(AGENPARL) – mar 19 dicembre 2023 Via libera dell’Assemblea legislativa dell’Umbria alle Disposizioni per la
formazione del bilancio di previsione 2024-2026 (Legge di stabilità
regionale 2024) e al Bilancio di previsione della Regione Umbria 2024-2026
(Acs) Perugia, 19 dicembre 2023 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
approvato con 13 voti favorevoli della maggioranza, 1 astenuto e 5 contrari
della minoranza le Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione
2024-2026 (Legge di stabilità regionale 2024) e il Bilancio di previsione
della Regione Umbria 2024-2026. Dopo i relatori di maggioranza e minoranza,
Daniele Nicchi (Lega) e Simona Meloni (Pd) (https://tinyurl.com/ytapxzdy [1]
) sono intervenuti i consiglieri Tommaso Bori (Pd), Andrea Fora (Patto
Civico) e l’assessore Paola Agabiti. Inoltre sono stati presentati alcuni
emendamenti alla Legge di stabilità e al Bilancio di previsione; approvati
soltanto un emendamento a firma Puletti (Lega) e uno, strettamente tecnico,
proposto dall’assessore Agabiti. Bocciati anche due ordini del giorno
presentati dal Pd.
INTERVENTI
Tommaso BORI (Pd): “Questa Giunta e questa maggioranza passerà alla storia
per essere il primo governo regionale che registra un cambio epocale: da
quest’anno in Umbria verranno pagate più pensioni che stipendi. Si tratta
di una situazione impattante che accade non solo per l’invecchiamento e
pensionamento, ma perché molti giovani sono costretti ad andare a lavorare
altrove e si tratta di giovani qualificati, che qui trovano un lavoro
sottopagato e demansionato. Vanno nelle regioni vicine. Il reddito medio
nella nostra regione è di 7mila euro inferiore a quello nazionale. In Umbria
oltre il 50 per cento delle donne non lavora e non per scelta, ma perché su
di loro ricade il carico di cura, quindi o si verificano passaggi al part
time o rinunciano al lavoro. La Giunta non garantisce servizi adeguati per
gli anziani o per la disabilità. Noi siamo in grado di individuare
soluzioni, e riguardano il salario minimo, bocciato dal Governo nazionale,
uno sviluppo qualificato e quindi il lavoro non più sottopagato ed una rete
di servizi adeguati per colmare il gap della cura familiare. L’Umbria
registra il doppio della media nazionale di fuga dalla sanità regionale, si
tratta di un dato anomalo insieme ai 18 milioni di euro legati alla mobilità
passiva. Un dato che si è invertito nel tempo. Un paziente su dieci rinuncia
alle cure perché costretto a viaggiare, anche con lunghe percorrenze,
all’interno della regione o perché non può permettersi di rivolgersi al
privato. Altro dato preoccupante arriva dalla Caritas: il passaggio dal
benessere alla soglia di povertà per 5.965 nuclei familiari si verifica per
la necessità di cure. 15mila nuclei familiari spendono un quinto del reddito
per curarsi ed una famiglia su 5 sottoscrive un’assicurazione privata. Del
resto nel vostro programma elettorale era chiara l’attenzione verso il
privato. Da quando governa il centrodestra, anche a livello nazionale è
visibile il crollo del Sistema sanitario nazionale. Noi cercheremo di porre
rimedio a queste situazioni, a partire dalla proposta di una legge specifica
per finanziare la sanità con il 7 per cento del pil. C’è un operatore
sanitario su 2 in esaurimento lavorativo. In tanti che hanno vissuto la
sanità pubblica come scelta di vita si stanno licenziando dal pubblico per
il privato, oppure scappano dall’Umbria per andare in altre regioni
limitrofe. Il vostro è un piano di smantellamento degli ospedali, e che
prevede anche un terzo degli attuali distretti sanitari. Questo fa capire
ancora meglio il vostro progetto di smantellamento della sanità pubblica per
favorire il privato. Presenteremo proposte anche concernenti la salute
mentale che avete tolto da ogni tavolo, sulla medicina di genere e quindi sui
consultori. Chiederemo un Consiglio regionale dedicato dove porteremo una
nostra articolata proposta di legge. Le criticità che continuiamo a
rimarcare emergono da nostri accurati sopralluoghi. Sulla sanità serve
invertire la rotta e non basta un cambio di marcia. Nel bilancio non
dovrebbero preoccupare solo i conti, ma anche e soprattutto i servizi che non
vengono garantiti. È necessario passare dai piani straordinari di
abbattimento delle liste di attesa ai piani ordinari di gestione”.
Andrea FORA (Patto civico): “Verrà il tempo nei prossimi mesi per fare un
consuntivo di questi anni, segnati evidentemente dalla crisi pandemica.
C’è molto da fare nel futuro e molto è stato fatto. Il DEFR approvato la
scorsa settimana dà alcune prime risposte agli obiettivi che ho sempre
sottolineato in passato, soprattutto per la natalità e la famiglia, ed altre
trovano comunque risposte tampone in questa legge di bilancio dove è chiara
la determinazione nel sostenere comunque le famiglie, che vedono il loro
potere d’acquisto in calo. Un complesso di misure significative e superiori
a quelle degli anni precedenti e non solo di questi ultimi 5 anni. Misure
importanti dal bonus bebè, al rimborso delle rette 0-6, dalle borse di
studio 6-18 e per gli universitari, voucher per lo sport e per i centri
estivi, e tanto altro ancora. Risorse attivate anche grazie al Fondo sociale
europeo, con l’avvio del nuovo settennato dei fondi comunitari che porterà
813 milioni all’Umbria tra Fesr e Fse. Una programmazione europea che trova
il cofinanziamento necessario nel bilancio regionale senza più le deroghe
del passato. Auspico che la prossima legge regionale per la natalità e la
famiglia divenga la cornice di ‘messa a terra’ utile per confermare
strutturalmente tutte queste misure per i prossimi anni e per le famiglie.
