(AGENPARL) – gio 30 gennaio 2025 Nota dei consiglieri Ricci (Avs) e Michelini (Pd)
(Acs) Perugia, 30 gennaio 2025 – “Oggi abbiamo partecipato allo sciopero
con presidio delle lavoratrici e dei lavoratori di Sagemcom Italia a Città
di Castello, impresa specializzata nella produzione di contatori, di
proprietà di una multinazionale francese, che ha comunicato nelle scorse
settimane la volontà di procedere ad un licenziamento collettivo di diverse
decine di dipendenti (quasi tutte donne) impiegati nello stabilimento
tifernate”: lo rendono noto i consiglieri regionali Fabrizio Ricci (Avs) e
Letizia Michelini (Pd)
“Il presidio – ricordano i consiglieri – è stato segnato dal grave lutto
che ha colpito l’intera comunità di fabbrica e il sindacato dopo la morte,
in un terribile incidente, del sindacalista della Fiom Cgil Riccardo
Coccolini, che stava seguendo con grande impegno e passione la vertenza.
Anche nel suo ricordo, insieme al sindaco di Città di Castello, Luca
Secondi, abbiamo voluto ribadire alle lavoratrici e ai lavoratori tutto il
nostro sostegno e l’impegno, come istituzioni, a fare ogni cosa possibile per
far cambiare rotta alla multinazionale, nella convinzione che una storia
industriale così importante, lunga un secolo, non possa venir cancellata
all’improvviso con un tratto di penna. Vista la situazione, con una
produzione che non è ferma – tanto che fino alla pausa natalizia, in tutti
gli incontri, l’azienda aveva continuamente rassicurato il sindacato che,
almeno per l’intero 2025, dal punto di vista dei volumi produttivi, non ci
sarebbe stato alcun problema – l’attivazione degli ammortizzatori sociali è
assolutamente coerente e necessaria. Ammortizzatori che garantirebbero
respiro alle maestranze e alle loro famiglie e soprattutto tempo per valutare
le possibili soluzioni di carattere produttivo ed occupazionale”.
“Per queste ragioni – concludono Ricci e Michelini – in stretto raccordo
con l’assessore al Lavoro e allo Sviluppo Economico, Francesco De Rebotti,
come Regione continueremo a seguire la vertenza e a fare pressioni sulla
multinazionale affinché abbandoni le rigidità fin qui dimostrate e
intraprenda un percorso di confronto costruttivo, con il sindacato e con il
territorio, per scongiurare l’ennesima delocalizzazione, motivata solo da
ragioni di convenienza economica”. RED/PG
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79598
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