(AGENPARL) – mar 26 settembre 2023 Interrogazione di Meloni, Paparelli, Bori, Bettarelli (Pd), De Luca (M5S),
Porzi, Bianconi (misto) ha risposto assessore Morroni: “Nessun impatto su
sedi scolastiche e posti di lavoro; confronto con Ministero ancora in
corso”
(Acs) Perugia, 26 settembre 2023 – Nella parte riservata al Question time,
della seduta odierna dell’Assemblea legislativa i consiglieri Simona Meloni
(prima firmataria), Fabio Paparelli, Tommaso Bori, Michele Bettarelli (Pd),
Thomas De Luca (M5S), Donatella Porzi e Vincenzo Bianconi (Misto) hanno
chiesto, all’assessore Paola Agabiti, gli intendimenti della Giunta
regionale rispetto al “Ridimensionamento scolastico a seguito della legge
di bilancio (197/2022)”.
Nello specifico hanno hanno chiesto di sapere “le ragioni per cui la Giunta
non ha ancora elaborato le linee guida sul Dimensionamento della rete
scolastica per l’a.s. 2024/2025 e conoscere i tempi entro cui verranno
predisposte; sulla base degli incontri avvenuti con l’Osservatorio, se e
quali iniziative urgenti sono state assunte al fine di salvaguardare il
diritto all’istruzione ed i livelli occupazionali presenti, con particolare
riferimento alle aree marginali e interne e per evitare il depauperamento
degli istituti scolastici umbri con i numerosi disagi descritti sopra che ne
deriverebbero; quale sia stata la posizione della Regione Umbria rispetto al
confronto tra Governo e Regioni sui criteri di formazione delle classi e sul
dimensionamento scolastico fortemente penalizzante per la Regione Umbria;
quale sarà l’iter normativo previsto per il dimensionamento, considerato
che per i prossimi trienni scolastici, 2024/2025 – 2025/2026 – 2026/2027,
tale decisione comporterà la riduzione di circa 9 unità dirigenziali; quale
sarà il criterio di senso che verrà adottato per il dimensionamento
previsto al fine di garantire le specificità dei territori, evitando così,
frizioni fra gli stessi”.
Illustrando l’atto in Aula, Meloni ha ricordato che “la legge di Bilancio
(197/2022) ha introdotto una nuova disciplina relativa alla determinazione
dei criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti
scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua
distribuzione tra le regioni ha comportato, di fatto, la riduzione, non solo
delle sedi, che verranno inevitabilmente accorpate, ma anche del contingente
dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e
amministrativi. Tale personale sarà quasi dimezzato rispetto a oggi: si
passerà, infatti, dai 6.490 del 2024-2025 ai 3.144 del 2031-2032; si tratta
di oltre 3mila dirigenti scolastici in meno, il che andrà a impattare
negativamente soprattutto sui territori già in difficoltà come le aree
interne e le zone marginali del paese. Il precedente governo Draghi e la
Commissione Europea hanno formalizzato un accordo inserito nelle misure del
Pnnr che vede la necessità di rendere sostenibile la gestione delle scuole,
anche attraverso misure di accorpamento di istituzioni scolastiche ad oggi
funzionanti con l’istituto della reggenza. Nei prossimi 10 anni la
popolazione scolastica diminuirà di circa 1 milione di studenti, con una
media di 90.000 studenti circa in meno ogni anno. Tale diminuzione della
popolazione scolastica, non solo comporterà l’accorpamento degli Istituti
scolastici più piccoli e periferici con la conseguente perdita della
dirigenza, ma avrà una pesante ricaduta sulla componente del corpo docenti e
del personale ATA. Scuole di ogni ordine e grado che potrebbero essere
soppressi o accorpati su tutto il territorio nazionale. Appare evidente che
tali disposizioni causeranno inevitabilmente ulteriori disuguaglianze
educative. Queste norme, solo nella nostra regione, porteranno
progressivamente alla riduzione di 9 istituti scolastici. Tra questi, tra gli
altri, potrebbero essere accorpati Istituti a Cerreto di Spoleto, ad Amelia,
ad Allerona, a Fabro, a Terni ed a Perugia che rappresentano importanti punti
di riferimento per quelle località. Il decreto del ministro
dell’Istruzione sui criteri per la definizione del contingente organico dei
dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi e la
sua distribuzione tra le regioni per il triennio 2024/2025, 2025/2026,
2026/2027’ ha registrato il voto contrario di 6 regioni: Campania, Emilia
Romagna, Puglia, Sardegna, Abruzzo e Toscana ed alcune Regioni, come Puglia,
Emilia Romagna, Campania e Toscana, hanno presentato ricorso alla Corte
Costituzionale contro gli articoli sul dimensionamento scolastico della Legge
di Bilancio”.
L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “la legge 197/2022 prevede
che i criteri per la determinazione dei dirigenti scolastici e dei direttori
dei servizi amministrativi siano definiti su base triennale con decreto del
ministero dell’Istruzione. Nella Conferenza unificata di maggio non è
stata raggiunta una intesa con le Regioni sullo schema di decreto. Nelle more
della emanazione definitiva del decreto ministeriale sono stati avviati i
lavori dell’Osservatorio regionale per l’istruzione, per valutare e
approfondire lo schema di decreto che per l’Umbria prevede un contingente
di dirigenti e direttori che ammonta a 133 unità (2024/2025), 132 (2025/26),
130 per l’anno scolastico 2026/27. Nell’anno scolastico in corso
risultano 139 unità. I lavori dell’Osservatorio, dopo tre sedute, hanno
prodotto un documento di sintesi che individua principi base per il
dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2024/25, primo anno del
triennio previsto dal decreto. Che la Giunta ha approvato con propria
delibera il 7 agosto. Queste linee individuano tre principi di riferimento
per la definizione della rete scolastica sulla base delle 133 unità previste
dal decreto: creazione di un primo ciclo di istruzione basato su istituti
comprensivi in una logica di continuità didattica, distinta dal secondo
ciclo, con il superamento graduale delle direzioni didattiche, delle
secondarie di primo grado e degli istituti omnicomprensivi. Valutazione delle
istituzioni scolastiche sottodimensionate in relazione al parametro minimo
dei 600 iscritti (400 per i comuni montani e altre situazioni specifiche),
alle reggenze. Considerazione delle specificità territoriali orografiche,
demografiche e di sviluppo per quei contesti in cui la scuola rappresenta
l’unico presidio nell’area di riferimento.
La Giunta regionale ha anche disposto la prosecuzione dei lavori
dell’Osservatorio. Si sono già riuniti i tavoli territoriali
dell’Osservatorio per i 5 ambiti territoriali. La Regione ha mantenuto una