(AGENPARL) – mer 08 novembre 2023 (agenzia umbria notizie)
Polsoci 30 (segue)
Disabilità: presentato programma regionale 2023-2025,
sintesi
(aun) – perugia 8 nov. 023 – L’Istat nel 2021 in Umbria
registra 63 mila persone con limitazioni gravi. La
regione in particolare, è prima nella graduatoria delle
persone con limitazioni gravi, seguita da Sardegna e
Calabria.
Le persone con disabilità sono aumentate nell’ultimo
decennio e la regione Umbria è registrato un aumento di
circa 10.000 unità: i dati sono contenuti nella prima
parte del Programma regionale 2023-2025 redatto
dall’osservatorio regionale per le persone con disabilità
e illustrato stamani a Perugia.
Chiaramente,- è specificato nello studio – la quota di
disabilità aumenta al crescere dell’età ed anche in
questo caso la proporzione è più alta in Umbria per gli
ultrasettantacinquenni con limitazioni gravi: sono
35.000, pari al 30,5%; quelli con limitazioni non gravi
sono 40.000, cioè il 34,6% contro il dato nazionale che
si posiziona sul 20,4% per i primi e sul 34,6% per i
secondi.
Per quanto riguarda la composizione del nucleo familiare
possiamo vedere che il 28,6% delle persone con
limitazioni gravi sono sole contro il 21,8% delle persone
che hanno limitazioni non gravi. Questo dato ci offre
spunti di riflessione sui bisogni del prossimo futuro.
Analizzando gli indicatori relativi alla deprivazione
materiale, emerge chiaramente come le difficoltà
finanziarie siano più accentuate per le persone con
limitazioni. In Italia, più di 3 individui con disabilità
su 10 non riesce a “sbarcare il lunario” (contro 2
individui senza disabilità), 5 su 10 non può permettersi
una vacanza di una settimana all’anno (contro 3), più di
uno su 10 non può permettersi di mangiare carne o pesce
regolarmente (contro meno di uno su 10) e quasi 4 su 10
non riesce ad affrontare una spesa essenziale imprevista
(contro 3).
La seconda parte del Programma illustra i lavori dei
gruppi di cui è composto l’Osservatorio che, attraverso
riunioni, confronti, seminari, percorsi formativi ed
elaborazione di documenti, hanno permesso di individuare
obiettivi ed azioni che costituiscono la sezione centrale
del piano d’azione.
Ogni capitolo è dedicato ad un’area tematica trattata dai
gruppi al fine di definire gli obiettivi e le azioni,
riportati in una tabella sintetica.
La Parte Seconda si chiude con la descrizione degli esiti
del percorso formativo organizzato in questi anni e con
un cenno alle possibili piste di conoscenza e di ricerca
su cui l’Osservatorio potrebbe centrare l’attenzione a
partire dal prossimo mandato.
Le ultime pagine contengono uno schema degli obiettivi
individuati dai gruppi di lavoro e la composizione degli
stessi.
Per quanto riguarda invece le specifiche vie da
percorrere per la ricerca sul mondo della disabilità, dai
lavori dei gruppi e dalle attività più generali
dell’Osservatorio è possibile evidenziare tre canali da
seguire:
a. L’analisi della documentazione già in possesso delle
amministrazioni umbre (in questo caso occorre continuare
la feconda collaborazione con PuntoZero scarl, i cui
risultati sono solo parzialmente contenuti in questo
Piano);
b. La raccolta di dati in possesso di altri enti, di
carattere ufficiale (principalmente Eurostat e Istat) o
non ufficiale (istituti di ricerca), e la loro
sistematizzazione e analisi;
c. La realizzazione, sollecitata da diversi gruppi di
lavoro, di specifiche ricerche ad hoc, organizzate
direttamente dall’Osservatorio, con approccio sia
quantitativo (questionari a campione), sia qualitativo
(interviste, focus group, etc).