(AGENPARL) – mar 12 marzo 2024 del consigliere Simona Meloni (Pd) riguardante l’accordo Umbria-Toscana per
l’utilizzo dello sfioro della diga di Montedoglio per contrastare il
prosciugamento del lago Trasimeno.*
(aun) – Perugia, 12 mar. 024 – In riferimento alla nota, a firma della
Consigliera Meloni, relativa alla richiesta di un accordo Umbria–Toscana
per l’utilizzo dello sfioro della diga di Montedoglio, al fine di immettere
direttamente acqua nel Lago Trasimeno, vorrei innanzitutto rassicurare la
Consigliera Meloni che, quanto da Lei suggerito, è già da tempo
attenzionato e si trova in fase di verifica su iniziativa di questo
assessorato. Inoltre reputo doveroso puntualizzare quanto segue.
In primo luogo si evidenzia che tra Regione Umbria e Regione Toscana è
operativo già dal 2000, poi successivamente revisionato nel 2008, un
protocollo d’intesa per la gestione coordinata delle acque accumulate sulla
diga di Montedoglio; entro il 2012 il Protocollo avrebbe dovuto lasciare il
posto ad uno specifico “Accordo” tra le due Regioni che però non si è mai
concretizzato, tanto che ha continuato a mantenere efficacia il protocollo
d’intesa.
Oltre alle varie regole di gestione, nel suddetto protocollo, era già
prevista la possibilità di “utilizzare le acque di sfioro della diga di
Montedoglio per il progressivo recupero del livello idrometrico del lago
Trasimeno”, ma nessuna delle amministrazioni che ci hanno preceduto ha mai
dato concreta attuazione a questa ipotesi.
Il 23 gennaio 2024, su iniziativa del Commissario Straordinario Nazionale
per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità
idrica, Nicola Dell’Acqua, si è tenuta a Roma una riunione, alla presenza
delle Regioni Umbria e Toscana e dell’Ente Acque Umbre Toscane (EAUT).
Scopo del confronto l’aggiornamento dei contenuti del protocollo e la
volontà di giungere alla sottoscrizione dell’Accordo, basato sulla stima
delle necessità per i diversi utilizzi da parte di entrambi i territori,
tenendo conto dei fabbisogni attuali, di quelli in una prospettiva a breve
termine, entro il 2030 e di quelli in una prospettiva più a lungo termine,
oltre il 2030.
Le disponibilità della risorsa idrica invasata nella Diga di Montedoglio
devono infatti tenere conto delle esigenze di utilizzo a fini irrigui e
idropotabili per i territori serviti dalle adduzioni nelle Regioni Umbria e
Toscana; si devono necessariamente aggiungere le quantità di risorsa da
rilasciare atte a garantire il regime di deflusso ecologico per il Fiume
Tevere a valle della diga. Parte del volume disponibile dell’invaso è
inoltre destinato alla laminazione delle piene.
In tale quadro gestionale si inserisce la valutazione dei volumi
eventualmente riservabili per incrementare i livelli del Lago Trasimeno. Al
termine dell’incontro si è dato mandato all’Autorità di Bacino dell’Italia
centrale di redigere la bozza di Accordo.
Aggiungo che proprio in tale sede ho voluto sollevare la questione, così
come era prevista nei protocolli d’intesa precedenti, di utilizzare lo
sfioro della diga di Montedoglio per immettere direttamente acqua nel lago
Trasimeno. Lo stesso Commissario e la Regione Toscana si sono dichiarati
favorevoli a questa proposta ed hanno accolto positivamente la richiesta
della nostra Regione di dare concreto avvio alla fase di studio
tecnico-scientifico sulla qualità delle acque della diga al fine di
verificare in concreto, cioè in base ad un’analisi chimico-biologica ed
ambientale, la fattibilità di utilizzare questi apporti idrici per
alimentare il Lago Trasimeno. Il Commissario ha spiegato che intende
portare l’Accordo direttamente in Cabina Interministeriale per
un’approvazione veloce che contenga anche l’autorizzazione all’utilizzo
delle acque del Tevere per alimentare il Trasimeno. Infine, desidero
segnalare che in data 26 febbraio 2024, si è svolta una riunione, presso
gli uffici dell’assessorato all’ambiente, per fare il punto sulla
situazione del lago; incontro al quale hanno preso parte, tra gli altri, il
Presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno e altri sindaci del
territorio. In quella circostanza ho avuto modo di informare i presenti sui
passaggi che ho riassunto in questa nota.
Roberto Morroni
Vicepresidente e Assessore alla Tutela e valorizzazione ambientale
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