(AGENPARL) – mer 28 febbraio 2024 Manuela Puletti (Lega) annuncia la presentazione di una interrogazione
(Acs) Perugia, 28 febbraio 2024 – “Il tesserino venatorio cartaceo
tradizionale deve essere mantenuto in Umbria, come opzione alternativa
offerta ai cacciatori, anche qualora si prosegua con l’introduzione di
forme di conteggio digitale della selvaggina abbattuta”. Il consigliere
regionale della Lega Manuela Puletti annuncia un’interrogazione,
sottoscritta anche dai colleghi Marco Castellari e Valerio Mancini (Lega), in
cui si chiede all’Assessore competente “se sia sua intenzione mantenere,
con le modalità che riterrà più opportune e adeguate, nel rispetto delle
normative nazionali e comunitarie, la forma cartacea del tesserino per la
pratica dell’attività venatoria in Umbria”.
“Una pratica – ricorda Puletti – che nella nostra regione vanta una lunga
tradizione, coinvolgendo tradizionalmente numerosi appassionati. E che
tuttavia vede anche in Umbria, come nel resto d’Italia, diminuire il numero
dei cacciatori che rinnovano la licenza, a causa delle continue norme che ne
ostacolano l’attività svolta proprio secondo quei principi legati alla
cultura rurale. Un fenomeno che in Umbria si è tradotto in una riduzione di
oltre il 40% del numero di coloro che praticano attivamente la caccia, che
tuttavia, in base ai dati dell’ultima stagione venatoria, raggiungono
ancora il numero di 25.850, molti dei quali però sopra i 60 anni di età”.
“Pur comprendendo la volontà di ricorrere alla digitalizzazione per avere
una puntuale raccolta dei dati – evidenzia Puletti – l’uso esclusivo di
queste forme finirebbe con lo scoraggiare molti cacciatori umbri, appunto
spesso in là con l’età e poco inclini all’utilizzo di tali sistemi
elettronici, come dimostrato nel caso dell’app conta tortore utilizzato
nelle preaperture delle ultime due stagioni venatorie. Un sistema che ha
mostrato diverse criticità e difficoltà di applicazione pratica in alcune
zone. E comunque non esaustivo circa il monitoraggio della fauna selvatica,
che deve avvenire piuttosto attraverso l’osservazione degli organismi
preposti. Infine, evidenziamo come l’utilizzo del cellulare durante
l’attività venatoria potrebbe rappresentare un elemento di distrazione e
dunque di pericolo”.
“Per tutte queste ragioni – conclude Puletti – chiediamo che anche nel
caso in cui la Regione Umbria intenda proseguire nelle sperimentazioni per la
graduale introduzione del tesserino digitale, ciò non porti alla
soppressione del tesserino tradizionale cartaceo. Del resto nessuna regione
italiana ha abbandonato il tradizionale tesserino venatorio in forma
cartacea. Non vorremmo che l’Umbria facesse da apripista”. RED/dmb
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76704