(AGENPARL) – mar 26 settembre 2023 Voto unanime dell’Assemblea legislativa sulla proposta di legge (prima
firmataria Fioroni-Lega). La dotazione finanziaria è di 100mila euro annui
per il triennio 2023-2025
(Acs) Perugia, 26 settembre 2023 – Con voto unanime dell’Aula (18 voti),
l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha dato il via libera alla legge che
prevede ‘Misure per la valorizzazione e promozione della birra agricola e
artigianale’, di iniziativa dei consiglieri della Lega, Paola Fioroni
(prima firmataria), Stefano Pastorelli, Eugenio Rondini, Daniele Carissimi;
Daniele Nicchi-Misto, (tra i promotori della legge anche Francesca Peppucci,
già consigliere regionale ed attualmente Europarlamentare).
La legge ha tra i principali obiettivi quello di incentivare e sostenere il
settore puntando anche alla creazione di nuove imprese e l’utilizzo di
prodotti provenienti dall’interno dei confini regionali. Prevista una
dotazione finanziaria di 100mila euro per ciascuno degli anni 2023-2024-2025.
Prima del voto sull’atto, Fioroni, di concerto con la Giunta e con
l’Assessorato ha annunciato e presentato alcuni emendamenti allo scopo –
come la stessa prima firmataria ha sottolineato – di “rendere ancora più
operativa la legge”. Consistono in una maggiore specificazione di alcuni
passaggi della legge, senza alterare la sostanza del dettato normativo
approvato dalla Seconda Commissione.
La legge – come è stato anche specificato in Aula – si fonda su alcuni
pilastri quali: la promozione della birra umbra partendo dalle materie prime
regionali sia per la birra agricola che per quella artigianale, che consenta
di puntare su di una identificabilità dei birrifici del territorio umbro
basata sulla qualità e l’utilizzo prevalente di materie prime del
territorio; Il sostegno alla produzione con incentivi e sostegni economici,
con una particolare attenzione anche alle zone più disagiate e
all’imprenditoria giovanile e femminile; La formazione, con un’attenzione
particolare grazie anche alla collaborazione con il CERB (centro di ricerca
per l’eccellenza della birra) e con gli operatori (mastri birrai), volta ad
una ricerca che consenta di puntare sempre di più sulla qualità;
L’istituzione della Giornata e della Fiera della Birra per promuovere la
conoscenza del prodotto e dell’intera attraverso un sempre maggiore scambio
di know how: tutto questo prevedendo la creazione di itinerari
enogastronomici turistici e culturali legati all’intera filiera brassicola,
assicurando anche la creazione di una cultura e educazione al Bere
Responsabile e Informato.
Relatore unico in Aula Stefano Pastorelli: “Il settore italiano della birra
negli ultimi dieci anni ha stabilito record su record in ogni ambito: dalla
produzione, al consumo ed esportazioni. Dal rapporto sull’Industria
alimentare in Italia, stilato dalla Business School della Luiss nel 2019, in
Italia il comparto birrario, per il terzo anno consecutivo, ha registrato,
infatti, un aumento della produzione (+5%), a cui è seguita una crescita nei
consumi (+2,6%) e nell’export (+13%). Tutto questo grazie all’innovazione
e all’attenzione alle nuove preferenze dei consumatori, insieme alla
crescente attenzione che il made in Italy è stato capace di generare in
ambito alimentare e culinario. Il potenziale di sviluppo del mercato italiano
e regionale della birra è enorme. Il consumo pro-capite nazionale è tra un
quarto e un terzo di quello che si osserva negli altri mercati, e la
produzione è tra un quarto e un settimo. Esistono spazi di crescita
importanti anche in considerazione del grande deficit nella bilancia
commerciale di birra in cui per un ettolitro esportato, l’Italia ne importa
1,3. L’Umbria da oltre dieci anni si è scoperta terra di birrai, ci sono
birrifici che si distinguono per una produzione pregiata e di qualità,
premiati a livello nazionale. La maestria e le capacità, ma anche la
creatività, dei mastri birrai umbri hanno portato a una produzione di alta
qualità. Oggi in attività si contano oltre 35 birrifici, comprese le c.d.
beer firm, ovvero le imprese che producono birra affittando impianti da
terzi, ma con un proprio marchio e una propria ricetta. In Umbria opera il
primo e unico centro di ricerca sulla birra d’Italia, il CERB – Centro di
eccellenza dell’Università degli studi di Perugia, finalizzato alla
ricerca nel campo della produzione, dello sviluppo e della certificazione
qualitativa della birra, per la migliore tutela del consumatore e della
qualità del prodotto e per favorire la formazione specifica dei tecnici
della birra e del malto che costituisce un patrimonio tecnico-scientifico
straordinario. La birra umbra artigianale e agricola è un prodotto che
merita di essere dunque riconosciuto, tutelato e valorizzato in
considerazione del modello virtuoso che si è generato nella nostra regione
che ha creato centinaia di addetti qualificati. La birra umbra crea
occupazione, valorizza il territorio, se consumata con consapevolezza
migliora la salute, oltre che tutelare l’ambiente nel caso in cui le fasi
di mescita e consumo del prodotto si svolgano presso l’impianto di
produzione, data l’assenza di emissioni inquinanti dovute al trasporto. La
ratio della presente Legge regionale è proprio quella di individuare il
prodotto ‘birra umbra agricola ed artigianale’ nella sua specificità ed
unicità, attraverso una serie di interventi ed iniziative volte a favorire
il settore brassicolo regionale”.
