(AGENPARL) – ven 16 febbraio 2024 (agenzia umbria notizie)
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Villa Umbra, il 21 febbraio il seminario su “Scuola e famiglia: il
patto educativo in un mondo che cambia” mette al centro il ruolo e
le risorse educative nel rapporto fra scuola e famiglia
(aun) – Perugia, 16 feb. 024 – Il patto educativo tra scuola e
famiglia è un accordo fondamentale che sottolinea l’importanza
della collaborazione e della comunicazione tra due istituzioni
chiave nella formazione dei giovani: la famiglia e la scuola.
Su questo presupposto si baserà il lavoro di analisi e sintesi
operativa del seminario: “Scuola-Famiglia: il patto educativo in
un mondo che cambia”, organizzato dalla Regione Umbria e promosso
dalla Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza in collaborazione
con la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, in programma a
Villa Umbra il prossimo 21 febbraio.
A tracciare un percorso esplorativo e operativo saranno il
medico e psicoterapeuta Alberto Pellai, esperto di fama nazionale,
ricercatore e consulente ministeriale sui temi del benessere
educativo dei minori, insieme a Marco Maggi, consulente educativo,
formatore per docenti, genitori e operatori socio-sanitari.
Le sfide del patto educativo
In un mondo in costante cambiamento, il patto educativo diventa
ancora più cruciale: le sfide educative si evolvono e diventano
sempre più complesse. La scuola e la famiglia hanno ruoli
complementari nell’educazione dei bambini e dei giovani. Mentre la
scuola fornisce una base di conoscenze accademiche e competenze,
la famiglia offre un contesto emotivo, sociale e culturale
fondamentale per lo sviluppo dei ragazzi. Insieme, queste due
istituzioni possono offrire un supporto integrato che favorisce la
crescita e il successo degli studenti.
“Il tema che affronteremo – spiega Maria Rita Castellani,
Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza -, ci sta
particolarmente a cuore perché tratta il delicato equilibrio nel
rapporto di collaborazione fra le due istituzioni educative
primarie. Nel contesto di un mondo che cambia rapidamente, il
patto educativo deve adattarsi e rispondere alle nuove sfide e
alle opportunità emergenti. Ad esempio, la crescente
digitalizzazione e globalizzazione richiedono una maggiore
alfabetizzazione digitale e interculturale, che può essere
promossa sia a casa che a scuola attraverso un approccio
cooperativo”.
“Inoltre – prosegue la Garante -, le questioni legate alla
salute mentale, alla diversità e all’inclusione stanno diventando
sempre più rilevanti nel panorama educativo. Il patto educativo
può funzionare da piattaforma per affrontare queste sfide in modo
congiunto, garantendo che sia la famiglia che la scuola si
impegnino attivamente nel supportare il benessere e la diversità
degli studenti, anche attraverso approcci personalizzati
all’apprendimento. Scuola e famiglia – conclude Castellani -,
devono mantenere canali aperti di dialogo per condividere
informazioni, preoccupazioni e risorse”.
Redcom/nnn