(AGENPARL) – mar 29 agosto 2023 Lettera della vicepresidente Donatella Porzi (Misto) alla presidente della
Commissione regionale contro il femminicidio, Manuela Puletti
(Acs) Perugia, 29 agosto 2023 – La consigliera Donatella Porzi (Gruppo
misto) annuncia, attraverso una nota stampa, di aver inviato, nella sua veste
di vice presidente, una lettera alla presidente della Commissione di
inchiesta contro il femminicidio, Manuela Puletti (Lega) nella quale chiede
di lavorare per la predisposizione di un tavolo interistituzionale.
Nella lettera, Porzi evidenzia la “determinazione” con la quale ha
“proposto e voluto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta contro il
femminicidio e la violenza di genere in Umbria” dicendosi “convinta che
rappresenti un salto di qualità rispetto alla necessità di mantenere sempre
alta l’attenzione su questo fenomeno e di individuare gli strumenti
adeguati a contrastarlo.
Con altrettanto spirito costruttivo – si legge nella missiva – ti comunico
che in qualità di vicepresidente ho intenzione di sollecitare la
convocazione nell’immediato, nei primi giorni di settembre, di un incontro
istituzionale con tutti gli attori locali che, a vario titolo, possono
contribuire alla programmazione e allo svolgimento dell’attività della
Commissione, così da fare il punto e renderli consapevoli di quanto è stato
fatto fino ad oggi dalla Regione per gestire una situazione sempre più grave
e raccogliere proposte e suggerimenti”.
“Non avevamo bisogno del clamore di due stupri di gruppo commessi senza
pietà a Palermo e a Caivano – scrive Porzi -, né di quelli che a luglio,
a distanza di pochi giorni, si sono verificati a Ponte San Giovanni e a
Castiglione del Lago, nella nostra regione, dove quasi quotidianamente sui
media passano notizie di aggressioni di vario tipo su ragazze e donne da
parte di ex fidanzati e compagni, per comprendere che tutti noi siamo
chiamati ad accelerare per dare risposte immediate.
Colpiscono amaramente l’aumento delle violenze ad opera del branco, spesso
durante momenti che dovrebbero essere di divertimento, e il fatto che sempre
più spesso le persone coinvolte, sia i carnefici sia le vittime, siano
giovani e giovanissimi, adolescenti e bambini, a significare che si sta
abbassando l’età di chi commette violenza contro le donne”.
“Tra giugno 2022 e luglio 2023 le tre Procure umbre – osserva Donatella
Porzi – hanno chiesto ed ottenuto 487 misure cautelari, più di una al
giorno, nei confronti di compagni e mariti che picchiano, minacciano e
perseguitano donne costrette a vivere nella violenza fisica e verbale. Sono
certa che nella nostra regione non esistono sacche di disagio e povertà
educativa in cui si radica una pervasiva cultura dello stupro e della
violenza sulle donne, ma non è solo questione di fattori di rischio se, come
vediamo da tante denunce, questi episodi avvengono anche in contesti molto
benestanti”.
Rivolgendosi ancora alla presidente Puletti, Porzi sottolinea che “occorre
avere consapevolezza, la politica tutta, di quanto ogni ritardo sia grave ed
inaccettabile e di quanto la nostra Commissione possa incidere sul fenomeno.
Ad esempio, cogliendo positivamente il fatto che se sempre più episodi
vengono a galla, forse è perché sempre più persone trovano il coraggio di
denunciare. Un tavolo interistituzionale – spiega – va nella direzione di
favorire questa emersione, creando una sinergia reale e completa fra tutti
gli attori coinvolti che, come abbiamo ripetuto più volte, appartenendo a
mondi diversi spesso hanno difficoltà a dialogare tra loro. Dobbiamo
parlarci e condividere anche una serie di codici volti a cogliere segnali e
campanelli di allarme, spesso semplici atteggiamenti del corpo, per
intercettare quello che per vergogna o per paura di essere stigmatizzati o
colpevolizzati non viene detto. Dobbiamo agire sulla formazione e sulla
preparazione di tutti gli operatori della filiera, comprese le forze di
polizia e i giudici, per far sì che chi ha subito pressioni o violenze abbia
il coraggio di aprirsi e trovare conforto rivolgendosi alle famiglie, agli
insegnanti, agli educatori, ai catechisti, ai centri antiviolenza, agli
ospedali e a tutti coloro che incontrano nella loro vita”.
“D’altra parte – continua Porzi nella lettera – questa lente di
ingrandimento volta a cogliere qualsiasi tipo di atteggiamento rappresenta
anche un deterrente per coloro che commettono reati di violenza, consapevoli
almeno di essere sotto osservazione. Anche loro, lo sappiamo bene, hanno
bisogno di azioni educative e rieducative, fermo restando che la priorità
tra le priorità resta sempre quella di occuparci delle vittime. Insieme alla
prevenzione – conclude -, che resta sempre lo strumento principale sul
quale dobbiamo interrogarci per insegnare ai giovani empatia e rispetto,
investendo poi su tutte le agenzie educative, non solo sulla scuola, perché
questa da sola non può farcela”. RED/as
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/75673
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