(AGENPARL) – mar 25 giugno 2024 Illustrata all’Assemblea legislativa la “Relazione annuale sullo stato di
attuazione del programma di governo e sull’amministrazione regionale”.
L’intervento della presidente della Giunta, degli assessori e dei
consiglieri
(Acs) Perugia, 25 giugno 2024 – Illustrata questa mattina nell’Aula di
Palazzo Cesaroni la “Relazione annuale sullo stato di attuazione del
programma di governo e sull’amministrazione regionale”.
Illustrando l’Atto in Aula, la presidente della Giunta, Donatella Tesei ha
evidenziato che “si è trattato di un periodo molto difficile, segnato dal
post sisma 2016, poi dal covid e dalla guerra. Abbiamo cercato di risolvere i
grandi dossier ereditati, che incombevano sul futuro dell’Umbria. Di
migliorare i collegamenti dell’Umbria. Di avviare un processo di riforma
della sanità. Di rendere la regione attrattiva. Di sostenere le famiglie con
aiuti straordinari. Bankitalia oggi ci dice che i fondi comunitari vengono
utilizzati più che in passato. Siamo ai primi posti per l’attuazione del
Pnrr. Non abbiamo incrementato la pressione fiscale su famiglie e imprese.
L’andamento del Pil ha visto una crescita forte fino al 2023, quando si è
registrato un rallentamento fisiologico. Abbiamo avuto solo ora accesso ai
fondi comunitari ed a luglio vareremo una manovra da 70 milioni di euro a
sostegno delle imprese umbre.
Il rallentamento dell’export e della crescita del Pil sono legati alle
difficoltà del settore metalli e quindi delle acciaierie. Quello demografica
è il nodo cruciale di questa regione. Dobbiamo correggere un trend negativo
che risale al 2013. Non ci sono mai state iniziative in merito mentre noi
abbiamo attuato scelte per favorire le famiglie, la natalità, il diritto
allo studio. Vogliamo che l’Umbria torni ad essere una terra attrattiva
dove risiedere e dove creare una famiglia.
Abbiamo sanato tutte le voragini dei bilanci passati, senza mai mettere le
mani nelle tasche dei cittadini. Il livello di debito è sceso di 84 milioni.
Abbiamo oltre 6 miliardi di risorse comunitarie disponibili, comprese quelle
del Pnrr. Puntiamo sulle grandi opere come Media Etruria, nodo di Perugia, 3
Valli. Si dovrà investire ancora sull’aeroporto per incrementare gli
arrivi turistici. Sono state razionalizzate e risanate le partecipate. È
stato salvato il trasporto pubblico locale e il comparto di Monteluce. La
riforma della sanità dopo Sanitopoli è rimasta bloccata a causa del covid e
della campagna vaccinale. Ma abbiamo risanato i bilanci ed ora disponiamo di
70 milioni di euro da investire. Molti interventi sono ancora in fase di
realizzazione e ne vedremo presto i frutti”.
Fabio PAPARELLI (portavoce delle opposizioni): “Anche oggi assistiamo al
racconto della Giunta che avrebbe trasformato la Regione in meglio ma gli
umbri non se ne sono accorti. In sanità si registra un fatto unico: nel
capoluogo di regione è stato eletto in consiglio comunale un consigliere
della lista sanità pubblica; la gente lo avverte che la sanità pubblica è
stata smantellata. Avete cambiato 20 direttori, riscritto 5 piani di
abbattimento delle liste attesa, tutti falliti, zero piani sanitari, una
convenzione fallimentare con l’Università, zero assunzioni, mobilità
negativa, conti aggravati. Le prestazioni specialistiche hanno subito una
drastica riduzione, i conti sono fuori controllo, è falso dire avete
ereditato un deficit sanitario, avevamo lasciato un tesoretto, lo avete
riconosciuto voi. Ho l’impressione che non leggiate gli atti. Tutte le
regioni hanno problemi sulla sanità, ma altre regioni ancora garantiscono le
prestazioni della sanità pubblica. Piano sanitario del 2021: vuoto e
stroncato dall’Università, pre-adottato inopinatamente tre mesi dopo il
protocollo d’intesa ma poi ridotto a poca cosa. Non c’è coscienza delle
ragioni per cui la sanità pubblica ha smesso di funzionare: ad un aumento
esponenziale della spesa pubblica è seguita una riduzione dei servizi. Se si
cambiano 20 direttori come si fa a programmare? Rapporti con università:
accordi raggiunti con un protocollo dove si delegano decisioni
all’Università, poi siete stati costretti a fermarvi. Spesi dal 2019 al
2022 ben 52 milioni in più per l’acquisto di beni e servizi ma queste
risorse a cosa sono servite? Per il futuro degli ospedali piccoli non è
stato fatto nulla, bisognava ridefinire il loro destino. Mobilità dei
pazienti: sono stati aumentati i posti letto nelle case di cura private. Ma
