(AGENPARL) – mar 20 febbraio 2024 A Bettarelli (Pd) risponde presidente Tesei: “Non si tratta di consentire
il transito ovunque e comunque, no a liberalizzare tutto ma dare certezza
secondo un principio generale che attiene alla libertà di circolazione,
tranne dove è vietato”
(Acs) Perugia, 20 febbraio 2024 – Nello spazio riservato al Question time
della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa, il consigliere Michele
Bettarelli (Pd) ha chiesto, alla presidente Donatella Tesei, “Chiarimenti
in merito al via libera dei veicoli a motore sui sentieri”.
Ha quindi domandato “come la Regione intende coniugare l’essere capofila
di un progetto sul turismo lento (sentieristico), con la possibilità di
transito ai mezzi a motore lungo gli stessi sentieri laddove non sia esposta
la cartellonistica di divieto; Se ritiene la dotazione finanziaria di euro
10mila per il 2024 congrua rispetto alle criticità avanzate anche dai
Sindaci nella loro lettera rispetto alla dotazione della cartellonistica
adeguata per l’intera regione; Se ritiene opportuno aprire quanto prima un
confronto con le amministrazioni e tutte associazioni che hanno manifestato,
quelle venatorie, agricole e motociclistiche, per garantire un utilizzo
consono ed adeguato del nostro territorio da parte di tutti coloro che
intendono fruirne”.
Illustrando il suo atto ispettivo, Bettarelli ha ricordato che “nella
seduta consiliare del 19 dicembre scorso (sessione di bilancio) veniva
presentata una proposta di emendamento del consigliere Manuela Puletti che
andava ad incidere sull’art.7 della legge regionale 28/2001 che regolamenta
i divieti nelle zone boscate, in particolare, il comma 3 riguarda il divieto
di circolazione e sosta dei veicoli a motore. Questo emendamento ridisegna
l’accesso nei sentieri, mulattiere, viali parafuoco e alle piste di esbosco
e di servizio ai boschi e pascoli, fissando il divieto di circolazione solo
in presenza di appositi cartelli indicanti il divieto di transito. Tale
emendamento è stato accompagnato da una dotazione finanziaria totale di euro
30mila (euro 10.000 anno 2024, 10.000 anno 2025, euro 10.000 anno 2026). la
Regione Umbra si è dotata di una Rete Natura 2000 composta da 102 siti che
coprono circa il 16 per cento del territorio regionale e sono presenti 444
sentieri gestiti dal Club Alpino Italiano. La Rete Natura 2000 è la più
grande strategia di intervento per la considerazione della natura e la tutela
dell’Unione Europea. Nel 2021, un decreto nazionale di applicazione del
Testo Unico delle Foreste ha uniformato le norme per la tutela della
viabilità agro-silvo pastorale (VASP) a quelle del bosco, proibendo il
traffico ordinario non autorizzato sia su proprietà private che su terreni
demaniali. Le strade ubicate in aree montane e collinari, che sono a servizio
di boschi, pascoli e alpeggi e destinate allo svolgimento di attività in
campo agricolo e forestale non sono soggetti alle norme del Codice della
Strada, ma l’accesso e il loro utilizzo è regolamentato dai Comuni o dai
gestori. In una lettera aperta, oltre 20 Sindaci hanno dichiarato la loro
contrarietà, evidenziando anche le criticità, a tale provvedimento, in
particolare: appena la suddetta normativa entrerà in vigore, visto che la
segnaletica richiesta non è stata posta in opera, tutta la viabilità minore
dei nostri territori diverrà di fatto percorribile dai veicoli a motore. Per
impedire che ciò avvenga, in particolar modo con riferimento alla viabilità
principalmente utilizzata dal turismo slow, legato alla sentieristica
religiosa e naturalistica che caratterizza la nostra regione le nostre
Amministrazioni dovranno, in tempi estremamente brevi, investire risorse di
cui non dispongono per le manutenzioni dei tratti di competenza comunale,
nonché dotarsi di tabelle i cui contenuti non sono stati ancora definiti dal
Legislatore regionale. Da registrare la contrarietà espressa in più
occasioni dal Cai e da altre 23 sigle di associazioni escursionistiche,
ambientalistiche e culturali, promotrici anche della manifestazione dello
scorso 3 febbraio. Nell’occasione gli stessi promotori della manifestazione
denunciavano la mancanza di risposte alle richieste avanzate ai vertici
regionali nell’incontro dell’11 gennaio scorso dove erano presenti la
presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e l’assessore Roberto
Morroni. Va sottolineato che è stato presentato pochi giorni fa il progetto
Cammini Aperti alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano alla
presenza del ministro del Turismo Daniela Santanchè, della presidente della
Regione Umbria Donatella Tesei, del coordinatore della Commissione Politiche
per il Turismo della Conferenza delle Regioni Daniele D’Amario e del
presidente e Ceo di ENIT Ivana Jelinic, dove la nostra Regione è Capofila.
