(AGENPARL) – lun 05 agosto 2024 Interrogazione dei gruppi di minoranza (Pd, M5S e Misto) all’Assemblea
legislativa sui lavori per la realizzazione di alloggi di edilizia pubblica a
Palazzo Cerrini di Umbertide
(Acs) Perugia, 5 agosto 2024 – “Riconvertire i fondi Pnrr destinati alla
ristrutturazione di Palazzo Cerrini di Umbertide, impiegati in un progetto di
riqualificazione troppo costoso se paragonato a quanto avvenuto nel resto
dell’Umbria”. Lo chiedono i consiglieri regionali dei gruppi Pd, M5S e
Misto che hanno presentato una interrogazione per chiedere “se la Regione
sia a conoscenza dell’ingente costo dell’intervento a fronte degli scarsi
risultati prodotti, se abbia preso in considerazione l’annullamento del
progetto di ristrutturazione e l’eventualità di riconvertire i
finanziamenti, in maniera da non disperdere i fondi del Pnrr”.
“La ristrutturazione di Palazzo Cerrini – spiegano i consiglieri – è
finanziata dai fondi del progetto ‘PinQua – vivere Umbria’, ovvero
interventi finalizzati ad aumentare il patrimonio di edilizia residenziale
pubblica anche attraverso progetti volti alla rigenerazione dei centri urbani
e delle periferie. La questione è che Palazzo Cerrini non risulta più
idoneo all’abitare, data la posizione che creerebbe un ambiente insalubre e
pericoloso. L’eventuale demolizione, invece, potrebbe agevolare
l’allargamento della carreggiata della strada nazionale che faciliterebbe
la viabilità nel punto di massima criticità. Consentirebbe inoltre
l’ampliamento dei giardini aumentando l’area verde a fianco della
ferrovia e migliorando l’estetica della zona”.
“La ristrutturazione presenta anche degli aspetti anti economici –
continuano i consiglieri – perché prevede un costo di 1,95 milioni di euro
per la creazione di tre soli alloggi, privi di garage e parcheggi, per un
costo di 650mila euro ad appartamento. Un importo in palese squilibrio con
quanto sostenuto dall’Ater nel 2023, che ha investito 1,8 milioni per 12
alloggi o, nel recente caso di San Lucio a Terni, 33 alloggi hanno avuto un
costo inferiore della metà a quello che avrebbe il progetto di Umbertide.
Ingenti risorse, dunque, che si potrebbero impiegare per costruzioni di
alloggi popolari di cui c’è forte bisogno, come i progetti gestiti da Ater
a Foligno o in altre città. O comunque recuperare edifici in zone più
idonee. Serve dunque – concludono – una chiara presa di coscienza sui costi
eccessivi e su quanto questo intervento pregiudicherebbe per la città, in
modo tale che ognuno sia in grado di assumersi le proprie responsabilità”.
RED/mp
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/78985
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