(AGENPARL) – dom 28 gennaio 2024 ARCHIDIOCESI DI PERUGIA-CITTA’ DELLA PIEVE
U.S.Di. – UFFICIO STAMPA DIOCESANO
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COMUNICATO STAMPA N° 3908 – domenica 28 gennaio 2024
Alla cortese attenzione della redazione
Perugia: Festa del Santo Patrono Costanzo. L’arcivescovo Ivan Maffeis all’omelia del Primi Vespri
al termine della “Luminaria”: «la luce della fede continua ad illuminare la nostra città»
Con la tradizionale e suggestiva processione della “Luminaria”, dal palazzo dei Priori alla basilica di San Costanzo, nel pomeriggio del 28 gennaio, la comunità civile e religiosa di Perugia è entrata nel vivo della festa del suo Santo Patrono Costanzo, vescovo e martire; processione a cui hanno partecipato, come è consuetudine, l’arcivescovo Ivan Maffeis, il sindaco Andrea Romizi, la presidente della Regione Donatella Tesei, diversi rappresentanti delle Istituzioni del capoluogo umbro ed animata dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello della Cattedrale e dal corteo storico dei figuranti dei cinque rioni medioevali della città.
Al termine della “Luminaria”, nella basilica di San Costanzo, si sono tenuti Primi Vespri con il rito dell’omaggio votivo in memoria del Santo di alcuni segni e simboli dell’antico legame tra la Perugia civile e quella religiosa.
L’arcivescovo Maffeis, all’omelia, si è soffermato sul significato cristiano della “luce”, esortando tutti ad essere «ostinati cercatori di luce…», facendo «memoria di san Costanzo» la cui testimonianza umana e cristiana «arriva a parlare al nostro tempo; anche in questo modo la luce della fede continua a illuminare la nostra città».
Di seguito il testo integrazione dell’omelia.
«La luce della fede continua ad illuminare la nostra città»
Occasione di incontro e unità. Anche quest’anno la figura di San Costanzo ci offre una tradizionale, ma pur sempre nuova, occasione di incontro; grazie alla memoria di questo Santo, noi – pur provenendo da sensibilità e da situazioni spirituali diverse – ci ritroviamo insieme. Questa unità si manifesta anche in due segni eloquenti, promossi fin dal 1310 dall’autorità civica: la luminaria, di cui siamo stati partecipi poco fa lungo le vie della nostra città, e il cero votivo, offerto dal Sindaco a nome di tutti. Siamo tutti ostinati cercatori di luce…
Più luce rispetto all’oscurità di oggi. “Più luce!”, invoca Goethe nel momento del tramonto della sua esistenza. “Più luce!” invochiamo noi, rispetto all’oscurità che avvolge il nostro tempo, a partire dai tanti focolai di guerra che nel loro diffondersi spengono la speranza e la vita, a conferma della tragica inutilità, della disumanità e dell’immoralità della guerra, di ogni guerra.
Non solo grandi strategie politiche. La via per uscire dalla notte non può essere affidata soltanto alle grandi strategie politiche: la luce passa anche dal coltivare nelle nostre relazioni quei valori fondamentali di rispetto della dignità della persona, che vivono di ogni piccolo gesto di disponibilità, d’accoglienza, di dialogo culturale, di carità generosa.
La luce del Signore Gesù. E non è forse questa la risposta che sgorga dalla fede cristiana? Il Vangelo ci ricorda che la luce che cerchiamo è una Persona, il Signore Gesù. “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”, afferma San Giovanni. Seguendolo, vivendo nella sua amicizia, diveniamo sempre più simili a lui e con ciò capaci di Dio, di conoscere la verità, di riconoscerci fratelli, di entrare nella vita: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.
Testimone di fede a prezzo della vita. San Costanzo è vissuto per trasmetterci questa fede; ne è stato testimone a prezzo della vita.