(AGENPARL) – ven 19 luglio 2024 In Seconda Commissione audizione di associazioni agricole e sistema
sanitario. Per presidente Mancini “le procedure previste dai regolamenti
europei e da normative nazionali mettono in difficoltà il sistema degli
allevamenti”
(Acs) Perugia, 19 luglio 2024 – L’identificazione dei bovini allevati con
modalità all’aperto o di carattere estensivo mediante bolo ruminale crea
difficoltà oggettive a livello gestionale dell’animale. Tuttavia rispetto
all’imbolatura le Regioni non possono derogare in quanto si tratta di
normativa a carattere nazionale. È quanto sostanzialmente emerso
dall’audizione di oggi in Seconda Commissione, presieduta da Valerio
Mancini sulle ‘nuove modalità di identificazione degli animali da
allevamento c.d. imbolatura’, a cui sono state invitate associazioni
agricole (Cia, Coldiretti, Confagricoltura), di allevatori e responsabili del
sistema sanitario regionale.
Condivise da tutti i soggetti auditi le criticità riscontrate
nell’applicazione e nell’adeguamento al nuovo sistema di identificazione
nella specie bovina. Rispetto al bolo endoruminale (utilizzato per
l’identificazione elettronica: capsula ceramica contenente un transponder da
32 mm) sono stati sottolineati i rischi per l’incolumità degli operatori,
in particolare nel caso di bovini al pascolo, ma non solo, anche rischi per
la salute ed il benessere dell’animale poiché necessitano sistemi di
cattura per provvedere all’applicazione del bolo. Sono state rimarcate
inoltre altre criticità rispetto all’utilizzo di questo strumento. Tra le
proposte alternative al bolo endoruminale, il tag auricolare che
“garantirebbe una serie di vantaggi quali, tra gli altri, una maggiore
facilità di applicazione, maggior benessere dell’animale, facilità di
identificazione del capo, eliminazione della necessità di acquistare e
trasportare attrezzature e macchinari destinati alla cattura degli animali. I
rappresentanti del sistema regionale della sanità animale, dopo aver
spiegato la materia e risposto ad alcune domande, hanno assicurato la
disponibilità per portare la problematica al livello ministeriale. In
sostanza, attività e provvedimenti risolutivi possono nascere soltanto da
azioni di carattere nazionale da parte di associazioni di categoria o
provvedimenti di carattere politico.
Thomas De Luca (M5S) ha proposto di approfondire la problematica in
Commissione anche attraverso riferimenti specifici, a livello normativo, con
altre regioni. “Non mettiamo in discussione l’importanza della
tracciabilità – ha spiegato –, ma la possibilità di poter percorrere
strade alternative rispetto all’identificazione dell’animale”. De Luca
ha chiesto anche di verificare lo stato d’attuazione della Risoluzione
approvata all’unanimità dall’Aula ad inizio dello scorso mese di marzo
circa ‘Provvedimenti a tutela e sostegno del settore agricolo umbro’.
Sulla stessa linea il consigliere Michele Bettarelli (Pd) che dopo aver
auspicato una semplificazione delle procedure ed un documento condiviso della
Commissione da portare in Aula, ha sottolineato la necessità di capire la
messa a terra di quanto l’Assemblea legislativa ha approvato a marzo
rispetto agli interventi necessari per rispondere alle molteplici criticità
del mondo agricolo.
Anche per Manuela Puletti (Lega) è importante “intervenire con ogni mezzo
normativo possibile rispetto alle modalità di identificazione degli
animali” e Vincenzo Bianconi (Misto) ha auspicato “il buon senso per
percorrere la strada migliore poiché a livello nazionale è stata scelta una
modalità di difficilissima applicazione”.
Per il presidente Mancini è stato “molto importante quanto ascoltato.
Tutti hanno concordato che le procedure previste dai regolamenti europei o
dalle normative nazionali mettono in difficoltà il sistema degli allevamenti
non solo in Umbria, ma anche in altre regioni italiane. Questa Commissione,
per prima in Italia, solleva questo problema che essendo di ambito nazionale
dovrà trovare accoglimento anche e soprattutto nei superiori livelli
istituzionali”. AS/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/78905