(AGENPARL) – mer 10 luglio 2024 Nota di Simona Meloni (Pd)
(Acs) Perugia, 10 luglio 2024 – “C’è voluta la massiccia mobilitazione
degli agricoltori, una protesta fatta di rabbia e indignazione, per far
approvare un Piano di interventi urgenti contro i cinghiali e la peste suina
africana, da parte della Giunta regionale che in questi anni, pur
nascondendosi dietro a diversi slogan, non si è distinta per celerità nel
supporto all’agricoltura”. Lo dichiara la consigliera regionale Simona
Meloni (capogruppo Pd) “stigmatizzando il clamore per un atto richiesto a
gran voce da Coldiretti e arrivato a ridosso della nuova scadenza elettorale
regionale”.
“Siamo reduci – dice Meloni – da cinque anni durante i quali la presidente
Tesei e la sua maggioranza di destra sono andati avanti per inerzia, non
ascoltando le istanze dei produttori, ricordandosi di loro solo in casi di
spot elettorali e concedendo iniziative solo dopo veementi proteste di
piazza. Il caso della gestione dei cinghiali è di scuola. Ma l’agricoltura
aspetta ancora iniziative e risposte sul fronte della semplificazione e del
potenziamento della filiera zootecnica. Quanto alla sburocratizzazione, è
necessario passare dalle parole ai fatti. In Consiglio regionale giace una
nostra mozione, firmata anche dal segretario Pd Bori, nella quale chiedevamo
procedure più snelle per attingere a finanziamenti, autorizzazioni, licenze
e certificazioni. Questo non per una deregolamentazione, ma per andare
incontro agli imprenditori e agli agricoltori che, quotidianamente, si
trovano anche assorbiti da attività burocratiche che potrebbero essere più
semplici”.
“Per la filiera zootecnica – continua Simona Meloni – non sono mancati i
nostri appelli, i nostri allarmi e i nostri suggerimenti. Tutti ovviamente
caduti nel vuoto e nel dimenticatoio. A cominciare dagli interventi richiesti
sul prezzo del latte, i cui mancati impegni rischiano di non tutelare gli
allevatori. Oppure per la silvicoltura. E infine per quanto riguarda la
tutela della carne Chianina. Su questo argomento ho presentato da pochissimo
una mozione, firmata anche da Tommaso Bori, per chiedere di aprire un tavolo
di confronto con gli allevatori per inquadrarne le problematiche al fine di
individuare soluzioni efficaci. Serve anche un confronto con la grande
distribuzione regionale, le associazioni di categoria e gli allevatori del
comparto per realizzare un progetto corale e collaborativo tra le parti,
volto anche a risolvere le problematiche relative al processo produttivo e
conservativo della chianina, come ad esempio la macellazione e la frollatura.
Necessarie anche campagne di sensibilizzazione, di corretta informazione e di
valorizzazione di questa pregiata carne, che in Umbria conta su 16.734 capi
allevati in 535 allevamenti iscritti all’Anabic. Un comparto che alimenta
economie circolari e che, a livello di sicurezza, non ha eguali al mondo.
L’auspicio – conclude – è che gli impegni per il comparto vengano adottati
quanto prima senza costringere gli operatori a scendere in piazza”. RED/mp
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/78860
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