(AGENPARL) – ven 30 agosto 2024 Puletti (Lega) replica al WWF di Perugia: “strumentalizzate le mie parole
sulla possibilità delle associazioni ambientaliste di utilizzare il
patrocinio legale gratuito per avanzare ricorsi”
(Acs) Perugia, 30 agosto 2024 – “Sorrido di fronte al comunicato del WWF
Perugia, che per l’ennesima volta strumentalizza le mie parole riguardo la
possibilità, che le associazioni ambientaliste hanno, di utilizzare il
patrocinio legale gratuito per avanzare ricorsi ‘talebani’ solo per
sospendere l’attività venatoria. Capisco possano essere in cerca di
tesserati, ma almeno non mi usino per la loro campagna pubblicitaria”.
Così il consigliere della Lega, Manuela Puletti, che “nei giorni scorsi ha
chiesto venisse abrogato il patrocinio legale gratuito alle associazioni
ambientaliste e per questo ha suscitato le ire del WWF di Perugia”.
“Non ho detto – chiarisce – che certe associazioni hanno utilizzato i soldi
dei contribuenti per questo ricorso. Ho detto, e lo ribadisco, che sono
contraria alla norma del Dpr 115/2002 che prevede ciò. Se magari gli amici
del WWF anziché cercare cavilli strumentali per fermare la caccia fossero
stati più attenti alle mie dichiarazioni, questa non bella figura
l’avrebbero potuta evitare”.
Il consigliere regionale della Lega, rivolgendosi allo stesso WWF Perugia
aggiunge: “detto ciò, li ringrazio per la costante attenzione rivolta nei
miei confronti: sono degli ottimi compagni di viaggio, attraverso i quali
posso ribadire la mia posizione nei confronti della caccia. Da anni –
ricorda – mi batto a favore del mondo venatorio, vessato a mio parere da un
buonismo istituzionale che non mi appartiene. Lo stesso buonismo che ora è
di moda, ma che non trova riscontro sulla realtà delle cose, così come è
stato per la tortora. Ricordo e ribadisco infatti che l’Europa ha
consigliato di non prevederla nei Calendari venatori. Ricordo anche che il
parere di Ispra non è vincolante e con l’applicazione che in Umbria teneva
sotto controllo il carniere, per altro prudenzialmente molto contenuto,
nessuno avrebbe leso i principi cardine della raccomandazione fatta in sede
comunitaria, né tantomeno messo a repentaglio la specie”.
In questo modo, invece – commenta Puletti -, semplicemente è stato leso il
principio di democrazia, secondo il quale chiunque deve poter seguire, se
legittime, le proprie passioni: i cacciatori, persone per forza in regola con
la legge (altrimenti non potrebbero avere il porto d’armi), quello di
andare a caccia, attività per la quale pagano i relativi tributi; altri,
magari appassionati di passeggiate tra i boschi, di poterlo fare. Ma invece
la narrazione prevalente, ora – conclude -, sembra quella che vede le
passioni ed i diritti di alcuni cittadini molto più tutelati di quelli di
altri, in questo caso i cacciatori”. RED/as
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79034
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