(AGENPARL) – mar 17 ottobre 2023 I consiglieri regionali della Lega Valerio Mancini (responsabile dipartimento
Caccia per l’Umbria), Manuela Puletti e Marco Castellari, esprimono
“preoccupazione per le modalità con cui si stanno definendo gli assetti di
due dei tre Ambiti territoriali di caccia umbri”.
(Acs) Perugia, 17 ottobre 2023 – “Nell’Atc1, seguendo il metodo da noi
indicato, si è giunti alla rapida elezione del presidente e alla scelta
concordata dell’Ufficio di presidenza e degli altri incarichi, premiando
competenza e merito nell’interesse di tutto il territorio. Nell’Atc2
invece non sono state ascoltate le istanze del mondo della caccia e sono
state escluse le associazioni venatorie più rappresentative, tanto che ad
oggi nessuna commissione è stata istituita e non sono stati nominati i
revisori dei conti, tranne quello della regione. Nell’Atc3 addirittura il
Comitato non è stato in grado di scegliere un presidente al suo interno,
rimettendo tutto in capo alla presidente Tesei. Evidentemente i membri
nominati dalla politica hanno disatteso il mandato di nomina”. Lo
dichiarano i consiglieri regionali Valerio Mancini, Manuela Puletti e Marco
Castellari (Lega).
I tre esponenti della Lega ricordano l’importanza del ruolo svolto dagli
Atc: “In un momento in cui gli agricoltori sono alle prese con il calo
delle produzioni dovute alle avversità climatiche e con gli aumenti dei
costi di produzione, è importante un’efficace azione per proteggere i
raccolti dalle specie invasive. E questo può avvenire solo riconoscendo il
fondamentale ruolo svolto dai cacciatori all’interno di quelli che, non a
caso, si chiamano Ambiti territoriali di caccia, e per le politiche di tutela
del territorio gestiscono centinaia di migliaia di euro che sono in gran
parte soldi degli stessi cacciatori”.
Mancini, Puletti e Castellari indicano le “responsabilità che hanno
portato a questa situazione, ritenuta insoddisfacente per l’Atc2 e ancora
di stallo per l’Atc3: purtroppo laddove non si sono ascoltate le nostre
proposte e si è scelto di seguire un altro metodo, non tenendo nella giusta
considerazione le istanze del mondo venatorio, il risultato è quello di
penalizzare tutto il territorio, compresi gli agricoltori. E tutto questo per
colpa di quei soggetti che, aprioristicamente, cercano di osteggiare i
cacciatori, non riconoscendo il loro ruolo fondamentale”. RED/mp
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76001