(AGENPARL) – gio 21 dicembre 2023 Economia e lavoro, sanità e sociale, ambiente e territorio: questi i temi
individuati come prioritari dai consiglieri dem
(Acs) Perugia, 21 dicembre 2023 – Il gruppo assembleare del Partito
democratico ha incontrato stamani a Palazzo Cesaroni i giornalisti per la
tradizionale conferenza stampa di fine anno sulle attività svolte. Prima
della conferenza stampa è stato osservato un minuto di silenzio in memoria
di Enzo Santucci, tesoriere del partito ma soprattutto ex amministratore
molto stimato dalla comunità democratica e, ha sottolineato Tommaso Bori,
“punto di riferimento per molti di noi”.
La capogruppo Simona Meloni ha ricordato le priorità dell’azione politica
del Pd: “diritto alla salute, in un momento in cui molti umbri rinunciano
alle cure, istruzione, lavoro, crescita economica e sostenibilità
ambientale. Questi temi sono scritti in molte delle proposte che abbiamo
avanzato in Assemblea legislativa, molte delle quali sono state bocciate
dall’Aula o nemmeno discusse. Su 150 mozioni solo 17 approvate, su 27
proposte di legge approvate 2. Alle numerose interrogazioni, frutto di
interlocuzione con i territori, con le scuole, le associazioni di
volontariato, sono state date risposte parziali o insufficienti. Le
criticità che riscontriamo sono i dati gravi su vittime del lavoro,
incidenti stradali, dispersione scolastica, alto tasso di ‘neet’ (giovani
che non studiano e non lavorano), il persistente divario di genere. Abbiamo
perso 30mila abitanti – ha sottolineato la capogruppo dem – molti dei
quali nei piccoli comuni, dove invece c’è la necessità di mantenere
presidi scolastici, attività commerciali e servizi. Nel DEFR la crescita del
PIL 2023 è stimata all’1% ma tutti sanno che non sarà così. Le
previsioni parlano al massimo dello 0,5. La verità è che dopo il rimbalzo
post Codiv con il +7,1% il prodotto interno umbro è in caduta libera. Tra il
2015 e il 2019 al netto del risultato negativo (-0,75) nell’anno del
terremoto, l’Umbria è cresciuta alla media del 2%. Tra il 2022 e il 2024
si attesta sul 1,5 rispetto alle stime. Riduttivo e avvilente pensare che il
principale obiettivo di questa Giunta regionale sia quello di scongiurare una
recessione visto che il dato stimato del Pil per il 2024 sfiora lo zero.
L’Umbria viene risucchiata verso il Mezzogiorno, come evidenzia anche il
classamento europeo che l’ha declassata da regione sviluppata a regione ‘in
transizione’. Invece di unire le regioni e le loro politiche per
contrastare questo fenomeno a livello nazionale si propone l’autonomia
differenziata, ovvero ‘ognuno per sé’. Critichiamo anche la gestione dei
fondi del Pnrr umbro, che riserva solo l’1,4% alla sanità, ben al di sotto
dell’impegno in altre regioni, con una media che è oltre il 4%. Sulla
sanità manca programmazione, c’è uno svuotamento della medicina
territoriale. Siamo più bassi anche su lavoro e imprese. Nemmeno il cavallo
di battaglia del centrodestra, la sicurezza, fa registrare note positive: le
città sono meno sicure che mai. L’unico atto rilevante approvato in questa
legislatura è il Piano rifiuti ma noi siamo contro quello che è un non
piano, che prevede discariche ampliate fino al 2028, quando forse non avremo
ancora un termovalorizzatore e lo dovrà probabilmente costruire un
privato”.
Il consigliere e segretario regionale del partito, Tommaso Bori, ha posto
l’accento sulla criticità che riguarda le donne: “molte non lavorano
perché devono curarsi della famiglia, dei figli, degli anziani e dei
disabili, quelle che lavorano non lo fanno alle stesse condizioni degli
altri. Critica anche la situazione dei giovani: in Umbria abbiamo il più
alto tasso di ragazzi che non studiano, non si formano e non lavorano, ed è
alto il tasso di emigrazione, molti se ne vanno. Serve un lavoro degno, non
demansionato, non sottopagato, come dimostrano i dati che ci vedono al di
sotto non solo della media nazionale ma anche delle regioni limitrofe. Vorrei
ricordare la nostra proposta chiamata ‘Umbria studiata per studiare’, di
cui alcune cose si sono tramutate in realtà, come l’abbonamento unico per
studenti e, mi auguro, anche la soluzione del problema della mobilità
notturna, affinché la vita non sia solo studio. Occorre garantire il diritto
allo studio e sviluppare politiche adeguate che riguardino mense, alloggi,
borse di studio. Tra breve depositeremo anche un’altra proposta, ‘Umbria
creativa’, che riguarda la cultura, una vera industria che può crescere.
Per quanto concerne la sanità siamo all’emergenza sociale: ad oggi
impossibile prenotare visite, controlli, accessi ai servizi. Le liste
d’attesa sono chiuse, non si può prenotare, non ci sono state assunzioni,
non c’è la volontà di trattenere le persone formate e abbiamo assistito
in pochi mesi al cambio di ben 19 dirigenti sanitari apicali. La Tesei
mantiene le promesse: si va verso il ricorso alla sanità privata. Noi
pensiamo il contrario”.
Il consigliere Michele Bettarelli, vicepresidente dell’Assemblea
legislativa, ha sottolineato come “fra le promesse di sostegno ai cittadini
di Pierantonio e zone limitrofe terremotate e le cose fatte realmente, si
registra una discrepanza: nei fatti in finanziaria gli emendamenti relativi
non sono stati ammessi, nemmeno quello che chiedeva l’inserimento dei
comuni nel cratere. Tra le nostre proposte di legge due dovrebbero arrivare
in fondo: quelle sul welfare e sulla ceramica. L’unica legge approvata da
questo governo regionale è il Piano rifiuti, visto che del Piano sanitario
non c’è più traccia, per fortuna. Sono riuscito a far approvare un
emendamento che prevede una tariffa più puntuale per tutti i Comuni: chi
differenzia di più paga meno, non era stato previsto. Diciamo no allo
scaricabarile su Auri e Comuni. C’è da fare molto, e smentire quello che
viene venduto, cose che non sono meriti della maggioranza, vedi i
finanziamenti per la E45, avviati dal governo Renzi. Si dice che la E78 è
fatta ma non è così: i sindaci hanno dato completa disponibilità ma il
progetto non c’è. Inutile mettere a bilancio la Guinza se non c’è un
progetto nel tratto umbro. Sull’ex ospedale di Città di Castello i soldi
sono stati chiesti ma non sono a bilancio. L’ultimo errore quello fatto sul
Bilancio, sull’emendamento che permette di andare con mezzi a motore nei
boschi, un atto che susciterà forti mal di pancia e ha profili di
inammissibilità. Prevedibili contenziosi con i privati per la
cartellonistica e i soli 10mila euro per 3 anni, quasi una presa in giro.
Porteremo avanti le istanze di tutti i territori danneggiati dalla gestione
della sanità, a partire da Spoleto che ha chiesto un intervento a gran
voce”.
Non ha partecipato alla conferenza stampa il consigliere Fabio Paparelli
perché indisposto. PG/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76388