(AGENPARL) – ven 15 dicembre 2023 Giornata di studi a Perugia indetta dal Corecom Umbria e dall’Università
degli studi di Perugia, con la collaborazione di AGCOM
(Acs) Perugia, 15 dicembre 2023 – “In occasione di ogni tornata elettorale,
il Corecom si trova a dover gestire ‘sul campo’ le segnalazioni di
presunte violazioni della normativa in vigore e, pertanto, ha avvertito come
particolarmente pressante l’esigenza di effettuare una seria riflessione e un
approfondimento di alto livello sugli aspetti riguardanti l’applicazione
della legge ‘28/2000’, nota come ‘Par condicio’, anche alla luce del
fatto che sono ormai alle porte le elezioni per il Parlamento europeo, per la
Regione e per 60 Comuni dell’Umbria. Auspico quindi che si possa
intervenire di fronte ai nuovi scenari che si sono aperti con l’irrompere
sulla scena politica dei media digitali”: lo ha detto la presidente del
Corecom dell’Umbria, Elena Veschi, in apertura della giornata di studi
organizzata dall’organo di controllo e dall’Università degli studi di
Perugia dedicata alla Par condicio, che si è tenuta oggi nella sala del
Consiglio provinciale di Perugia, con interventi da parte di diversi docenti
di alcune università italiane e di Teresa Perrucci della Direzione servizi
media dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni).
“L’articolo 2 – ha spiegato la presidente del Corecom Umbria – enuncia
quello che oggi è avvertito come il principale limite nella legge
‘28/2000’, cioè il fatto che essa si riferisce solo al mezzo
radiotelevisivo: la stampa quotidiana e periodica è considerata
all’articolo 7 in relazione alla pubblicazione di messaggi politici
elettorali nel periodo di campagna elettorale mentre Internet è addirittura
escluso dalla disciplina. Il fenomeno è studiato con grande attenzione sia
in Italia che altrove nell’ambito delle discipline sociologiche e
politologiche ma restano dei buchi legislativi. Anche AGCOM ha inviato una
segnalazione al Governo nel mese di luglio basandosi sull’analisi del nuovo
contesto tecnologico, sulle recenti sentenze della Giustizia Amministrativa e
sugli sviluppi che hanno avuto i vari Stati Membri in merito. Alla luce di
tali cambiamenti è sempre più evidente come la normativa che regola la par
condicio si riveli di fatto inadeguata a garantire il pluralismo. Preso atto
quindi delle modificazioni di contesto avvenute negli ultimi anni, a partire
dall’ingresso dei new media nelle campagna elettorali, passando per le
nuove strategie di comunicazione istituzionale e politica, fino ai
cambiamenti radicali intervenuti nella scena politica e sociale italiana, si
impone in modo sempre più sollecito l’esigenza di una revisione delle
regole riguardanti la par condicio, al fine sia di garantire il pluralismo su
tutti i mezzi di comunicazione e su tutto il territorio, sia di tutelare
contestualmente, il diritto dei cittadini ad essere informati e di garantire
gli altri interessi collegati al servizio pubblico di informazione svolto
dalle amministrazioni a favore dei cittadini”.
“Proprio in merito alla comunicazione istituzionale, il punto centrale
della questione consiste – ha spiegato Elena Veschi – nel riuscire a
tracciare una linea di confine sufficientemente chiara e apprezzabile tra
l’attività di propaganda e l’attività di informazione svolta dalle
amministrazioni nel periodo di campagna elettorale; da un lato evitare che
gli ‘uscenti’ godano di una rendita di posizione rispetto agli sfidanti e
un uso distorto di risorse e denaro pubblico; dall’altro, assicurare che le
comunicazioni delle pubbliche amministrazioni aventi il carattere della
indispensabilità possano essere lese, nell’interesse dei cittadini
all’informazione. La complessità, in questo caso come in molte altre
fattispecie in cui la libertà di informazione si scontra con altri diritti
meritevoli di tutela, consiste nell’individuare il ragionevole
bilanciamento tra i diversi interessi in gioco”. PG
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76353