5S,
Thomas De Luca ha presentato una interrogazione circa “Presupposte
violazioni delle indicazioni contenute nel piano regionale dei rifiuti
nell’avviso pubblico per la progettazione, realizzazione e gestione
dell’impianto di incenerimento”.
Illustrando il suo atto ispettivo, De Luca ha chiesto all’assessore Roberto
Morroni “se e come la Giunta regionale intende far fronte alle
significative conseguenze delle decisioni di Auri che, contravvenendo a
quanto deliberato dal Consiglio regionale, ha deliberatamente posticipato di
20 mesi l’entrata nella fase ‘a regime’ del Piano regionale di gestione
integrata dei rifiuti, con la conseguente necessità, entro i prossimi 5
anni, di un ulteriore ampliamento delle volumetrie delle discariche umbre o
dell’individuazione di una nuova discarica. Alla luce dei cambiamenti
sostanziali apportati da Auri, chiediamo se si ritenga necessario aggiornare
formalmente il Piano dei rifiuti prima di procedere con qualsiasi altro
adempimento, facendo piena luce e attuando massima trasparenza sui costi
dell’impianto di incenerimento e le relative tariffe di conferimento che
nell’attuale Piano regionale dei rifiuti sono ampiamente e clamorosamente
sottostimate inducendo ingannevolmente a pensare che possano apportare un
risparmio per la collettività. Auri lo scorso 19 luglio ha pubblicato
l’avviso pubblico per la sollecitazione di proposte a iniziativa privata
per la ‘concessione per la progettazione, realizzazione e gestione
dell’impianto di trattamento e recupero energetico, previsto dal Piano
rifiuti della Regione Umbria’. Lo ha fatto a soli tre giorni dalla scadenza
degli organi elettivi dell’Auri ed è stato pubblicato con notevole
ritardo, quattro mesi e mezzo dopo il termine ultimo previsto dal Piano. In
maniera unilaterale Auri ha deliberatamente posticipato di 20 mesi la data di
avvio dell’impianto di incenerimento e quindi l’entrata nella fase a
regime. In questo modo viene disattesa ogni previsione sulla capacità
residua delle discariche, avendo come conseguenza la necessità, entro i
prossimi 5 anni, di un ulteriore ampliamento delle volumetrie delle
discariche umbre o all’individuazione di una nuova discarica che dovrà
accogliere le circa 60 mila tonnellate di rifiuti tra ceneri e scorie
prodotte dall’impianto di incenerimento a cui vanno aggiunti i flussi non
inceneribili. La scellerata scelta di chiudere il ciclo dei rifiuti tramite
incenerimento impedisce ad oggi di portare avanti una politica innovativa
basata sull’aumento della raccolta differenziata con investimenti
importanti su impianti di recupero di materia e riciclo che rappresentano ad
oggi l’unica concreta soluzione per abbattere nel più breve tempo
possibile i conferimenti in discarica ed escludere il collasso del
sistema”.
L’assessore Morroni ha risposto che “il sistema nel suo complesso regge.
Non c’è alcuna contravvenzione a quanto deliberato dall’Assemblea
legislativa e la Giunta non ha alcuna intenzione di aggiornare il piano
rifiuti. Auri ha dato regolare e completa attuazione al piano. E, in base al
nuovo codice degli appalti, Auri ha pubblicato un avviso pubblico per la
sollecitazione di proposte di iniziativa privata. Sulla base del vecchio
codice il soggetto interessato avrebbe dovuto presentare solo un progetto
preliminare, ora con il nuovo codice l’operatore economico deve presentare
il progetto di fattibilità, la bozza di convenzione, il piano economico
finanziario e una relazione esplicativa delle caratteristiche di tutti i
servizi. Non si tratta di deliberato ritardo ma di un semplice slittamento
per il dovuto adeguamento alle nuove norme sui contratti pubblici. Questo ha
portato ad uno scostamento dalla tabella di marcia che non pregiudica la
buona riuscita del piano e non determina l’ampliamento delle discariche
esistenti o l’apertura di nuove discariche. Questa amministrazione ha
chiuso 3 discariche e ha messo in sicurezza il sistema regionale di
smaltimento per un periodo sufficientemente lungo, anche se si dovesse
registrare un esaurimento della capacità delle 3 discariche anticipato
rispetto al 2035. Certo, per evitare nuove discariche è necessario un nuovo
impianto di incenerimento. E il nostro piano ha ricevuto l’assenso della
Commissione europea. Non so se un fantomatico piano basato su fantasiose
promesse di riduzione dei rifiuti avrebbe un giudizio altrettanto positivo.
Sarebbe una presa in giro, come lo fu l’aggiornamento del piano 2015 che
prevedeva di bruciare Css in cementifici di Gubbio per sopperire alla mancata
attuazione del piano 2009 che prevedeva due inceneritori. Mancata attuazione
che ha portato ad ampliare le discariche e al loro esaurimento. Non c’è
necessità di ampliare discariche. Questa amministrazione non farà lo stesso
errore dei precedenti: per chiudere il ciclo dei rifiuti c’è bisogno
dell’inceneritore ma anche, in misura residuale, delle discariche.
L’obiettivo europeo di smaltire meno del 10 per cento non può essere
raggiunto senza inceneritore. Come già si fa nelle regioni del nord”.
Nella sua replica De Luca ha detto che “si sta negando la realtà. Con le
nuove tempistiche ogni anno aumenteranno le tonnellate di rifiuti da
conferire in discarica. Avete fatto il piano dei rifiuti senza fare i conti.
Basta con la disinformazione. Questa Giunta ha ampliato incredibilmente le
discariche umbre. Ci state portando all’emergenza rifiuti, ma noi lo
risolveremo. La prima cosa che faremo è un nuovo piano rifiuti”. DMB/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79087