(AGENPARL) – gio 25 gennaio 2024 La Terza commissione dell’Assemblea legislativa approva all’unanimità la
proposta di legge
(Acs) Perugia, 25 gennaio 2024 – La Terza commissione dell’Assemblea
legislativa ha approvato all’unanimità la proposta di legge “Qualità
del lavoro e dei servizi alla persona” di iniziativa dei consiglieri
Eleonora Pace (FdI), Andrea Fora (Patto civico), Michele Bettarelli, Tommaso
Bori (Pd), Paola Fioroni, Stefano Pastorelli, Marco Castellari e Valerio
Mancini (Lega). Il testo approvato oggi è frutto di un maxi emendamento alla
proposta iniziale, sottoscritto da tutta la Commissione, elaborato dopo una
prima fase di ascolto e partecipazione con i soggetti interessati ed
orientato all’armonizzazione con il nuovo codice degli appalti e con le
osservazioni emerse.
Prima del voto il nuovo articolato della proposta di legge è stato
sottoposto all’attenzione dei rappresentanti di Centrali cooperative, Forum
del Terzo Settore, sindacati e Anci. Una interlocuzione da cui è emersa
condivisione per le misure prospettate che, è stato rilevato, se integrate
con legge sull’amministrazione condivisa renderanno il quadro normativo
umbro il più avanzato a livello nazionale.
La LEGGE mira a garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori, la
legalità del mercato del lavoro, la qualità dei servizi di welfare e a
promuovere l’inserimento nel mercato del lavoro delle persone svantaggiate
e con disabilità. Essa detta disposizioni per la qualità del lavoro e per
la valorizzazione della ‘buona impresa’ negli appalti dei servizi alla
persona, il cui affidamento sia di competenza della Regione, dei Comuni,
delle Aziende sanitarie regionali, delle agenzie regionali, degli enti
strumentali regionali e degli organismi dipendenti dalla Regione, delle
società partecipate dalla Regione e degli enti vigilati e controllati dalla
Regione [stazioni appaltanti].
Il ricorso alle procedure di affidamento è ammesso solo nel caso in cui non
sia possibile apprestare modelli organizzativi di amministrazione condivisa
con gli enti del Terzo settore. In caso di esternalizzazione dei servizi
sanitari e socio-sanitari, l’offerta economicamente più vantaggiosa viene
individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo e valutata sulla
base di criteri oggettivi, quali gli aspetti qualitativi, ambientali e
sociali connessi all’oggetto dell’appalto. Nelle procedure di
affidamento, per la definizione degli elementi di valutazione dell’offerta
e in relazione alle caratteristiche dell’appalto, le stazioni appaltanti
dovranno tenere conto: del progetto tecnico elaborato per la gestione dei
servizi; delle esperienze maturate nel settore; della capacità di rapporto
con il territorio; della validità del progetto in relazione agli obiettivi
riabilitativi o educativi individuati dalla stazione appaltante; della
professionalità e qualificazione dei lavoratori; modalità di coinvolgimento
degli utenti e dei loro familiari. Il punteggio attribuito all’offerta
economica è calcolato utilizzando una formula che abbia una funzione
dissuasiva rispetto ad una competizione eccessiva sul prezzo.
Le stazioni appaltanti dovranno prevedere un’espressa clausola sociale
volta a promuovere la stabilità occupazionale mediante l’assorbimento dei
lavoratori direttamente impiegati dall’appaltatore uscente nella
prestazione dei servizi oggetto di appalto a condizioni economiche e
normative almeno equivalenti a quelle stabilite nel contratto d’appalto
cessato, nonché ad assicurare il mantenimento dell’anzianità di servizio
e i diritti individuali acquisiti o in essere al momento del cambio appalto.
La mancata sottoscrizione della clausola sociale comporta l’esclusione del
concorrente dalla gara. MP/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76529