(AGENPARL) – gio 07 settembre 2023 *TPL, assessore Melasecche: nessuna trappola regionale, solo impegno e
competenza per la risoluzione di una materia per troppo tempo abbandonata.
La libertà o meno di decidere il proprio futuro è nelle mani del Comune di
Terni. La Regione procede nella gara come prevede la legge e come sollecita
la Corte dei Conti*
(aun) – Perugia, 7 set. 023 – “Sul trasporto pubblico locale non c’è
nessuna trappola regionale, solo impegno e competenza per la risoluzione di
una materia per troppo tempo abbandonata. La libertà o meno di decidere il
proprio futuro è nelle mani del Comune. La Regione procede nella gara come
prevede la legge e come sollecita la Corte dei Conti: questa è la volontà
confermata dalla Giunta regionale”. è quanto afferma l’assessore regionale
alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche.
“Le nuove esternazioni del Sindaco Bandecchi – dice – obbligano
quest’Amministrazione regionale a ribadire alcuni semplici concetti, che
tuttavia appaiono non pienamente compresi. Per la prima volta, dopo un
decennio dalla scadenza del contratto che regolava il Trasporto Pubblico
Locale, questa amministrazione, tramite l’operato dell’Assessorato ai
Trasporti, ha affrontato una partita che sembrava sostanzialmente
abbandonata dalle amministrazioni precedenti: riportare il sistema del TPL
in equilibrio, individuare le risorse adeguate, individuare i corretti
livelli di servizio in tutta la regione, contraddistinta da disomogeneità e
squilibri, modernizzare in modo forte l’intero settore”.
“Pertanto – aggiunge -, se i contratti sono in fase di proroga da troppo
tempo, il problema non è di certo imputabile a questa legislatura, che anzi
subito ha inserito la tematica nel novero delle urgenze da affrontare:
certo, la strada è stata difficile perché la situazione ereditata era
decisamente drammatica, ma è stata affrontata con serietà, a partire dalla
risoluzione della situazione finanziaria dell’Agenzia, che oggi può dirsi
essere stata messa in sicurezza, attraverso una durissima fase di confronto
con il ceto bancario. Parallelamente sono state messe in campo tutte le
attività di programmazione della nuova gara che, com’è noto, ha un iter
estremamente complesso e normato dalle delibere dell’Autorità di
Regolazione Trasporti”.
Le attività di programmazione “sono state svolte con un livello di
considerazione maniacale al tema della correttezza sociale e all’attenzione
alle fasce deboli: a Terni, come in tutte le altre città, il budget
individuato per il finanziamento dei servizi minimi – evidenzia – deriva
proprio dall’analisi di moltissimi fattori sociali, come la popolazione,
l’estensione territoriale, la frammentazione demografica, e così via.
Nessuna città potrà mai fregiarsi di aver ricevuto un trattamento più
nobile degli altri, perché la Regione svolge il ruolo di garante per tutti
i propri cittadini, non solo di alcuni, quelli che gridano più forte o
pensano di esercitare ricatti che qualificano chi è abituato a farli”.
“La dignità della politica ed il rispetto per tutti gli umbri –
prosegue – non ammette quella sorta di mercato delle vacche che qualcuno
crede di poter imporre alla Regione, analogo a quello che avveniva a Terni
al Foro Boario prima che qualcuno realizzasse il PalaTerni”.
“L’obiettivo della digitalizzazione dei servizi di trasporto, permetterà
a tutti i cittadini – ribadisce l’assessore – di poter accedere al TPL
attraverso un’informazione all’utenza puntuale ed inclusiva, a vantaggio
soprattutto anche dai disabili fisici e sensoriali”.
“L’organizzazione qualitativa dei servizi di trasporto, ovvero una
corretta programmazione, è un compito del singolo Comune: Terni – rileva
l’assessore Melasecche – ha quindi nelle proprie mani lo strumento che può
migliorare la qualità del trasporto, a partire dalla velocità commerciale
con un miglioramento delle prestazioni. Il protocollo d’intesa da cui il
sindaco vuole recedere dà infatti all’Agenzia regionale un ruolo puramente
attuativo della programmazione degli Enti. L’azione del Comune potrà anche
massimizzare la propria efficacia attraverso l’utilizzo di quei fondi
aggiuntivi (oltre venti milioni di euro) che Terni ha ricevuto nell’ambito
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