allora i risultati migliori in tema di fatturato li avrebbe dovuti conseguire
la sanità di Perugia, visto che a Terni non c’erano strutture private,
invece la mobilità la sostiene Terni. Continuare a guardare alla sanità
privata è smantellare la sanità pubblica, si incentiva l’uscita di medici
dal sistema sanitario pubblico, altro che assunzioni. I cittadini si devono
rivolgere alle cliniche private per curarsi. C’è inefficienza della rete
ospedaliera e carenza di programmazione. I dati del Gimbe hanno riconosciuto
per anni l’Umbria come regione benchmark, rispetto a qualità dei servizi e
risorse. Tesoretti di cui avete beneficiato voi. Economia: per la Banca
d’Italia nel 2023 il pil umbro è allo 0,6, in Italia lo 0,9. Se il pil è
indice di benessere, come dite voi, è un fallimento. Si cita la dinamica
demografica negativa ma non ho visto in cinque anni una politica sociale
adeguata a cambiare marcia. In Umbria c’è assenza totale di politiche
industriali. Secondo la Cgia di Mestre siamo 12esimi nel pil per abitante.
Per produttività del lavoro e delle imprese siamo agli ultimi posti,
14esimi, dietro di noi solo le regioni del sud. Infrastrutture: l’assessore
risponde agli atti ispettivi dicendo che Anas non gli risponde, a noi hanno
sempre risposto. Basta percorrere la E45 per rendersi conto dello stato di
colabrodo di questa superstrada, manca una programmazione seria. Trasporti:
siamo ancora senza gara, la Orte-Falconara bocciata sul Pnrr. Il Piano
rifiuti approvato proponeva una tempistica inadeguata e costi fuori mercato,
sottostimati, e rinuncia alla differenziata: se fossimo sopra il 75%, non
servirebbe un inceneritore. Anche sulle politiche ambientali registriamo la
nascita obsoleta del nuovo inceneritore da 130mila tonnellate, incongruente
coi numeri scritti nel piano dei rifiuti e contro il parere della stessa
commissione scientifica che avete attivato. È un fallimento, se continuate a
dire che avete fatto la regione migliore del mondo aprite gli occhi perché i
cittadini se ne sono accorti”.
INTERVENTI
Thomas De Luca (capogruppo M5S): “Va accorciata la distanza tra cittadini e
realtà. Mentre raccontate che, ad esempio, in Emilia Romagna o in altre
regioni la sanità si trova nelle stesse condizioni della nostra, mi giungono
notizie che ci sono persone che da Terni vanno a Bologna per curarsi, anche
per esami di routine. Mentre raccontate che l’Umbria è il cuore verde
d’Italia, la regione dei cammini religiosi e spirituali avete aperto un
deregulation sulla normativa delle foreste che ha permesso la violenza dei
nostri territori, situazioni che mettono a rischio anche l’incolumità
delle persone. Mentre continuate a raccontare le importanti politiche messe
in atto per le famiglie, grazie a bonus vari, ci ritroviamo con famiglie che
giornalmente si devono confrontare con situazioni di disagio estremo e questo
vale per chi vive all’interno delle città. A molte famiglie, in tema di
edilizia popolare, viene sbattuta la porta in faccia vista l’impossibilità
di accesso ai bandi. Sono molte le famiglie a rischio sfratto. L’autonomia
differenziata, approvata da poco dal Parlamento è una legge ordinaria e
quindi effettiva ed avrà conseguenze devastanti sul nostro territorio e
sull’Umbria. Oltre alle materie oggetto di Lep ce ne sono molte altre che
potranno essere oggetto di autonomia, quali gli accordi rispetto al commercio
internazionale, la previdenza integrativa complementare, la Protezione civile
ed altre ancora. L’introduzione di un sistema non solidaristico pone
condizioni di penalizzazione anche per regioni come la nostra, con una bassa
densità abitativa. Mi appello alla presidente Tesei affinché abbia il
coraggio di dire che non tutto va bene e che quindi è necessario
intervenire. Se le grandi reti diventano oggetto di autonomia ci troveremo a
gestire questioni imprescindibili in una regione con due velocità. In Umbria
sia a livello sanitario che infrastrutturale è totalmente sbilanciata a
favore di Perugia. Si è parlato dei 160milioni di euro per l’ospedale di
Terni con la previsione della posa della prima pietra nello scorso mese di
febbraio, ma ancora non si è vista. La situazione è ingestibile. In merito
alla chiusura del ciclo dei rifiuti e in particolare dell’inceneritore
mancano tre anni alla previsione della sua realizzazione ed in nessuna parte
del mondo si è mai riusciti a costruirlo in questo tempo. La disponibilità
residua delle discariche è in esaurimento e dal 2028 la situazione sarà
irreversibile”.
