(AGENPARL) – mer 05 giugno 2024 *Valentina Pococacio (M5S): “Reddito di Cittadinanza europeo per assorbire
il costo sociale di povertà e disoccupazione, alleggerendo il peso
nazionale del welfare. Gli indicatori sulla povertà ci mostrano uno
smottamento sociale senza precedenti”*
L’Italia non solo è l’unico paese europeo dove i salari scendono, ma è
anche uno dei pochi dove non esiste un Reddito di Cittadinanza. Il Reddito
di Cittadinanza era un sistema di protezione sociale che garantiva il pane
a due milioni di minori, anziani e persone con disabilità. Un milione di
percettori in età lavorativa, in moltissimi casi, ricevevano questo
sostegno per integrare stipendi da fame. Numeri che molti, con ferocia
inaudita, hanno fatto finta di non vedere.
Anziché raccontare il Reddito di Cittadinanza con coscienza, purtroppo, a
fronte dell’1% di truffe ai “furbetti” del Reddito sono stati riservati il
100% dei titoli dei giornali. E oggi, chi vive in povertà, ha come unica
opzione sicura quella di rivolgersi alla Caritas. Chi deve accedere ai
sostegni per l’inclusione sociale è costretto a subire un mortificante
percorso a ostacoli, strutturato per escludere il maggior numero di persone
possibile.
Come Movimento 5 Stelle, vogliamo essere protagonisti a Bruxelles e
vogliamo un’Europa che porti avanti una svolta solidale per proteggere chi
vive in difficoltà dalle politiche folli in cui, piuttosto che combattere
la povertà, si decide di fare la guerra ai poveri. L’obiettivo del
Movimento 5 Stelle in Europa è portare fuori dalla povertà 15 milioni di
cittadini europei entro il 2030 e per farlo proponiamo l’adozione di un
Reddito di Cittadinanza europeo come germe di un welfare continentale. Una
diversa fonte di finanziamento per gli stati membri perché in grado di
assorbire il costo sociale di povertà e disoccupazione, alleggerendo il
peso nazionale del welfare. Se verrò eletta, come primo impegno lavorerò in
direzione di una direttiva che stabilisca i criteri dei redditi minimi che
tutti gli Stati membri devono adottare e che devono essere universali e non
categoriali. Occorrono anche strumenti per gestire la transizione verso
l’intelligenza artificiale perché 600 milioni di posti di lavoro saranno
sostituiti da altri 600 milioni ma questo non avverrà in automatico e in
modo immediato.
Gli indicatori sulla povertà ci mostrano uno smottamento sociale senza
precedenti anche nella nostra regione. In Umbria, da Terni a Perugia, si
registrano situazioni sempre più fuori controllo. Immagino il disagio degli
esponenti del centrodestra perugino a presiedere all’ultimo report della
Caritas diocesana di Perugia sulla povertà presentato in queste ore.
Secondo i dati illustrati dal dottor Pierluigi Grasselli, nel 2023 a
Perugia si è registrato un aumento del 9,2% del numero complessivo dei
richiedenti aiuto rispetto all’anno precedente. Una tendenza nazionale, che
vede la povertà assoluta in continua crescita. Un dato che colpisce è come
a chiedere supporto siano sempre più italiani. Una tendenza che si conferma
in tutta la Penisola. Nel 2023, le famiglie in povertà assoluta in Italia
sono l’8,5% del totale, corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui. Un
fenomeno che colpisce in primis chi ha un’istruzione più bassa e meno
opportunità lavorative.
*Valentina Pococacio candidata del Movimento 5 Stelle nella circoscrizione
Centro*