(AGENPARL) – gio 21 settembre 2023 Il consigliere regionale della Lega, Daniele Carissimi, annuncia la
presentazione di una mozione su progetti di formazione nelle scuole per la
gestione delle emergenze cardiorespiratorie e attività di primo soccorso
(Acs) Perugia, 21 settembre 2023 – “Formare i ragazzi in età scolare sulle
attività di primo soccorso e in particolare sulla gestione delle emergenze
cardiorespiratorie può contribuire a salvare la vita delle persone colpite
da arresto cardiaco. Un intervento di rianimazione cardiopolmonare, infatti,
può essere facilmente effettuato anche da persone comuni, che non hanno
specifiche competenze sanitarie ma che siano informate e formate su come
agire”. È quanto dichiara il consigliere regionale della Lega Daniele
Carissimi annunciando la presentazione di una mozione sulla promozione in
Umbria “di progetti di sensibilizzazione e formazione della popolazione
scolastica a tenere comportamenti adeguati nella gestione delle emergenze
cardiorespiratorie e nello svolgimento di manovre di primo soccorso”.
“Secondo uno studio condotto dall’Italian Resuscitation Council (Irc) –
spiega Carissimi – in Italia ogni anno oltre 60 mila persone sono colpite da
crisi cardiocircolatoria. Se le persone che si trovano in prossimità
dell’emergenza iniziano la rianimazione cardio polmonare (Rcp) prima
dell’arrivo dell’ambulanza, le possibilità di sopravvivenza del paziente
aumentano di ben due-tre volte rispetto ai casi in cui la rianimazione non
viene iniziata. Tuttavia, in Italia la rianimazione cardiopolmonare viene
iniziata prima dell’arrivo dell’ambulanza soltanto nel 33% dei casi”.
“La dichiarazione ‘Kids Save Lives’ predisposta e promossa dalla
European Patient Safety Foundation e patrocinata dall’Oms – sottolinea
Carissimi – sottolinea l’importanza dell’insegnamento della Rcp già ai
ragazzi in età scolastica ed evidenzia come anche solo due ore di lezione di
rianimazione cardio polmonare all’anno indirizzate ai ragazzi dai 12 anni
compiuti sarebbero decisive per metterli in grado di fronteggiare una
situazione di emergenza legata a una crisi cardiocircolatoria e
permetterebbero di aumentare il tasso di sopravvivenza all’arresto cardiaco
con ripercussioni significative sulla salute della comunità. In
Emilia-Romagna l’Azienda Usl di Bologna in collaborazione con l’Italian
Resuscitation Council ha promosso il progetto ‘Kids save lives: imparare
come salvare una vita’, che prevede l’implementazione e la validazione di
una innovativa modalità di sensibilizzazione, informazione e formazione
sulla gestione delle emergenze cardiorespiratorie attraverso l’utilizzo di
app interattive, tecnologie di realtà virtuale e l’organizzazione di
eventi durante i quali vengono installate stazioni di auto-apprendimento e di
addestramento con simulatori tradizionali per insegnare le manovre”.
“In Umbria – prosegue Carissimi – la volontà della Regione di adoperarsi
per contrastare le morti per arresto cardio-circolatorio, tramite il ricorso
ad una corretta esecuzione di manovre di rianimazione cardio-polmonare sulle
vittime in attesa di soccorso, è testimoniata dal ‘Progetto Umbria
diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni’, risalente al 2011, e
le successive ‘Determinazioni dei criteri e delle modalità di diffusione
dei defibrillatori semiautomatici esterni’ del 2014. Più recentemente,
nell’aprile del 2022 è stata presentata una proposta di modifica della
legge regionale ‘11/2015’ (Testo unico in materia di sanità e servizi
sociali) a prima firma Paola Fioroni (Lega) avente ad oggetto
l’introduzione di norma per la diffusione e regolamentazione dei
defibrillatori automatici e semiautomatici, attualmente all’esame della
Commissione consiliare competente”.
“La mozione che ho appena depositato – conclude Carissimi – chiede alla
Giunta regionale di impegnarsi promuovere, anche in collaborazione con le
aziende sanitarie della Regione e gli enti del terzo settore, progetti volti
a sensibilizzare e formare la popolazione scolastica a tenere comportamenti
adeguati nella gestione delle emergenze cardiorespiratorie e nello
svolgimento di attività di primo soccorso, secondo il modello ‘Kids save
lives’. La formazione dei giovani, infatti, consente di creare una cultura
della solidarietà e stimolare la capacità di intervenire in caso di arresto
cardiaco con la rianimazione cardiopolmonare o con un defibrillatore senza
aver timore nel farlo e con la consapevolezza dell’operazione che si sta
compiendo”. RED/dmb
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/75823