Simona Meloni (capogruppo Pd): “La relazione della Presidente, in termini
di contenuti, ricalca quella dello scorso anno, con la differenza che oggi
siamo a fine legislatura. La relazione della Banca d’Italia indica un pil
sotto la media nazionale come dato statistico quinquennale, significa che da
cinque anni a questa parte nulla è stato recuperato. I risultati ottenuti
sono legati anche al lavoro di una Giunta che non ha saputo fare squadra,
neanche con l’Assemblea legislativa considerata troppo spesso un
passacarte. Sono mancate riforme vere e capaci di incidere sulla qualità
della vita degli umbri. Livello di concretezza del Pnrr piuttosto basso,
nonostante le grandi aspettative. La presidente Tesei, lo scorso 9 marzo,
annunciò a Bastia Umbra che l’Umbria avrebbe avuto 240 milioni del Fsc. Ad
oggi non c’è nessun accordo siglato e concreto. Apprendiamo soltanto che
circa 80 milioni di euro di questi fondi andranno sul Por perché destinati
al mondo dell’innovazione imprenditoriale. L’unico atto di indirizzo
approvato in questa legislatura è il piano dei rifiuti. Entro metà marzo
dovevano avvenire le gare d’ambito. Si tratta di un piano che non da’
certezze sulle tempistiche e neanche sui dati. Oggi siamo ancora al punto
zero. Non esiste il piano sanitario, ma si è andati avanti per decreti di
Giunta, senza alcuna programmazione, tra l’altro, tra l’ambito sociale e
sanitario. È stata compromessa la capacità del sistema sanitario nel
rispondere alle esigenze dei cittadini. Domando dov’è il terzo polo e come
e quando verrà realizzato, l’abbattimento delle liste di attesa (aspettano
ancora 54mila pazienti). Era stato promesso un rafforzamento della medicina
del territorio; a quando le 21 Case di comunità? Ci sono 90mila umbri senza
medico di famiglia, per non parlare della medicina di genere, completamente
abbandonata. Da 12 distretti si è passati a 4; vogliamo capire soprattutto
se le 12 zone sociali rimarranno. I cittadini stanno vedendo il calo dei
servizi in termini quantitativi e qualitativi. Si è indebolita
l’agricoltura, così come l’industria che si contrae dell’1,3 per
cento. La qualità dei contratti di lavoro è più bassa rispetto al passato.
L’Umbria sta scivolando non solo sugli indicatori economici, ma soprattutto
nella coesione sociale, nella qualità e nella quantità dei diritti
inviolabili oggi negati. Per la famiglia si è andati avanti sui bonus e non
c’è una legge sulla famiglia. Rispetto all’autonomia differenziata che
vuole spaccare in due l’Italia e creare cittadini di serie A e di serie Z,
in Umbria sono aumentati i cittadini che attingono agli empori della Caritas.
Non mi sembra ci siano interlocuzioni con le regioni limitrofe nell’ambito
dei progetti infrastrutturali dell’Italia Mediana. Sulla sicurezza sul
lavoro abbiamo approvato una mozione due anni fa, ma siamo sempre al 75°
posto. Abbiamo una dispersione scolastica arrivata al 12 per cento. Manca
un’idea dell’Umbria, l’elaborazione di un progetto di sviluppo serio,
responsabile e credibile”.