Interventi:
Paola Fioroni (Lega-prima firmataria): “Questa legge nasce da lontano e da
alcune considerazioni e sollecitazioni nate e ricevute dal nostro territorio,
e soprattutto dalla volontà di tutelare una delle eccellenze Umbre che
rappresenta un settore sempre più importante in termini di occupazione e di
attrazione del turismo, capace quindi di costituire una leva dello sviluppo
della nostra regione. La Legge è stata frutto di un lungo lavoro e confronto
serrato con gli stakeholder del territorio e con gli uffici tecnici
regionali, che hanno lavorato in modo approfondito e su tutti i fronti di
discussione. Prioritario è sostenere ogni comparto che possa valorizzare i
prodotti enogastronomici del nostro territorio con tutte le sue eccellenze e
quindi il riconoscimento di un settore in grande fermento attraverso il
lavoro ed il grande impegno che ha portato diversi produttori di birra umbri
a vedersi riconoscere premi importanti a livello nazionale e internazionale.
L’Umbria della birra va quindi alla sfida dell’innovazione. Un prodotto
quasi assente dalla regione fino a 10 anni fa e che invece adesso punta a
crescere e consolidarsi a livello nazionale e internazionale, sulla scia di
alcuni marchi che si sono già fatti conoscere. La Regione, nel quadro delle
politiche a sostegno delle attività produttive artigianali e del patrimonio
agro-alimentare di qualità, si è già impegnata in questo settore con il
sostegno alla filiera del luppolo, una scommessa vinta, ma a cui occorre
assicurare la continuità strategica perché l’intera filiera sia
consolidata”.
Simona Meloni (capogruppo Pd): “Ringrazio quanti hanno lavorato su questa
legge. Si tratta di una normativa che hanno fatto anche altre Regioni. Il
consumo di birra è molto aumentato anche nella nostra regione. È importante
e positivo aiutare gli operatori del settore, anche se 100mila euro non
daranno la spinta decisiva, tuttavia è un buon inizio. Bene la promozione,
anche in considerazione del centro di ricerca di Deruta. Seppure, dunque, il
nostro voto, come in Commissione, sarà favorevole, vorrei però sottolineare
che ci sono molte altre proposte di legge ferme nelle Commissioni e che
riguardano importanti settori economici e della vita quotidiana delle
famiglie. Per questo, in una scala di priorità, avrei portato
all’approvazione altre leggi che riguardano soprattutto la cura delle
persone. Ma questo, lo ribadisco, non significa essere contrari a questa
legge. Per il futuro auspichiamo comunque di guardare anche a comparti più
vicini ai bisogni primari della comunità umbra”.
Valerio Mancini (presidente Seconda commissione – Lega): “Mi unisco alla
soddisfazione dei colleghi Pastorelli e Fioroni. Una legge importante che
arriva in un momento difficile dell’agricoltura italiana a causa di scelte
provenienti principalmente dall’Europa. Importante il finanziamento di
100mila euro, aumentato rispetto agli 80mila inizialmente previsti, questo
può sicuramente dare più forza a chi vuole intraprendere questo tipo di
attività. Importante aver previsto il sostentamento anche per chi produce la
materia prima. In Commissione abbiamo fatto un lavoro importante che ha
previsto una ampia fase partecipativa e poi di confronto”.
Michele Bettarelli (Pd): “Già in Commissione ho espresso un voto
favorevole e così farò anche oggi. Ieri ho preso parte, insieme ad altri
rappresentanti e colleghi regionali, ad una iniziativa su questo tema ed ho
notato apprezzamento rispetto a queste azioni. Le risorse sono poche, ma
l’importante è che ci sono e sono state previste. È giusto avere una
normativa che mette paletti su un settore importante come questo. Importante
anche aver previsto misure di sostegno per coloro che lavorano nella
filiera”.
Roberto Morroni (assessore regionale): “Su questa legge c’è la piena
condivisione dell’Esecutivo. Ottimo il clima di fattiva collaborazione tra
tutti i soggetti operanti nella Commissione e l’assessorato. Si tratta di
un testo organico per un settore in crescita e che pone la nostra regione
all’attenzione nazionale per prodotti di qualità. C’è una stretta
connessione con le iniziative dell’assessorato nell’ottica dello sviluppo
delle filiere nel settore agricolo, come quella di aver lanciato la filiera
del luppolo. Ieri si è svolto un confronto con produttori e agricoltori
rispetto alla fase che sta vivendo questa filiera, che sta andando molto
bene. La filiera del luppolo in Umbria sta diventando un riferimento
nazionale. Si è trattato di una scelta avveduta e lungimirante. Insieme a
questo provvedimento l’Umbria può rafforzare il suo ruolo e dare una
spinta alla crescita e allo sviluppo di un settore con tante articolazioni
che può dare forza ad altri settori dell’intera regione”. AS/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/75862