(AGENPARL) – mer 24 gennaio 2024 Nota del consigliere regionale Tommaso Bori (Pd): “Tesei e Fioroni
ammettano il fallimento e mettano in campo misure straordinarie a sostegno
delle imprese”
(Acs) Perugia, 24 gennaio 2024 – “La Giunta regionale prenda atto del
proprio fallimento sulle politiche per lo sviluppo: inverta la rotta e metta
in campo misure straordinarie a sostegno delle imprese”. È quanto dichiara
il consigliere regionale del Pd Tommaso Bori.
“Così come aveva certificato ampiamente la Banca d’Italia nel novembre
scorso, nel corso del 2023 – spiega Bori – è proseguita la fase di
progressivo indebolimento dell’attività economica umbra. È di questi
giorni, inoltre, la notizia che le cessazioni delle aziende al registro
imprese della Camera di Commercio dell’Umbria superano le iscrizioni. Segno
delle difficoltà crescenti e del fatto che le aspettative degli operatori
economici regionali sono orientate, in larga parte, al pessimismo. Le aziende
chiudono e non riaprono, i consumi sono in calo e i risparmi diminuiscono.
L’Umbria, e, in particolare, la provincia di Perugia, fanno registrare il
secondo peggior dato dopo il Molise in quanto a cessazioni di attività con
un balzo assai preoccupante: +237, +6,11% sul 2022. Altro record da non
sottovalutare: l’Umbria risulta la regione più cara d’Italia, con
l’inflazione annua che si attesta al +2,4%”.
“Bastano questi pochi dati – prosegue Bori – a svelare drammaticamente il
totale fallimento delle politiche economiche regionali. La qualità della
vita dei cittadini sta diminuendo e il sistema economico si indebolisce,
mentre la presidente Tesei e l’assessore allo Sviluppo economico, Michele
Fioroni, fanno finta di non vedere. Questa totale inerzia e incapacità di
sostenere lo sviluppo, che si rileva sia da parte della regione che del
governo Meloni, sta portando il sistema Umbria a scivolare verso i territori
meno sviluppati del Paese. Occorre dunque – conclude – mettere in campo
iniziative e misure urgenti in favore dei settori economici più colpiti, a
partire dal commercio al dettaglio, con particolare riguardo verso i negozi
di vicinato, oltre che alle imprese del manifatturiero e
dell’agricoltura”. RED/dmb
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76513
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