(AGENPARL) – lun 12 febbraio 2024 *M5S Terni: “Le finte dimissioni di Bandecchi ultimo atto di questa
patetica commedia, gravissimo cacciare i cittadini dal consiglio comunale”*
Oggi si è consumato l’imbarazzante teatrino di un sindaco che non ha alcuna
intenzione di lasciare il consiglio comunale. Fa troppo comodo a Stefano
Bandecchi tale palcoscenico per la sua auspicata ascesa alla politica
nazionale. Inevitabilmente, il ritiro delle dimissioni sarà l’ultimo
patetico atto di questa commedia. Una finta clamorosa per giocare
d’anticipo sul malumore e le potenziali dimissioni di chi, dentro
Alternativa Popolare, non sopporta più il clima che il vicesindaco
Corridore sta creando in città e nel partito. Una pantomima consumata con
l’ennesima umiliazione per i consiglieri comunali di maggioranza e per gli
assessori, usati come carne da cannone e ora costretti a firmare una
lettera di supplica per chiedere perdono al proprio leader dopo essere
stati presi a pesci in faccia.
La commedia bandecchiana ha assunto contorni farseschi quando i cittadini
sono stati cacciati fuori dal consiglio comunale. Un’immagine mai vista
quella dei vigili urbani messi a piantonare le porte di Palazzo Spada per
non consentire l’accesso a nessuno. Negli ultimi anni non sono mancate in
consiglio comunale aspre contestazioni da parte dei cittadini nei confronti
delle varie amministrazioni comunali. Non sono mancati presidi,
provocazioni, grida, cartelli e occupazioni. Durante il confronto con
Leopoldo Di Girolamo ci furono feroci contestazioni verso l’ex sindaco.
Pure il suo successore Leonardo Latini subì dure proteste dell’aula. Eppure
mai i cittadini furono definiti ospiti. Piuttosto i predecessori di
Bandecchi mettevano la faccia garantendo il diritto dei ternani di
assistere alle sedute del consiglio comunale. Quello che è successo oggi
rappresenta quindi un precedente gravissimo, segno di grande debolezza e
assenza di attributi del sindaco. Dietro le offese e le minacce, Bandecchi
probabilmente nasconde solo una grande insicurezza e incapacità di reggere
il contraddittorio.
Solo Bandecchi e i suoi sodali hanno paura del popolo, forse iniziano a
comprendere che sono sempre di più i cittadini stanchi di assistere ai loro
giochetti e alle loro forzature istituzionali a scapito di una città che
rischia di tornare di nuovo in dissesto. Non si vedono né progetti né
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