(AGENPARL) – ven 29 dicembre 2023 Nota dei Gruppi Pd e M5S: “Sono ormai incontrovertibili i dati che indicano
la cattiva gestione della rete ospedaliera pubblica”
(Acs) Perugia, 29 dicembre 2023 – “Ormai il decadimento della sanità Umbra
è una brutta realtà. Basta recarsi in un qualsiasi ospedale o distretto o
provare a prenotare una visita per rendersene conto. Per questo siamo tutti
chiamati a lavorare per salvare la sanità pubblica rendendola accessibile a
tutti”, così i gruppi di minoranza PD E M5S del Consiglio regionale, dopo
l’atto di delibera della Giunta che prevede la riorganizzazione delle rete
ospedaliera regionale.
“Questa Giunta – viene evidenziato dai consiglieri regionali – continua
a produrre, in assenza di uno straccio di Piano Sanitario Regionale, atti di
programmazione sanitaria con una modalità quasi pirotecnica, vista la
rapidità con cui vengono modificati gli orientamenti, gli obiettivi e le
scadenze temporali. La delibera adottata ieri tenta una ibridazione tra tre
precedenti atti di programmazione: l’istituzione del cosiddetto ‘terzo polo’
tra Spoleto e Foligno; il supposto piano di efficientamento della spesa
sanitaria ed un riordino della rete ospedaliera, tutto proteso a
salvaguardare le opportunità per l’ospedalità privata e trascurando, in
maniera colpevole, i problemi della rete pubblica che di fatto lascia sul
campo 20 Strutture Complesse, di cui 7 solo dalla istituzione del cosiddetto
‘Terzo polo’ Foligno- Spoleto, con accorpamenti, che penalizzano
fortemente alcuni ospedali. Questo atto – osservano i consiglieri regionali
– si caratterizza, tra l’altro, per la totale mancanza di qualsivoglia
tracciabilità delle responsabilità sul piano tecnico in merito alla sua
formulazione, mancando la figura dell’istruttore, del dirigente attestante la
legittimità dello stesso, nonché del direttore come si evince dall’atto
pubblicato”.
“Sono ormai incontrovertibili i dati che indicano la cattiva gestione della
rete ospedaliera pubblica – aggiungono i consiglieri PD e M5S – soprattutto
non sussiste alcun presupposto né di tipo logico, né economico, né
giuridico per allargare ulteriormente l’offerta dei posti letto a pagamento
del servizio sanitario regionale, peraltro già con notevoli problemi di
equilibrio economico delle aziende sanitarie, a imprenditori privati. Non
viene infatti rispettato il parametro 3,7 × 1000 abitanti previsto dalla
legge, essendo diminuita la popolazione in Umbria dal 2016 ad oggi, e quindi
quanto previsto nella DGR, assunta in modo discrezionale, è del tutto
sbagliato”.
“Va anche sottolineato che l’iniziativa imprenditoriale esclusivamente
privata in ambito sanitario non necessita di programmazione né di pareri del
Ministero mentre i posti letto pubblici o convenzionati, che sono sempre
pubblici, sono oggetto di programmazione e non possono aumentare in virtù
del parametro esposto. Quindi la delibera, da questo punto di vista, risulta
illegittima, a meno che non venga esplicitato che gli 80 posti pubblici
convenzionati, non si intende ricavarli a scapito delle strutture ospedaliere
o equiparate previste dalla DGR 212/2016, che viene utilizzata per
cristallizzare la situazione”.
“Peraltro l’inganno è nei dettagli, come noto, e a leggere la delibera –
continua la nota -, per quanto riguarda la vicenda stadio-clinica a Terni, ci
si rende conto che la Giunta quando affronta il tema della programmazione dei
posti letto privati fa esplicito riferimento alla disciplina dell’art.8
quinquies del D.Lgs 502/92 che prevede requisiti specifici e procedure
selettive periodiche per l’affidamento delle convenzioni e non la legge
stadi, rendendo fake news le dichiarazioni roboanti dei politici di destra,
di fatto una nuova narrazione buona per le campagne elettorali, ma dannosa
per la città di Terni. Facciamo notare che la Delibera in questione non è
neanche esecutiva, rimandando ai tecnici l’attuazione della stessa assunta in
modo del tutto discrezionale, anche in relazione a pareri del ministero. È
assurdo assumere un atto con procedura di mera discrezionalità ( art.17
comma 1 regolamento Giunta) su una materia disciplinata dalle legge, che
stabilisce criteri rigidi da rispettare”.
“Tra l’altro, dopo un accurato controllo, ci risulta che il parere del
Ministero, che auspichiamo venga reso pubblico, non si esprimerebbe sui posti
letto privati o privati convenzionati. Questa mattina – fanno sapere ancora
i consiglieri Pd e M5S – abbiamo provveduto ad effettuare un accurato
accesso agli atti, che sottintendono la delibera, che porteremo
all’attenzione dei cittadini, perché legata alla salute delle nostre
comunità, e degli organi dello stato competenti ai fini della valutazione di
legittimità dal punto di vista giuridico e contabile. Si tratta, infatti,
anche di una situazione che aggraverebbe ulteriormente il dato tra costo e
servizio erogato. La stessa Corte dei Conti, da parte sua, nel giudizio di
parifica, ha più volte richiamato l’attenzione della Giunta su una gestione
più efficiente della rete ospedaliera”.
“Nella delibera in questione – sottolineano gli esponenti Pd e M5S -,
oltre ai posti letto e molto altro, si parla anche dei Pronto soccorso e di
improbabili collaborazioni pubblico-privato, senza tenere conto che questo
tipo di strutture devono avere alle spalle un vero ospedale, altrimenti si
rischia di tornare indietro di trent’anni con grave nocumento per i
cittadini. Anche rispetto alla medicina di territorio viene fuori molto fumo
quando invece servirebbe una riorganizzazione sensata che necessita
ovviamente di una forte volontà politica regionale e nazionale”.
“Soprattutto dopo l’emergenza Covid è ora di pensare ad un nuovo modello
di sanità e quindi a un nuovo modello di convenzione dei mmg che è nelle
mani del Governo nazionale, ai fini della attuazione di vere case di
comunità. Tuttavia – concludono – nel frattempo abbiamo il dovere morale di
fermare questa deriva che in Umbria sembra purtroppo inarrestabile, a partire
dall’atto prodotto. Dobbiamo salvare la sanità pubblica e renderla
accessibile a tutti”. RED/as
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76402
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