(AGENPARL) – lun 08 aprile 2024 Il Comune di Perugia intitola una via a Don Antonio Posta
Il sacerdote riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato un
gruppo di circa trenta ebrei confinati a Isola Maggiore
MAGIONE 8 aprile 2024 – Anche la toponomastica del Comune di Perugia rende
omaggio alla memoria di don Antonio Posta (1882-1963), intitolandogli una
via in località Olmo.
Il sacerdote è stato riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato
un gruppo di circa trenta ebrei confinati a Isola Maggiore, in mano ai
tedeschi, traghettandoli, con l’aiuto di 15 pescatori e con il contributo
dell’agente di polizia Giuseppe Baratta, in salvo a Sant’Arcangelo già
liberata dagli alleati. Per il medesimo motivo il 18 gennaio 2008 gli è
stata conferita la medaglia d’oro al merito civile alla memoria dalla
Presidenza della Repubblica italiana.
Una figura cui il Comune di Magione è molto legato, e a cui nel 2022 ha
intitolato la via che conduce al vecchio pontile di Sant’Arcangelo,
ribattezzato “il pontile degli Ebrei” proprio in ricordo dell’eroica azione
di salvataggio – compiuta nelle notti del 19 e 20 giugno del 1944 mentre
era in atto la battaglia per la liberazione del Trasimeno – e commemorata
ogni anno in una cerimonia sempre molto partecipata.
“Un sincero ringraziamento all’assessore ai servizi civici del Comune di
Perugia Edi Cicchi e all’assessore Gabriele Giottoli – fanno sapere
l’assessore alla cultura del Comune di Magione, Vanni Ruggeri, presente
alla cerimonia – che ha proposto l’intitolazione nel quadro di un sempre
più stretto legame tra Perugia e il lago Trasimeno. Presenti alla
scopertura della targa in località Olmo (PG) anche l’Arcivescovo Emerito di
Perugia-Città della Pieve Monsignor Gualtiero Bassetti e Gianfranco Cialini
cui si deve la scoperta del ruolo svolto da don Ottavio e dagli altri
protagonisti della vicenda. Quella a don Ottavio Posta è un’intitolazione
dal grande significato, oggi più che mai di stringente attualità, che
chiama in causa la capacità di riconoscere l’ingiustizia, anche al di là
della propria causa, di non ignorare la sofferenza altrui, ma anzi di
farsene carico in prima persona, con generosa gratuità.”
previous post