(AGENPARL) – mar 16 gennaio 2024 Interrogazione del consigliere Tommaso Bori (Pd), l’assessore Melasecche
risponde: “Respingo sdegnosamente qualsiasi allusione, la nostra Regione è
vittima di eventuali azioni che dovessero essere state commesse”
(Acs) Perugia, 16 gennaio 2024 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata del
consigliere Tommaso Bori che chiedeva di “conoscere se i membri della
Giunta, direttamente, o per tramite dei loro staff, hanno avuto contatti con
gli indagati in merito agli appalti al centro dell’indagine sugli appalti
Anas (‘Verdini-gate’); ma anche quali risvolti avranno le indagini sui
lavori di ammodernamento delle gallerie umbre, infrastrutture di essenziale
importanza per garantire la sicurezza dei cittadini e per i collegamenti del
Paese”.
Illustrando l’atto in Aula Bori ha detto che, “come riportato da numerosi
organi di stampa, la Regione Umbria è centrale nella maxi inchiesta della
Procura di Roma sulle commesse di Anas che ha portato agli arresti
domiciliari di alcuni imprenditori, tra cui Tommaso Verdini, figlio dell’ex
parlamentare Denis Verdini, anche lui nel registro degli indagati, e due
dirigenti dell’Anas che sono stati sospesi dai pubblici uffici per 12 mesi.
Stessa misura cautelativa è stata applicata anche a Fabio Pileri, narnese di
origine e ora residente a Terni, socio di minoranza della società Invert srl
al centro dell’indagine. Da quanto si apprende dalla stampa i funzionari
Anas indagati avrebbero fornito informazioni riservate su procedure in corso
per favorire gli imprenditori segnalati dalla Invert srl. I consulenti ne
avrebbero tratto vantaggi in termini economici, attraverso incarichi fittizi
di consulenza o ricevendo soldi in contanti, e potere di influenza. Pileri,
si apprende sempre dalla stampa, aveva aperto nel 2022 una società di
consulenza ‘Pica Consulting’ con il socio Andrea Carminati, figlio di
Massimo Carminati, ex dei Nuclei armati rivoluzionari, che affonda le radici
nella banda della Magliana e noto per i rapporti con i boss della camorra
romana. Fra gli appalti attenzionati ce ne sono quattro che riguardano lavori
da milioni di euro per la manutenzione delle gallerie della nostra regione.
Fra loro il lotto 2 dell’accordo quadro quadriennale per il risanamento
strutturale, appalto da 60 milioni di euro per
Toscana-Lazio-Umbria-Marche-Abruzzo-Molise. Al centro dell’indagine ci sono
anche i 4 milioni del lotto 5 Molise Umbria ed i 15 milioni per i lavori di
risanamento strutturale e impiantistico delle gallerie previsti
nell’accordo 8. Gli estratti delle intercettazioni riportate dagli organi
di stampa in questi giorni riportano frasi gravi e preoccupanti come
‘questa è corruzione in cambio di posti’, ‘tocca annà a Perugia a dà
dù schiaffi a uno’ e ‘quel milione e duecentomila euro che ti ho
sbloccato io di quella galleria a Perugia, che sennò a te non ti facevano
toccare palla a me è valso un avviso di garanzia’. I fatti che emergono
preoccupano molto in quanto riguardano il Ministero delle Infrastrutture che
ogni anno affida appalti milionari ed è necessaria la massima chiarezza e
trasparenza. La nostra regione svolge un ruolo centrale in questa inchiesta
sia perché è umbro uno degli indagati, ma anche per i numerosi interventi
compresi negli appalti al centro dell’indagine”.