Donatella Porzi (Misto): “Ci piacerebbe una discussione per avere un
confronto di idee. Ma da quattro anni non riusciamo a farlo. Però da quattro
anni sentiamo le solite giustificazioni: non possiamo continuare a parlare di
covid, di terremoto, di crisi. La Giunta ha avuto a disposizione una serie di
risorse straordinarie. Il Pnrr è una grande opportunità per colmare vecchi
gap. Ma dopo quattro anni siamo ancora lì, con i nostri progetti che avete
trovato pronti per far uscire l’Umbria da alcune criticità storiche.
L’autonomia è un’opportunità nella misura in cui non divide il Paese e
nella misura in cui riusciamo a fare squadra con chi ci sta intorno. Sulla
scuola ho letto dichiarazioni pericolose, rischiamo l’implosione. Fermatevi
prima di compromettere un sistema già in crisi per altre situazioni come il
calo demografico o le aree interne. Sull’aumento delle risorse per le
infrastrutture vanno fatti conti. Ci sono stati aspetti positivi? Sulla
sanità ricordo che le terapie intensive presenti in questa regione nel
momento della pandemia erano quelle che prevedevano gli standard per
popolazione. Serve lavorare sulla produttività, il grande scoglio che mette
in difficoltà la nostra economia. Su Monteluce gli imprenditori coinvolti
dicono che sono dove erano cinque anni fa. Dispiace a tutti che sia andata
così, ma raccontiamo la verità. Bene i dati sul lavoro, ma i nostri grandi
imprenditori parlano di difficoltà nel trovare personale, nonostante il
virtuoso percorso degli Its. Il tema dell’orientamento va affrontato con
studenti e famiglie. Quando si gioca a fare i populisti c’è sempre
qualcuno che lo fa più di noi. La serietà paga. Raccontiamo le cose come
stanno. I cittadini sono in grado di valutare quello che poi è stato messo a
terra”.
Stefano Pastorelli (Forza Italia): “Questa legislatura iniziò con un voto
anticipato per lo scandalo in sanità. In questi anni avete battuto sulla
sanità, che non è solo un problema umbro ma purtroppo è nazionale. Noi
dobbiamo fare la nostra parte. Abbiamo iniziato a farla, ci vuole un po ‘più
di coraggio per dare risposte celeri agli umbri. Abbiamo messo in campo
iniziative, come la riduzione dei distretti, una bozza del piano socio
sanitario che sarà il primo impegno della nuova legislatura. Dei 17 ospedali
non ne vedo nessuno chiuso, nonostante le polemiche. Dobbiamo dare dignità a
questi nosocomi specializzandoli. Ricordo le tante stabilizzazioni e le tante
assunzioni. Le vostre polemiche e accuse sono state sistematicamente smentite
dagli atti della Giunta. Quando siamo arrivati le terapie intensive erano
poche. C’è poi l’istituzione dell’elisoccorso. Ringrazio il collega
Carissimi per la mozione dalla quale tutto partì. Sono evidenti i successi
legati al turismo, con un’attenzione capillare della Giunta che ha spinto
molto sulla comunicazione. Ricordo i problemi legati alle infrastrutture. La
Giunta ha dovuto fare una scelta rapida: potenziare l’aeroporto che stava
morendo. Per legge sono stati dati 4 mln di euro all’anno e ne vediamo il
risultato. Avete fatto altre critiche sui lavori della E45: lavori
strutturali e necessari che danno dignità alla nostra arteria. Creano dei
disagi ma danno sicurezza ai cittadini. Ricordo i buchi trovati legati alle
comunità montane, ai trasporti. Abbiamo ridato dignità alle partecipate.
C’è ancora molto da fare e lo faremo nei prossimi cinque anni perché
verrà riconosciuta la bontà del lavoro fatta nell’interesse dei cittadini
umbri”.
Roberto Morroni (FI): “La Giunta regionale ha perseguito un obiettivo
forte: superare il declino che si stava consolidando perché non era stata
recuperata la situazione antecedente alla crisi finanziaria del 2008/9. Era
una regione ingrigita, fanalino di coda in Italia. La ventata di novità
giunta con le elezioni del 2019 ha consentito ad affrontare una serie di
difficoltà straordinarie. Ritrovando un percorso di crescita e sviluppo.