Il progetto Cammini Aperti, che avrà come soggetto attuatore Sviluppumbria,
propone escursioni e passeggiate condotte da guide ambientali
escursionistiche o accompagnatori di media montagna, e si terrà il 13 e 14
aprile con 42 escursioni, 2 per ogni regione. Come dichiarato nella
presentazione del progetto dalla Giunta, la Regione Umbria punta a sviluppare
tutta la rete di cammini religiosi e dei sentieri naturalistici, valorizzando
i contesti territoriali e preservando l’identità, favorendo la diffusione
di questa forma di turismo che ha forti ricadute nel nostro territorio, non
solo in termini economici, ma anche sociali e ambientali”.
La presidente della Giunta regionale, Donatella Tesei ha ricordato che
“l’emendamento presentato in Aula era collegato al bilancio, ed è stato
dichiarato ammissibile, quindi dal 1 gennaio sentieri, mulattiere, piste nel
bosco e di servizio a boschi e pascoli sono percorribili solo se non vi è
posta una tabella di divieto di transito. Ricordo che l’emendamento è
stato votato a maggioranza senza voti contrari, con il non voto
dell’opposizione. Entrando nello specifico, non si tratta di consentire il
transito ovunque e comunque, no a liberalizzare tutto ma dare certezza
secondo un principio generale che attiene alla libertà di circolazione,
tranne dove è vietato. Peraltro nessun comune ha presentato lettere di
rimostranze. L’esecutivo, essendo un provvedimento d’Aula, ribadisce con
forza l’attenzione che diamo al turismo umbro, anche a quello lento, ma non
può voler dire che dobbiamo precludere la fruizione di campagne, colline e
montagne a tutti gli umbri, ai cercatori di funghi o ai motoescursionisti,
nel lecito e nel rispetto, anche con mezzi a motore. La questione è oggetto
di riflessione ma vorrei ci sia consapevolezza che un principio inoppugnabile
come quello della libertà di movimento sia calato nella realtà, con le
dovute tutele e sulla base della civile convivenza fra tutti, col fine ultimo
di valorizzare le nostre montagne anche per evitare il drammatico
spopolamento. Ci stiamo muovendo per definire la rete escursionistica, che
stiamo implementando e dovrà essere accompagnata dalle indicazioni che
indichino il percorso, a volte mancano, e accanto a ciò, laddove ne esistano
le condizioni, si potrà apporre la tabella di divieto di transito. Servono
più risorse, sono d’accordo e provvederemo dando mandato ad Afor, dopo
interlocuzione con tutti i soggetti interessati, per l’accesso ai mezzi di
motore in quei percorsi che fanno parte di itinerari turistici che vogliamo
conservare e incrementare anche con una cartellonistica adeguata, sia per i
mezzi a motore che per tutti gli altri”.
Nella replica conclusiva, Bettarelli ha detto “condivido una buona parte di
quanto detto dalla presidente, ma è chiaro che la libertà di qualcuno
finisce dove si va a danneggiare la libertà di un altro. Sono ovviamente
favorevole a un intervento finanziario, visto che le risorse sono
insufficienti dato che ci sono oltre 3mila chilometri di rete sentieristica
solo considerando quella gestita dal Cai. Continuo a preoccuparmi per ciò
che succede in questo regime transitorio: cosa succederà in questo periodo,
fin quando non avremo i sentieri tabellati? Potevate essere più prudenti. Se
la norma la ritenete indispensabile, serviva comunque più tempo per censire,
condividere, concordare. Il nostro non voto sull’emendamento è stato per
dire fermatevi, ritiratelo, parliamone, valutiamo meglio”. PG
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76650