(AGENPARL) – mar 25 febbraio 2025 A Paola Agabiti (FdI) risponde l’assessore Fabio Barcaioli: “la scuola è
tornata al centro delle politiche regionali”
(Acs) Perugia, 25 febbraio 2025 – Nella sessione riservata al question time
della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, il consigliere Paola
Agabiti (FdI) ha chiesto alla Giunta regionale gli intendimenti rispetto alla
“Lotta al fenomeno della dispersione scolastica, favorire l’inclusione e
la socializzazione dei giovani”.
Illustrando l’atto in Aula, Agabiti ha chiesto alla Giunta “quali azioni
intende intraprendere per ridurre ulteriormente il fenomeno della dispersione
scolastica; quali azioni intende intraprendere per favorire l’inclusione,
la partecipazione e la socializzazione dei giovani al di fuori dell’ambito
scolastico; se intende, in tale prospettiva, riproporre le azioni introdotte
nella legislatura precedente e in quale misura, tenuto conto della
pianificazione nella programmazione dei fondi comunitari che già
consentirebbe la riproposizione di tutte le misure. La Regione Umbria nella
precedente legislatura ha introdotto un insieme di azioni per contrastare il
fenomeno dell’abbandono. Dall’anno scolastico 2020/2021 sono stati
avviati percorsi innovativi nel panorama regionale, mettendo a sistema linee
di finanziamento diversificate: sostegni concreti alle famiglie per i servizi
all’infanzia, borse scolastiche del primo e secondo ciclo d’istruzione,
sostegni della partecipazione alle attività sportive e socio-educative
durante i mesi estivi. L’insieme delle misure ha contribuito in maniera
determinante a rendere l’Umbria la Regione italiana con il minor tasso di
abbandono scolastico. Come rilevato dal Centro Studi della Fondazione Art. 49
sulla base dei dati Istat 2023, la nostra Regione ha registrato una
dispersione scolastica pari al 5,6%. Un valore notevolmente inferiore
rispetto al 9,3% del 2019 e ben al disotto della media italiana del 10,5%.
L’Umbria ha centrato con largo anticipo l’obiettivo del 9% fissato dalla
Strategia 2030 dell’Ue. Questo però non può considerarsi un punto di
arrivo. A partire dall’anno scolastico 2020/2021 la Regione Umbria ha
erogato oltre 55 milioni alle famiglie, introducendo specifiche misure, a
partire dal sostegno per il pagamento delle rette e per i servizi mensa per
favorire la partecipazione dei bambini ai servizi socio-educativi 0-6 anni;
sempre a partire dal 2020/2021 per contrastare il rischio di fallimento
formativo precoce, ridurre la dispersione scolastica e promuovere
l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, la Regione ha istituito borse
di studio a favore degli studenti della scuola primaria e secondaria di primo
e secondo grado, erogando nel 2023/2024 oltre 27 mila borse di studio per
oltre 7 milioni di euro; gli investimenti regionali sulla filiera
dell’istruzione e formazione professionale hanno visto un progressivo
incremento e nell’anno formativo 2023/2024 hanno superato i 7 milioni di
euro. A partire dall’estate 2020 sono stati introdotti sostegni alle
famiglie per la partecipazione dei ragazzi ai centri estivi. Nel 2024 sono
stati erogati oltre 2 milioni di risorse per la partecipazione di oltre 8
mila minori ai centri estivi. Inoltre la Regione ha introdotto misure per
favorire la pratica sportiva. Queste attività contribuiscono alla crescita e
alla formazione dei giovani, favorendo l’inclusione, l’integrazione, la
partecipazione e la socializzazione, elementi rilevanti anche per il
contrasto al fenomeno della dispersione scolastica”.
L’assessore Barcaioli ha risposto che “la scuola è tornata al centro
delle politiche regionali. La precedente Giunta non si era preoccupata di
affrontare la questione del dimensionamento scolastico e dell’offerta
formativa. La nostra Regione ha rischiato il commissariamento. Appena
insediato ho trovato una situazione difficile e in dieci giorni, sotto le
feste di fine anno, abbiamo fatto un vero miracolo e risolto il problema.
Interpretare un ruolo istituzionale come è stato fatto nella passata
legislatura mi è sembrata una vera e propria stortura. Certo, sulla lotta
alla dispersione scolastica c’è stato un buon risultato. Ma questo
successo ha avuto un costo, facendo un uso intensivo dei fondi nazionali e
comunitari che avrebbero dovuto garantire risorse fino al 2027, lasciando ora
margini di intervento ridotti, perché la spesa è stata concentrata tutta
nei primi anni. Basti pensare alla formazione professionale: il finanziamento
è stato incrementato da 4 milioni di euro del 2022/2023 a oltre 8 milioni
del 2024/2025 consumando una quota significativa delle risorse dei fondi
disponibili. Fondi poi ulteriormente incrementati da fondi Pnrr che però
sono fondi a termine. Da qui al 2027 i fondi rimasti sono drasticamente
ridotti, mettendo a rischio la continuità delle misure di contrasto. Stesso
problema vale per le borse di studio: sono stati lasciati solo 7,5 milioni
per i prossimi tre anni. Questo si traduce in un taglio drastico dei
finanziamenti. Se fino ad oggi sono stati stanziati circa 7 milioni di euro
l’anno, d’ora in poi ne resteranno solo 2,5 milioni l’anno. Le risorse
sono state impiegate per ottenere risultati immediati senza pensare al
futuro. Ora la sfida è garantire il diritto allo studio con fondi
drasticamente ridotti. Non vogliamo trascurare il tema della scuola. Per
questo abbiamo convocato il tavolo già il 21 febbraio per l’anno
scolastico 2025-2026, una tempistica mai vista. E lì abbiamo fatto diverse
proposte, dall’estensione del tempo pieno per lo 0-6 e le scuole primarie,
al progetto delle scuole aperte. Ma anche pensando a diverse politiche
tariffarie per il trasporto pubblico locale per gli studenti, ad un maggior
supporto psicologico”.
Nella sua replica Agabiti ha chiesto di “non vanificare il lavoro fatto
sulla scuola in questi anni. I fondi devono essere cercati. La capacità di
un buon amministratore è quella di saper intercettare le risorse. Trovarle
già pronte non è difficile per nessuno. Deve lavorare e cercare
finanziamenti per dare risposte serie a migliaia di famiglie umbre che ancora
aspettano. Non basta approvare delibere già pronte come quella sulle
barriere architettoniche. Sul dimensionamento lei descrive una situazione che
noi abbiamo affrontato tutti gli anni precedenti. I decreti sul
dimensionamento li ha fatti il Ministro che sta rivedendo i numeri degli
studenti. Quindi l’Umbria non ne deve tagliare tre ma uno per merito del
Ministro e non suo”. DMB/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79754
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