(AGENPARL) – gio 04 gennaio 2024 Sala Stampa Sacro Convento Assisi
Direttore fra Giulio Cesareo, OFMConv
PAPA FRANCESCO: I FRANCESCANI AIUTINO A COSTRUIRE PONTI DI PACE
L’intervista esclusiva nel nuovo numero della rivista San Francesco
ASSISI (PG), 4 GEN – «C’è tanta crudeltà, molta gente in carcere per motivi politici, per questo
chiedo ponti di pace. Questa è la grazia che dobbiamo chiedere a san Francesco e voi francescani
dovete aiutare nella costruzione di questi ponti». Con queste parole papa Francesco si è rivolto ai
frati del Sacro Convento nel corso dell’intervista rilasciata alla rivista San Francesco Patrono
d’Italia, il mensile edito dai frati del Sacro Convento, di cui è in uscita in questi giorni il numero di
gennaio.
L’occasione per il dialogo con il Santo Padre è stata lo scorso 29 dicembre, quando ha ricevuto in
udienza il Ministro generale dei Frati minori conventuali fra Carlos Trovarelli, OFMConv, il
Custode del Sacro Convento fra Marco Moroni, OFMConv, e il direttore dell’Ufficio
comunicazione del Sacro Convento fra Giulio Cesareo, OFMConv.
«Il 29 dicembre abbiamo avuto la gioia di incontrare il Santo Padre Francesco – ha dichiarato fra
Giulio –. Nel cuore mi portavo alcune domande, che si mescolavano da tempo con la mia e la
nostra vita di figli e fratelli di san Francesco e con gli interrogativi e le provocazioni che tante
persone di diverse culture, che ho la grazia di incontrare qui in Assisi, mi e ci pongono. Allo stesso
tempo sono sempre più consapevole che la scelta del nome di Francesco da parte di papa Bergoglio
è stata anzitutto una sua presa di coscienza di quanto il Santo di Assisi parli e sia significativo per le
donne e gli uomini del nostro tempo, che condividono con noi la gioia e la responsabilità di vivere
in questo grande “cambiamento d’epoca” (per fare riferimento a una felice espressione di papa
Francesco stesso) che ci contraddistingue. Proprio per questo, di fronte a un continuo dire e ripeterci
“in tutte le salse” – come società e ahimè anche come comunicatori – che viviamo tempi difficili e
che siamo in un momento di declino – se non addirittura per certi versi “brutto” – della storia
dell’umanità, sentivo il bisogno di chiedere al Santo Padre se in fondo non sia il caso di provare a
guardare sotto la superficie di ciò che succede per scoprire delle grazie e delle opportunità nascoste
– dentro alle crisi, ai conflitti e al dolore – da cogliere, proteggere e favorire, affinché siano foriere
di vita e benedizioni per l’umanità intera e, in particolare, per chi è ai margini e penalizzato.
Desideravo un aiuto per riconoscere quali atteggiamenti fossero veramente irrinunciabili per
accogliere da credenti il dono dello Spirito nelle relazioni di ogni giorno e testimoniare
efficacemente la bella notizia del Vangelo di Cristo, alla maniera e nello stile di san Francesco,
sebbene a 800 anni dalla sua esistenza storica».
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Nel 2026, infatti, si celebreranno gli 800 anni dalla pasqua di Francesco d’Assisi, morto la sera del
3 ottobre 1226 presso la chiesetta di S. Maria della Porziuncola.
Nelle riflessioni del Santo Padre la figura di san Francesco, la sua attualità e il ruolo dei francescani
e delle francescane – religiosi e secolari – nel mondo di oggi: a proposito di questo, l’importanza di
testimoniare il perdono per tutti, anche nel sacramento della riconciliazione. «Quello che mi aspetto
dai francescani – ha sottolineato il Papa – e? che siano apostoli della riconciliazione e del perdono». E
infine l’atteggiamento irrinunciabile, che riguarda ogni uomo e donna credente in Cristo: essere
costruttori di ponti di pace in un mondo ancora colpito da tante guerre e ferito dalla violenza, anche
domestica e sociale.
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