Alcune azioni hanno mirato al superamento di ritardi storici di questa
regione, come sul fronte delle infrastrutture di mobilità. Questo tema
determina il modello di sviluppo che si vuole perseguire, quello che pone al
centro l’impresa come elemento cardine per la crescita. L’uscita
dall’isolamento diventa un tema irrinunciabile. E il successo
dell’operazione di rilancio dell’aeroporto ne dimostra la correttezza e
l’importanza. La risposta delle imprese ha dimostrato l’efficacia degli
strumenti messi in campo per sostenerne la crescita. I dati sulla crescita
dell’occupazione dimostrano che siamo usciti da una situazione di disagio
che si trascinava da un decennio. Non serve la propaganda ma la
consapevolezza della realtà. Abbiamo la visione di chi vuole costruire
un’Umbria più dinamica e intraprendente. La sanità non è il tallone di
Achille di questa Giunta, ma la vittima di una crisi sistemica, nazionale,
che chiama in carica il Governo nazionale e quelli regionali. Con tenacia e
determinazione stiamo cercando di mettere ordine e seguire nuove direttrici
di lavoro mirate alla razionalizzazione della rete ospedaliera e alla
riorganizzazione della medicina di territorio”.
Enrico Melasecche (assessore): “Sono orgoglioso del rivoluzionario lavoro
svolto in questa legislatura. Abbiamo fatto passi importanti sull’aeroporto
come sulle ferrovie. In settembre andremo a vedere i primi esemplari dei
nuovi treni che verranno forniti all’Umbria per garantire collegamenti
veloci e sicuri. Ci sarà la metropolitana di superficie tra Ellera e
Collestrada. Il Frecciarossa 1000 per Milano ha registrato un grande
interesse. Il Piano regionale dei trasporti è pronto e verrà presto
presentato alla comunità regionale. Abbiamo combattuto per l’alta
velocità, per fare fronte ad interessi diversi di altre Regioni. Rfi ha
certificato che Farneta-Creti è la collocazione migliore per la Medio
Etruria, dove transiteranno 14 coppie di treni alta velocità. La galleria
della Giunza verrà riaperta. Sulla Perugia – Ancona entro un mese verrà
ultimato lo scavo della galleria Picchiarella, nel 2025/26 sarà ultimata.
Pian d’Assino e nodo di Perugia sono altre criticità su cui siamo
intervenuti. È stata completata la Terni-Rieti, dopo 40 anni. Abbiamo
presentato il progetto per la variante sud di Terni. L’Ater ha potuto
assegnare centinaia di appartamenti, frutto delle nostre politiche per la
casa”.
Andrea Fora (Patto Civico): “Io non faccio politica per combattere un
nemico ma per cercare di fare il bene dei cittadini. Dopo ogni tornata
elettorale si utilizza questa Aula per fare sempre e solo campagna
elettorale. Io fin dall’inizio del mio mandato ho detto che avrei sempre e
solo votato nel merito. Capisco che questo approccio non ideologico alla
politica non sia compreso da chi preferisce aizzare le piazze e i social al
bene comune. Poi il 50 per cento delle persone non votano più. A me stupisce
leggere di politici che non erano d’accordo su niente fino all’altro ieri e
che oggi improvvisamente sono d’accordo su tutto. Ma dopo aver vinto si deve
governare. Io non mi riconosco in una minoranza che si oppone su tutto. Che
preferisce stare insieme a prescindere dal merito. Come dimostra ad esempio
il voto contro la legge sul massimo ribasso. Ci sono provvedimenti che non
hanno colore politico. La politica deve anteporre il bene dei cittadini al
mero consenso elettorale. Se oggi vogliamo fare il bene della nostra regione
gli occhi con i quali guardare al resoconto di legislatura sono quelli di chi
riesce a dire le cose che sono state fatte bene e quelle che invece sono
ancora da migliorare. Questa è la politica che serve. Non dire che sul
turismo questa giunta ha fatto cose buone, significa assumere una posizione
pregiudiziale. Sulla famiglia manca una legge ma nel frattempo sono stati
stanziati 30 milioni. Sull’aeroporto è stato fatto un intervento
strutturale. Negare la realtà non serve. Il ruolo di consigliere per me
significa stare nel merito dei fatti. Sulla sanità ci si deve lavorare
tanto, è scontato. Ci deve essere uno stile e un merito. Se si vuole fare il
bene non si può negare e criticare tutto, altrimenti si perde di
credibilità. Noi in questi anni sulla sanità non abbiamo fatto proposte
alternative. La vera emergenza è la sanità territoriale. 45 milioni di euro
di risorse Pnrr sono servite per iniziare a disegnare un sistema efficiente
di servizi sanitari a domicilio. Chi oggi non riesce a dire che alcune cose
sono state fatte bene, altre meno, non fa il bene della nostra regione. Per
me politica è costruire non distruggere”.
