(AGENPARL) – gio 08 febbraio 2024 Donatella Porzi (Misto) critica la direttiva Ue contro la violenza sulle
donne: “un fallimento politico”
(Acs) Perugia, 8 febbraio 2024 – “Lo stupro su una donna non è un giro di
parole. Lo stupro su una donna è un rapporto sessuale senza consenso e come
tale dovrebbe essere punito come un reato, anche a livello europeo. Invece
no, lo stupro non è considerato un reato europeo. E’ una vergogna che,
dopo un lungo braccio di ferro tra gli Stati, nel testo della direttiva
contro la violenza sulle donne approvato dopo l’accordo raggiunto tra il
Consiglio e il Parlamento Ue, si faccia riferimento allo stupro come ‘sesso
senza consenso’ ma ci si fermi qui, senza arrivare a definire lo stupro
come reato a livello europeo, cosa che avrebbe reso l’Ue legalmente
competente a trattare questi casi con il rischio, per gli Stati membri, di
incorrere nella procedura di infrazione in caso di mancato rispetto della
direttiva”. Lo dichiara la consigliera regionale Donatella Porzi (Misto).
“Invece no. Ci dobbiamo accontentare – evidenzia Porzi – del fatto che
nel testo si obblighino gli Stati membri a sensibilizzare l’opinione
pubblica a considerare il sesso non consensuale come reato e che siano stati
fatti alcuni passi in avanti con l’introduzione di norme a livello europeo
sulla criminalizzazione di alcune forme di violenza di genere come la
mutilazione genitale femminile, una serie di violenze informatiche, la
condivisione non consensuale di materiale intimo, stalking, molestie,
incitamento alla violenza o all’odio basati sul sesso o sul genere della
vittima, affrontando anche il problema delle poche denunce di violenza contro
le donne e violenza domestica con l’introduzione di procedure mirate che
chiedono agli Stati servizi dedicati. Purtroppo l’Europa ha dimostrato di
essere ancora disgregata su questioni fondamentali come quella del contrasto
alla violenza sulle donne, che la diversità ideologica continua ad essere un
freno alla tutela di alcuni diritti sui quali dovrebbero convergere le
energie di tutti gli Stati membri. Come rappresentante del Comitato europeo
delle regioni e relatrice di un parere in Europa per fermare la violenza di
genere – conclude Donatella Porzi – ritengo che questo sia un fallimento
politico. Abbiamo perso un’occasione per varare un testo davvero attuativo
della Convenzione di Istanbul. E ritengo che l’Italia, favorevole
all’introduzione del reato, debba continuare nel suo lavoro cercando di
portare anche gli altri paesi su queste posizioni”. RED/mp
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76598