L’assessore Melasecche ha risposto che “la nostra Regione è vittima di
eventuali azioni che dovessero essere state commesse. Dalle notizie di stampa
emerge chiaramente che si tratta di appalti totalmente gestiti dagli uffici
centrali di Anas, quindi ammesso e non concesso che siano avvenute
irregolarità, e questo al momento è tutto da dimostrare, respingo
sdegnosamente qualsiasi allusione senza tema di essere smentito. Non ho mai
avuto contatti con gli appalti in questione, non mi interessa andare a
rimestare per favorire uno o l’altro. Non voglio pensare che il segretario
del Pd, noto garantista, voglia accusare un assessore in base a delle notizie
di stampa. Mi rifiuto di pensare che voglia cercare di ottenere dal buco
della serratura vantaggi politici sfruttando notizie tristi. Se poi il
consigliere Bori è curioso di conoscere notizie in merito a soggetti cui fa
riferimento nella sua interrogazione, consiglio di rivolgersi alle passate
amministrazioni umbre del suo stesso colore politico e troverà ampia
soddisfazione e notizie di dettaglio. Per quanto riguarda gli appalti in
Umbria posso dire tranquillamente che a me farebbe piacere che, nella massima
legalità e rigore, i lavori possano essere svolti preferibilmente da imprese
umbre e con maestranze umbre. Per questo il mio assessorato sta tenendo
elenco imprese umbre. Per quanto riguarda eventuali risvolti delle inchieste
sui lavori umbri, io non posso immaginare se i fatti riportati avranno
risvolti penali e con quali conseguenze. La mia azione, a volte anche
martellante, è sempre stata volta ad accelerare i lavori nei cantieri e a
chiedere se i lavori proposti in galleria fossero indispensabili, chiedendo
di accorparli per dimezzare i tempi di blocco della circolazione. Le mie
insistenti richieste sono volte alla sicurezza dei lavoratori, degli
automobilisti, dei cantieri ma anche alla celerità dei lavori per portare a
conclusione opere in maniera più veloce possibile. Il contrario di quello
che adombra l’interrogazione. Il senso politico che si prefigge
l’interrogazione è di cercare accostamenti che possano schizzare fango nel
comportamento di un membro della Giunta. L’etica della responsabilità mi
impone di gestire in modo manageriale le migliori strategie per fare gol,
quello che mi chiedono gli umbri, la presidente Tesei e questa maggioranza.
Il mio modo di agire è quello di perseguire obiettivi sfidanti, mai
affrontati prima, comporta sempre di prendere posizione anche con il rischio
di farsi qualche nemico, perché qualsiasi nuova opera ha sempre dei nemici,
che siano negazionisti o avversari politici che preferiscono far perdere
finanziamenti ed impedirti di realizzare un progetto pur di poterti accusare
poi di incapacità. Lo sforzo di chi agisce nel settore delle infrastrutture
deve necessariamente seguire passo passo l’iter per evitare che qualsiasi
inciampo faccia perdere mesi ed anni. Tutto questo comporta un lavoro
continuo ed incessante di pressing, spesso scomodo. Ma se fatto con lo
spirito giusto e con il rigore necessario appaga quei pubblici amministratori
che si sentono al servizio di tutti i territori. Questa è la forma più
nobile della politica che prediligo, quella della visione strategica cui
seguono le realizzazioni. Stia tranquillo il segretario del Pd. Attendiamo lo
svolgimento delle indagini. La Regione Umbria, questa Giunta, non hanno nulla
da temere da comportamenti illeciti del sottoscritto. Un consiglio: si guardi
in casa piuttosto perché la storia dell’Umbria è piena di esempi
eclatanti”.
Nella sua replica Bori si è detto “insoddisfatto della risposta
dell’Assessore, che ha preso tutto sul personale. Ma la Giunta è composta
da più persone e mi sembra strano che in pochi giorni lei abbia verificato
che nessuno abbia avuto contatti con queste persone. Le avevamo chiesto una
verifica che evidentemente non ha svolto. Volevamo sapere quale impatto
potesse avere l’inchiesta sulle opere umbre, ma non ha risposto”. DMB/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76465