(AGENPARL) – gio 28 settembre 2023 La Commissione Sanità dell’Assemblea legislativa ha ascoltato questa
mattina, su richiesta del consigliere Michele Bettarelli (Pd), i
rappresentanti dei sindacati che nel 2021 hanno presentato una petizione
popolare sul recupero del vecchio ospedale di Città di Castello
(Acs) Perugia, 28 settembre 2023 – La Terza commissione dell’Assemblea
legislativa, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato questa mattina, su
richiesta del consigliere Michele Bettarelli (Pd), i rappresentanti dei
sindacati che nel 2021 hanno presentato una petizione popolare sul recupero
del vecchio ospedale di Città di Castello. Al termine dell’incontro è
stato deciso di fissare una nuova audizione, con l’assessore regionale al
Patrimonio Paola Agabiti, nei pressi della struttura in disuso.
Michele Bettarelli (Pd) ha spiegato che “sono 23 anni che quell’edificio
enorme è inutilizzato. Essa poteva essere reinserito nel patrimonio
sanitario, se questo avesse consentito di attivare le risorse del Pnrr. Tre
procedure di gara per l’alienazione sono sono andate deserte, nonostante la
disponibilità del Comune a modificare la destinazione d’uso
dell’immobile. Oltre ai 3,5 milioni del Lascito Mariani c’erano i fondi
del post sisma e i risparmi che sarebbero stati possibili riducendo gli
affitti della Asl: un totale di quasi 10 milioni, peraltro non sufficienti,
che nel 2017 sarebbero stati disponibili. Ad oggi le risorse post sisma sono
tornate a bilancio e sarebbero state finalizzate alla sistemazione del tetto,
un’iniziativa che poi però limiterebbe gli interventi futuri sulla
struttura. La sede della Casa di comunità di via Vasari non è di certo una
soluzione ottimale ma la Regione non ha offerto altre possibilità al Comune,
pena la perdita dei finanziamenti”.
I rappresentanti sindacali hanno criticato la Regione per i due anni
trascorsi da quando sono state depositate le 3mila firme. Una petizione, è
stato spiegato, che non mira ad attaccare questa Giunta regionale quanto a
recuperare una struttura strategica, utilizzandone una parte per dotare la
città di una Casa della salute, che risponderebbe alle esigenze degli
abitanti del centro storico. Una prospettiva, è stato sottolineato, che
però sembra essersi allontanata con la realizzazione della Casa della salute
di via Vasari, sulla quale sono state espresse molte perplessità.
L’assessore alla sanità, Luca Coletto, ha spiegato che “il problema
dell’ex ospedale viene da lontano. È stato portato da molto tempo fuori
dal patrimonio della sanità. Il Pnrr destinava dei fondi per la sanità
territoriale definendo le strade da percorrere, ossia ristrutturando
patrimoni della sanità. Ma l’ex ospedale non ci rientra più e quindi non
poteva essere ristrutturato con quei fondi. C’è massima attenzione per il
futuro di quell’immobile, ora abbandonato. Il vincolo sanitario poteva
essere rimesso ma l’intervento costerebbe comunque almeno 30 milioni mentre
il Ministero ne ha assegnati 41 in totale per una serie di interventi su
ospedali di comunità, centrali operative ed altro. Anche volendo i fondi non
sarebbero bastati quindi per intervenire su quella struttura entro il 2026,
termine ultimo per la fine dei lavori. Noi abbiamo ereditato questo problema,
con fondi che non sono stati investiti”.
Fabio Paparelli (Pd): “Nel 2015 venne tolto il vincolo sanitario all’ex
ospedale perché quella destinazione impediva di sfruttare le potenzialità
della struttura. Successivamente è stata affidata a Sviluppumbria la ricerca
di un partner privato per la riqualificazione. La procedura si è però
bloccata. L’ex ospedale poteva però essere rimesso nel patrimonio
sanitario con una semplice delibera, potendo così utilizzare così i fondi
del Pnrr. I 10 milioni resi disponibili avrebbero permesso di agevolare
l’opera di ripristino anche nell’ottica di un project financing, come
viene ipotizzato per l’ospedale di Terni”.
Valerio Mancini (Lega): “Siamo di fronte ad un danno erariale enorme.
C’erano due imprenditori che avrebbero voluto acquistarlo ma non hanno
potuto per via del vincolo sanitario. Esso può essere tolto e messo e quindi
non può essere considerato un ostacolo insormontabile. Non condivido
l’idea della Casa della salute di via Vasari perché questa poteva essere
l’occasione per recuperare l’ex ospedale ridando vita ad una parte di
città. Il Lascito Mariani, i fondi del sisma e quelli del Pnrr non sarebbero
bastati ma avrebbero permesso di iniziare l’opera. Sono stati destinati 6
milioni all’ex Calai di Gualdo Tadino e zero euro a Città di Castello, che
ora deve ricevere altrettanti fondi. Quel territorio deve ricevere finalmente
la giusta considerazione. Altrimenti dovremo prenderne atto politicamente”.
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/75884