Bene l’invarianza della pressione fiscale e il mantenimento delle
agevolazioni fiscali esistenti, è una scelta che merita condivisione. Sul
settore dei trasporti e viabilità c’è un incremento di 6 milioni di euro
nel 2024 per il trasporto pubblico locale, 500mila euro per il Minimetrò,
525mila euro per il servizio di abbonamento annuale agevolato per gli
studenti universitari. Conferma nel triennio 2024-26 di 3 milioni di euro
all’anno alle Province per la manutenzione delle strade regionali e 1
milione per le altre strade. Risorse che potranno e dovranno vedere un
incremento nei prossimi anni anche alla luce del ritorno delle Province ad
organi elettivi di primo livello a partire dal 2025. Nel bilancio trova
inoltre conferma lo stanziamento di 4 milioni di euro per il 2024
all’Aeroporto San Francesco d’Assisi, un obiettivo centrato e strategico
per l’Umbria in termini di turismo, d’impresa, di lavoro. Bene le risorse
previste per Su Turismo ed Agricoltura, per il Laboratorio di diagnostica per
i beni culturali di Spoleto; per l’artigianato, per la legge sulla
cooperazione; per la manutenzione del demanio idrico regionale e per la
manutenzione straordinaria corsi d’acqua del reticolo idrogeologico
regionale. Importanti le risorse programmate per il rilancio degli
investimenti pubblici. Bene l’accordo di coesione da 237 milioni di euro
punterà sulla riqualificazione urbana, soprattutto per edifici di
particolare interesse come l’ex ospedale di San Florido a Città di
Castello, e per investimenti sul polo chimico ternano per dare slancio allo
sviluppo economico e al settore della chimica. Sul versante entrate da
sottolineare anche il frutto del lavoro delle buone leggi approvate in questo
anno: sulle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e determinazione
del canone apportando miglioramenti significativi per le ricadute in favore
di comuni e territori finora non beneficiati da questi provvedimenti. Auspico
che la Giunta metta in campo tutte quelle azioni necessarie affinché la DGR
n. 286 del 2022 sull’adeguamento delle tariffe delle strutture sanitarie e
sociosanitarie di assistenza territoriale possa trovare una piena attuazione,
con le Asl che nei loro bilanci stanzino le risorse davvero utili per
soddisfare tutti i bisogni e le necessità dei cittadini. L’attenzione ai
fragili, ai bisognosi, deve essere una costante del nostro impegno, come pure
la lotta all’inverno demografico, lotta alle povertà devono dunque guidare
il nostro servizio alla comunità. In questo bilancio ci sono risposte, ma
non ci sono tutte le risposte necessarie, seppure ci sono chiari passi in
avanti. Il mio sarà un voto di astensione”.
Paola AGABITI (assessore): “Questo bilancio è coerente con le politiche
conseguite di anno in anno, è in grado di garantire la stabilità dei conti
della regione senza gravare ulteriormente sui cittadini, mette la regione
nelle condizioni di poter guardare al futuro, di proseguire in un percorso di
innovazione, crescita e cambiamento. Le nostre politiche di bilancio hanno
una visione di insieme. Visione che ha abbracciato tutti i settori della
regione e che ha portato ad una cesura con le passate giunte. Tante risorse
sono state messe in campo per famiglie e giovani, nelle politiche sociali e
di sviluppo. Le politiche di bilancio sono sempre state indirizzate al
mantenimento degli equilibri finanziari, attraverso una modalità innovativa
di gestione delle risorse, mantenendo inalterata la pressione fiscale.
Abbiamo messo in campo misure espansive per sostenere famiglie e imprese,
aumentando l’efficacia dei servizi offerti dall’ente. Da sottolineare
l’efficace integrazione tra le diverse risorse: risorse proprie di
bilancio, fondi comunitari, nazionali, Pnrr. Il coordinamento ha consentito
di usare le diverse fonti. La razionalizzazione della spesa e un diverso
utilizzo dei fondi nazionali ha avuto l’effetto di liberare risorse. Il
cofinanziamento delle risorse europee ha consentito un effetto espansivo. Il
sistema di gestione delle risorse disponibili consente anche una
pianificazioni per il futuro della nostra regione. Il 2023 ci ha consentito
di cofinanziare repentinamente i fondi europei per 33 milioni di euro, mai
accaduto in passato. Il fondo di coesione in passato era usato per la spesa
corrente e non per programmare lo sviluppo. Ricordo che nel primo bilancio
del 2020 dovetti subito reperire 24 milioni per un buco sui trasporti. Oggi
abbiamo risolto anche i problemi con le province. Abbiamo messo in campo una
nuova politica assunzionale dell’ente, per garantire il raggiungimento
degli obiettivi prefissati. Gli sforzi fatti in questa legislatura per una
gestione efficiente della spesa, coordinando in modo efficace le risorse
disponibili. Le linee direttrici della manovra sono: invarianza della
pressione fiscale, salvaguardia degli equilibri di bilancio, rafforzamento
del sostegno alle famiglie, incremento delle spese per investimenti,
programmazione finanziaria, cofinanziamento, consolidamento del tpl, rilancio
significativo degli investimenti pubblici per oltre 30 milioni di euro”.
MANOVRA
La Manovra, pur in un contesto difficile e senza alzare le tasse, continua a
sostenere le famiglie e le imprese con misure importanti. Per le famiglie ci
sono oltre 40 milioni di euro per il bonus bebè, il rimborso delle rette
0-6, borse di studio 6-18 e per gli universitari, voucher per lo sport e per