Reddito di cittadinanza, l’erogazione, l’autocertificazione e la storia delle residenze dichiarate
(AGENPARL) – Roma, 05 marzo 2021 – L’Italia si sa è un Paese dove regna il disordine, la superficialità, a cui si aggiungono spesso l’incompetenza e la confusione. Eppure, per le strade, si sente circolare l’intelligenza. È un’intelligenza che, evidentemente, spesso non serve a nulla. Essa non è spesa a beneficio di alcuna istituzione che possa migliorare di un poco la condizione umana. Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d’un ingannevole, e forse insensato, conforto.
E’ il caso dell’erogazione del reddito di cittadinanza dove stranieri con residenze all’estero hanno fatto domanda e le istanze si basano tutte su autocertificazioni.
A quanto risulta all’Agenparl ci sono state delle verifiche sugli indirizzi di residenza dichiarati per scoprire successivamente che gli stranieri non erano mai stati in Italia.
Alcune fonti ben informate riferiscono che il personale degli Uffici Postali hanno ricevuto una circolare con la quale si chiede di avvisare le forze dell’ordine ogni qualvolta si presentano cittadini stranieri muniti solamente di fotocopie sia di carte di identità che di richiesta di rilascio di codice fiscale, in quanto vi era una truffa in ambito nazionale per il conseguimento e riscossione del reddito di cittadinanza, un vero e proprio modus operandi di questi stranieri.
Sono state fatte delle verifiche da parte del nostro personale delle forze dell’ordine anche con la Polizia tedesca che ha appurato che alcuni soggetti si trovavano più in Germania che in Italia e che in alcuni casi erano anche destinatari di vari provvedimenti.
Sarebbe opportuno che si avviassero controlli a tappeto sulle autocertificazioni presentate alla luce perché tale contesto impone di non lesinare alcuno sforzo per comprendere la reale situazione e correre immediatamente ai ripari.