Thomas De Luca (capogruppo M5S): “Dal consigliere Fora, rispetto allo
stile, non mi faccio insegnare nulla. Quando devo dire qualcosa ai miei
interlocutori li guardo negli occhi. Io, il mio rispetto lo porto
maggiormente a chi, come la consigliera Pace, è stata sempre dalla stessa
parte, a differenza di chi salta da una parte all’altra in base alle
convenienze”.
Eleonora Pace (capogruppo FDI): “Mi fa piacere che mi venga riconosciuto di
essere sempre stata dalla stessa parte e sempre lo sarò. Prima ho sentito
parlare di un’errata narrazione che noi facciamo della realtà, ma tutto
ciò l’ho sentito arrivare, in questi quasi 5 anni, dai banchi del Partito
democratico. Tra i nostri banchi l’arroganza non ha mai albergato, a
differenza di quanto ha fatto la sinistra negli ultimi 50 anni. Non posso
accettare lezioni da chi viene in Aula accusandoci di essere coloro che in
quattro anni e mezzo hanno distrutto la sanità regionale. Quando abbiamo
preso in mano la Regione, nel novembre 2019, abbiamo trovato lo scandalo di
‘sanitopoli’, le assunzioni bloccate, abbiamo trovato le famose 58
terapie intensive nonostante si continuava a costruire ospedali, ultimo
quello di Pantalla nel 2012 senza prevedere alcuna terapia intensiva. E con
lo stesso metodo si pensava di procedere con l’ospedale di Narni, una
scatola vuota, immaginato e progettato senza terapie intensive e che noi
abbiamo voluto modificare stanziando soldi veri. Abbiamo trovato ospedali
fatiscenti. Per gli ospedali di Narni ed Amelia abbiamo trovato zero
investimenti come pure per l’ospedale di Terni. Zero investimenti negli
ultimi 40 anni. Abbiamo trovato il disavanzo: 2017 meno 18,6 milioni; 2018
meno 33 milioni; 2019 meno 41,5 milioni; nessun ospedale in attivo e saldo di
mobilità negativo. Rispetto alle liste di attesa, da mesi si sta cercando di
costruire un caso Umbria, quando è una situazione che attanaglia purtroppo
tutte le regioni. Ma le liste di attesa riguardano comunque l’Umbria da ben
prima di questa legislatura e dell’insediamento della presidente Tesei come
dimostrano articoli di stampa a partire dal 2016, di facile lettura
attraverso un semplice ricerca sul web. Abbiamo ereditato una situazione
pesante affrontata in piena emergenza covid. Ci sarebbe piaciuto dedicarci in
via esclusiva alla nuova programmazione, alla risoluzione di dossier che
attanagliavano questa regione da anni e alla ridisegnazione di una sanità
fruibile per i nostri cittadini. Ci siamo dedicati anima e corpo alle
emergenze, dimenticando forse di scendere sulle piazze e nelle strade per
raccontare cosa abbiamo trovato. L’auspicio è che ciascuno, per il proprio
ruolo e competenze, possa raccontare ai cittadini gli sforzi fatti in questi
quasi 5 anni. Rispetto al piano dei rifiuti, se ne parlava da anni e la
soluzione era stata sempre quella di decidere di non decidere per evitare di
turbare sensibilità interne alla maggioranza di allora. Potremmo continuare
parlando di Monteluce, del buco enorme di Umbria Mobilità, di isolamento
infrastrutturale. Abbiamo trovato un aeroporto con pochissime tratte, orari