(AGENPARL) – mar 26 settembre 2023 L’Assemblea legislativa ha dato il via libera a maggioranza al Bilancio
consolidato della Regione Umbria per l’esercizio 2022
(Acs) Perugia, 26 settembre 2023 – L’Assemblea legislativa ha approvato,
con 12 voti favorevoli della maggioranza, 7 contrari della minoranza e un non
partecipante al voto (Fora-Patto Civico) il Bilancio consolidato della
Regione Umbria per l’esercizio 2022.
Illustrando l’atto in Aula il relatore di maggioranza, Daniele Nicchi
(misto – presidente Prima commissione) ha ricordato che “il risultato
d’esercizio del bilancio consolidato 2022 passa da – 4 milioni e 950 mila
euro del 2021 ad appena -64 mila euro del 2022. Dato che fa esprimere una
grande soddisfazione, rappresentando il frutto di una gestione accurata e
prudente da parte della Giunta. Il consolidato 2022 fornisce un quadro chiaro
della situazione, registrando dati positivi ed incoraggianti, migliori
rispetto a quelli dello scorso anno, tenendosi in sostanziale pareggio, con
un saldo di appena -64 mila euro, che rappresenta un risultato
‘straordinario’ come definito anche dall’assessore Agabiti nel corso
dell’illustrazione dell’atto in Commissione. La riduzione del risultato
negativo è dovuta sia all’aumento del saldo positivo della gestione, che
passa da 24 milioni 885 mila euro del 2021 a 26 milioni 319 euro del 2022,
sia al miglioramento del saldo della gestione operativa, che passa da -16
milioni 809 mila euro del 2021 a 7 milioni 791 mila euro del 2022, come
risulta dal conto economico. Per quanto riguarda i dati dello stato
patrimoniale, il totale delle immobilizzazioni ammonta a 1 miliardo 122
milioni 388 mila euro, il totale dell’attivo circolante a 1 miliardo 648
milioni 890 mila euro ed il totale del patrimonio netto consolidato a 570
milioni 94 mila euro (con una differenza di 3 milioni e 717 mila euro
rispetto al totale del patrimonio netto del 2021). Ricordo che il bilancio
consolidato rappresenta la situazione finanziaria e patrimoniale ed il
risultato economico della complessiva attività svolta dalla Regione, e
costituisce un passaggio fondamentale nel processo di programmazione,
gestione e controllo per gli enti e le società controllate e partecipate
dalla Regione stessa. Le società ed enti rientranti nell’area di
consolidamento per l’esercizio 2022 sono: Umbria Tpl e Mobilità, PuntoZero,
Sviluppumbria, 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, Ater, Adisu,
Arpa Umbria, Afor, Aur, Centro per le pari opportunità, Azienda vivaistica
regionale Umbraflor, Arpal Umbria, Gepafin, Consorzio Scuola Umbra di
Amministrazione Pubblica (Villa Umbra), Fondazione Umbria Film
Commission”.
Per il relatore di minoranza Donatella Porzi (misto – vice presidente Prima
commissione) “il giudizio su questo consolidato è negativo, principalmente
per la situazione della sanità in Umbria, tema che incide di più sul nostro
bilancio. Ogni giorno emergono criticità importanti che dimostrano lo stato
di crisi del sistema sanitario umbro. Per giustificarsi la Giunta parla di un
fantomatico dissesto strutturale che sarebbe stato ereditato. Ricordo che i
numeri sono sempre tornati e nelle graduatorie per le prestazioni eravamo in
ben altra posizione. Senza dimenticare l’aumento continuo delle liste di
attesa e l’esodo del nostro personale verso altre regioni”.
Nel suo intervento Simona Meloni (Pd) ha annunciato che “il Partito
democratico voterà contro questo atto. Sulla sanità, che è il primo
capitolo di spesa, c’è sofferenza diffusa tra tutte le regioni ma in
Umbria esiste un vulnus che conosciamo. Votiamo contro ma con una proposta
per il futuro: facciamo in commissione audizioni con gli enti regionali,
chiedendo ai direttori quello che si sta facendo. Attraverso gli enti passano
le risorse e lo sviluppo futuro della Regione. Dobbiamo esercitare il nostro
compito di indirizzo, vigilanza e controllo”.
Secondo Fabio Paparelli (Pd) “rispetto ai fondi del bilancio per la sanità
i risultati e gli esiti sono negativi. Voi parlate di deficit strutturale
ereditato, ma il risultato è che oggi ci sono meno servizi e più deficit.
Le proteste a Spoleto e Città di Castello, come in tanti altri territori
dell’Umbria, danno conto della situazione. A gennaio partirà
l’elisoccorso: vedremo quanto costerà. Sulle partecipate siamo al palo
rispetto alle promesse fatte, con ventilate fusioni tra Gepafin e
Sviluppumbria mai avvenute. Per questo voteremo contro al consolidato”.
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/75858