(AGENPARL) – mar 23 luglio 2024 In Seconda commissione audizione di rappresentanti Atc, Associazioni
venatorie, sistema sanitario regionale, Commissario straordinario Psa
(Acs) Perugia, 23 luglio 2024 – Nella riunione odierna della Seconda
commissione, presieduta da Valerio Mancini, si è parlato delle misure a
contrasto alla peste suina africana (Psa) a seguito dell’adozione del Piano
nazionale di sorveglianza ed eradicazione 2024 della Peste suina (ordinanza
commissariale del 10 maggio 2024). Il delicato argomento è stato affrontato
su richiesta del consigliere Manuela Puletti (Lega).
Oltre all presenza di tecnici degli assessorati regionali Ambiente e Sanità,
sono stati invitati in audizione rappresentanti degli Atc (Ambiti
territoriali di caccia), Associazioni venatorie, il Commissario straordinario
per la Psa, Vincenzo Caputo che si è impegnato nella creazione di un tavolo
al quale potranno prendere parte i soggetti interessati alla materia e quindi
anche gli stessi Atc e le Associazioni venatorie.
Dagli Atc e dalle Associazioni venatorie (Federcaccia Umbria, Enal caccia,
Libera caccia, Anuu migratoristi, Caccia pesca ambiente) è emersa
l’importanza della filiera delle carni senza la quale – è stato
sottolineato – è difficile processare tutti capi abbattuti. Assicurata, da
parte degli Atc, la massima disponibilità per la messa a terra delle azioni
previste nel piano. Per le Associazioni venatorie serve un attento
approfondimento del piano. Hanno anche rimarcato il mancato confronto con la
Regione. Servono piani mirati – hanno detto – in base ai territori e alle
aree boscate, vanno intensificate alcune azioni di caccia. È urgente un
confronto sui metodi e metodologie da adottare per rendere al meglio
l’attività di contenimento del cinghiale. In conclusione hanno auspicato la
riorganizzazione della consulta regionale poiché si tratta di un organismo
importantissimo previsto, tra l’altro, dallo Statuto regionale.
Il commissario Vincenzo Caputo ha definito di grande importanza la riunione
perché “è stata chiarita l’applicazione delle norme per contrastare la
peste suina, oltre a delineare e programmare una serie di appuntamenti ed
incontri che avranno luogo già in questo mese. I lavori propedeutici di oggi
verranno approfonditi ed affrontati nella cabina di regia prefettizia di
domani che vedrà anche il coinvolgimento delle forze dell’ordine. Stiamo
predisponendo azioni quali la normalizzazione della filiera delle carni di
cinghiale. Importante è anche delineare le azioni future riguardanti il
passaggio dalla stima della popolazione del cinghiale ad una conta numerica
possibile da realizzare grazie alle azioni di drenaggio su cui anche le forze
armate stanno operando insieme a noi. Rispetto a questa malattia l’Umbria
è un territorio indenne, ma questo non ci deve lasciare tranquilli e quindi
dobbiamo lavorare come se la peste suina ci fosse, anticipando così un
eventuale fenomeno che risulterebbe drammatico in quanto in Umbria opera uno
dei distretti di trasformazione più importanti d’Italia come quello di
Norcia, oltre alla salvaguardia del patrimonio suinicolo di Bettona. Per
questo, insieme a tutti gli stakeholder, dobbiamo usare la massima
attenzione”.
Salvatore Macrì (Sezione prevenzione sanità veterinaria e sicurezza
alimentare) ha detto che “la redazione del Priu (Piano regionale di
interventi urgenti) ha richiesto un’attività complessa che ha visto la
partecipazione delle autorità sanitarie regionali e nazionali e con un ruolo
importante dell’Istituto zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche. Il
piano si divide in due parti, quella sanitaria e quella legata
all’agricoltura e all’attività di caccia utile a ridurre la popolazione
dei cinghiali, due parti che camminano parallelamente e si interfacciano.
Elemento importante, oltre al continuo e costante monitoraggio, è
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