(AGENPARL) – ven 28 luglio 2023 L’Aula ha dato il via libera con i voti favorevoli della maggioranza e
quelli contrari della minoranza
(Acs) Perugia, 28 luglio 2023 – L’Assemblea legislativa ha approvato a
maggioranza, con i voti favorevoli della maggioranza e contrari della
minoranza, il Rendiconto generale dell’amministrazione regionale 2022.
Illustrando l’atto in Aula, il relatore di maggioranza Daniele Nicchi
(presidente della Prima commissione consiliare) ha spiegato che “il lavoro
svolto dall’Esecutivo di Palazzo Donini, riconosciuto anche dalla Corte dei
Conti, è un lavoro frutto di grande impegno e determinazione e
caratterizzato da un’amministrazione che punta alla prudenza e
all’efficacia delle risorse pubbliche, ottenendo risultati e miglioramenti
anno dopo annoâ€.
Il provvedimento mostra che il risultato della gestione di competenza
registra un avanzo di 73 milioni 911 mila 540 euro quale differenza tra
accertamenti (3 miliardi 105 milioni di euro) ed impegni (3 miliardi 31
milioni). I residui attivi al 2022 da riportare sono di 1 miliardo 85 milioni
di cui 461 milioni, quelli passivi 1 miliardo 4 milioni. Il risultato di
amministrazione alla chiusura dell’esercizio finanziario 2022 è di 387
milioni di euro. L’avanzo di cassa alla fine del 2021 è di 504 milioni,
mentre le riscossioni 3 miliardi 231 milioni, con un totale delle entrate
pari a 3 miliardi 736 milioni. Sono stati effettuati pagamenti per 3 miliardi
244 milioni, portando a un fondo di cassa al termine del 2021 di 491 milioni.
Il risultato economico dell’esercizio 2022 è pari a euro 2 milioni 716 mila
140, dato che risulta in calo rispetto all’anno precedente.Â
Nicchi nell’illustrazione ha ricordato come “il rendiconto, con giudizio
positivo della Corte dei conti, è stato parificato con riserva in quanto
risulta un minore accertamento di 4 milioni 53mila euro sul capitolo ‘Fondi
trasferiti dal bilancio del Consiglio regionale in dipendenza dell’avanzo
di amministrazione accertato nell’esercizio precedente’, pari alla
differenza tra quanto riversato dall’Assemblea legislativa, 1 milione 200
mila euro, e l’integrale avanzo di amministrazione accertato al termine
dell’esercizio 2021, pari a 5 milioni 253 mila euro, con invito rivolto
all’Amministrazione regionale di conformare tale prassi contabile alla
leggeâ€.
Nella sua relazione di minoranza, la vicepresidente della Prima commissione
Donatella Porzi ha sottolineato che “gli impegni presi dalla maggioranza
nei confronti della comunità umbra sono stati perlopiù disattesi e che è
necessario un atteggiamento costruttivo per tentare di recuperare danni che
ho paura siano irreversibili. In particolare Porzi si è soffermata sulla
crisi del sistema sanitario regionale, sottolineando il continuo esodo di
personale altamente qualificato, il fatto che l’Umbria stia abdicando anche
sul fronte della diagnostica e che dovrebbe farsi carico della sua quota
parte dei circa 2,5 milioni di cittadini che stanno rinunciando a curarsi per
carenza di risposte e di risorse. Ma soprattutto, riallacciandosi ad un
intervento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ha posto la
questione di come si possa continuare a votare amministratori che non
garantiscono i Lea nonché la necessità di fare scelte che pongano un limite
alla sanità privata che non dovrebbe superare, come avviene in Veneto, dove
e peraltro al privato viene richiesto un alto livello di specializzazione, il
12% del sistema sanitario complessivo, così da garantire a tutti i cittadini
la copertura del sistema sanitario pubblico e una sana complementarietà con
quello privato. Queste criticità sono state mosse anche dagli apicali dei
due partiti di maggioranza, Lega e Fratelli d’Italia in più occasioni, e
questo a testimoniare l’inadeguatezza oggettiva, e non di parte,
dell’offerta sanitaria pubblica in Umbria. Inoltre, nella relazione della
Corte dei Conti sono contenute dichiarazioni strumentali da parte della
Giunta rispetto al fatto che non siano stati forniti dati che appartengono
alle Aziende sanitarie, quando tutti sappiamo bene che competono proprio alla
Regione gli interventi di programmazione, monitoraggio e controllo. Pur
valutando positivamente quanto fatto in campo turistico (bene il dato
positivo evidenziato dall’Aur in merito all’evento di Capodanno a
Perugia, che ha avuto un riverbero positivo non solo nell’immediato ma
anche nei mesi successivi) e i numeri in crescita dell’aeroporto,
permangono forti criticità sul fronte dei trasporti, con numerose promesse
mai mantenute a significare come stare all’opposizione e amministrare siano
due cose ben diverse. Infine la questione della crescita: gli ultimi dati
della Camera di Commercio parlano di segnali di cedimento delle imprese, che
non credo dipendano dalla Regione, come d’altra parte la crescita del PIL.
In conclusione, nonostante alcuni aspetti positivi il mio giudizio non può
che essere negativo il quanto la sanità rappresenta l’80% del bilancio
regionale e su questo fronte la situazione è, come detto, di forte
criticità â€.
Interventi
Tommaso Bori (Pd): “C’è il rischio che l’Umbria passi da area interna
ad area marginale. Sul tema della sanità non stiamo andando affatto bene,
come denunciamo da tempo. Un paziente ogni dieci, in Umbria, rinuncia a
curarsi a causa dei tempi di attesa o della mancanza di possibilitÃ
economiche. La mobilità passiva è cresciuta enormemente, anche per normali
esami diagnostici. Le Asl continuano a bandire delle “gare ponteâ€, che
nei fatti sono al massimo ribasso, un sistema che premia il massimo ribasso.
La Giunta dovrebbe riferire su questo tema in Aulaâ€.
Thomas De Luca (M5S): “Mi stato riferito di anziani cittadini che si sono
recati al Cup per una visita ed hanno ricevuto la risposta di una
indisponibilità assoluta per la visita. Nei giorni successivi sarebbero
stati contattati da due soggetti privati che avrebbero offerto lo stesso
servizio per conto della Asl. Si tratta di una esternalizzazione dello
svolgimento delle prestazioni e della stessa presa in carico. Questo comporta
un aumento della sfiducia verso il sistema sanitario. Il dibattito
sull’adattamento climatico ha messo in evidenza che anche le Regioni
possono fare la propria parte, mettendo in sicurezza i territori e le cittÃ
dagli effetti ormai inevitabili dell’attività antropica del secolo
passatoâ€.
Luca Coletto (assessore): “Il Ministero colloca l’Umbria all’ottavo
posto per i Lea. I privati accreditati e convenzionati sono utilizzati per
superare le liste di attesa che ci sono state e che non potevano essere
erogate perché bloccate dai Dpcm in pandemia. Lo stanno facendo tutte le
regioni. Il Veneto ha una mole di privati accreditati del 17%, l’Umbria
dell’8%. I controlli sulle cliniche private sono stati eseguiti. Per la
prevenzione siamo secondi, per gli screening siamo la prima regioneâ€.
DMB/MP
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/75589