(AGENPARL) – Roma, 09 febbraio 2022 – Ripercorriamo brevemente le date significative di questa pandemia: il 30 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato l’epidemia di Coronavirus in Cina Emergenza internazionale di salute pubblica E ha elevato la minaccia per l’epidemia di coronavirus al livello mondiale a livello “molto alto” il 28 febbraio 2020.
L’11 marzo 2020 il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha definito la diffusione del Covid-19 non più una epidemia confinata ad alcune zone geografiche, ma una pandemia diffusa in tutto il pianeta.
Oggi sono molti i premier che hanno abolito le restrizioni sul coronavirus o che hanno intenzione di revocarle nei prossimi giorni.
Visto che è’ ancora lecito dubitare mi chiedo se, dopo due anni di pandemia, siamo davvero pronti per ripartire.
«L’e-commerce non va via. Ciò che condanno sono le deplorevoli condizioni di lavoro che giganti come Amazon vogliono imporci. Di fronte a queste multinazionali senza scrupoli difenderò sempre i lavoratori, le imprese locali, i piccoli indipendenti», è la via intrapresa dal leader socialista belga, Paul Magnette per ripartire il Paese.
Indubbiamente, è stato un periodo di divisioni ed anche di tensioni all’interno degli Stati e quindi occorre una ‘misura nuova’ anche per tornare più vicini alla Politica e all’economia reale.
La Città di Siena con l’affresco del Buongoverno di Lorenzetti rappresenta l’inno all’approccio misurato alla gestione dei conflitti.
Dalla pace al bene comune passando per la misura (bilancia, palla, corda, clessidra, forca) e per il virtuario politico (con al centro la Pace). Ma la pace è melancolica e ha bisogno di amministrazione: sicurezza (forca) e tasse (biccherne).
E’ proprio in quel periodo che nasce anche, a livello europeo il «Quod Omnes Tangit», che diverrà principio di partecipazione ed equità.
«Quod omnes tangit ab omnibus approbari debet», letteralmente «quello che riguarda tutti, deve essere approvato da tutti» ed è un principio contenuto nel diritto giustinianeo, con valenza solo nel diritto privato. E ciò me lo ricorda una professoressa di italiano a me molto cara.
Spiace che soprattutto negli ultimi decenni, il senso ed il valore di questo principio, palesemente formulato e sancito per la prima volta in una Costituzione Giustinianea, sembra non sia più in voga, non sia più apprezzato né studiato né tantomeno ricordato con buoni frutti da politici e studiosi nostrani.
Nel suo lavoro più importante il sociologo tedesco Karl Mannheim, Ideologia ed Utopia, affermando da un lato, una specie di materialismo storico delle dottrine politiche e dall’altro echeggiando, in qualche maniera le dottrine di Trasimaco e Gorga di platoniana memoria, i quali facevano coincidere il giusto, o il diritto, con ciò che tornava più utile ai governanti, si forzava di dimostrare che le ideologie sono le concezioni politiche corrispondenti agli interessi (morali e materiali) di coloro che stanno al Potere e che le classi dominanti ritengono pertanto assolutamente giuste.
Dovrebbero tornare a contare solo le donne e gli uomini, a partire dal posto (dai posti) in cui sono, dai gruppi in cui con-vivono, dai sogni-bisogni che vi coltivano e dalla voglia che hanno di partecipare al loro soddisfacimento. Ciò dà, in qualche modo, primato alla località; un primato però compensato dal fatto che la globalità va per la sua strada – tra il tecnocratico e il plutocratico – e che non potrà mai attuare le sue implicite malvagità, se gli uomini e le donne operanti nel locale avranno la coscienza a posto e conosceranno la misura da osservare.
Ricordiamoci che il principio giuridico del «Quod omnes tangit» è durato fino a quando non è stato più in grado di competere col principio sorretto dalla forza materiale dell’apparato statale della Ragion di Stato e più in generale con la Politica stessa dell’assolutismo, con la monocrazia e quindi con l’avvento della Signoria.
Ecco perché oggi più che mai occorre un’amministrazione orizzontale ed aperta e non più in verticale.
Ma come si evolverà il diritto amministrativo rispetto a quello internazionale?
Lo deciderà il rapporto tra locale e globale e la misura che quel rapporto riuscirà a produrre.
Per superare l’eclissi provocata dalla sempre più ampia sostituzione dell’Uomo con il denaro, dal principio della partecipazione e del consenso al verticismo, dalla responsabilità del buon padre di famiglia all’arbitrio e al comando.
Per superare l’eclissi bisogna ripartire necessariamente dall’Uomo. Resta solo Lui.