(AGENPARL) – ven 17 gennaio 2025 La presidente Bistocchi: “Far sì che l’Istituto venga messo nelle
condizioni di conoscere e di far conoscere, cioè svolgere il suo lavoro, ma
anche di essere conosciuto. Su questo mi prendo un impegno perché va
studiata, imparata, insegnata, promossa la storia, ma anche gli istituti che
se ne occupano”
(Acs) Perugia, 17 gennaio 2024 – Cinquant’anni di ricerche, studi,
pubblicazioni, mostre, convegni, premi e didattica nelle scuole sono
racchiusi nel libro “Isuc 1974-2024. Un istituto per la storia
dell’Umbria”: il volume, curato dal Comitato scientifico dell’Istituto
per la storia dell’Umbria contemporanea, è stato presentato oggi a Palazzo
Cesaroni dal presidente Alberto Stramaccioni, accompagnato dai membri del cts
(Alba Cavicchi, Costanza Bondi, Jacopo Aldighiero Caucci von Saucken e
Massimiliano Presciutti), alla presenza della Presidente dell’Assemblea
legislativa Sarah Bistocchi e del vicepresidente dell’Esecutivo regionale
Tommaso Bori.
La presidente Bistocchi ha lodato l’iniziativa editoriale “perché è uno
spaccato della grande attività dell’Isuc dal 1974 al 2024 e rende al
meglio il lavoro, l’impegno, i risultati raggiunti nel cammino iniziato con
il primo presidente e fondatore dell’Isuc, Raffaele Rossi, cui è stato
intitolato il circolo del Partito democratico di Monteluce e Porta Pesa. Mi
chiedo però – ha aggiunto la Presidente – in quanti conoscono
l’Istituto, la qualità del suo lavoro e il livello delle sue ricerche?
Questo è il mio primo impegno: far sì che l’Istituto venga messo nelle
condizioni di conoscere e di far conoscere, cioè svolgere il suo lavoro, ma
anche di essere conosciuto. Su questo mi prendo un impegno perché va
studiata, imparata, insegnata, promossa la storia, ma anche gli istituti che
se ne occupano, e questo è compito delle istituzioni e della politica che
indossa il vestito delle istituzioni, cioè è compito nostro. Conoscere il
contesto in cui gli individui si inseriscono e il perimetro sociale entro cui
si muovono è essenziale per cercare di aggiungere tasselli di conoscenza su
un dato periodo o una particolare vicenda, per ricomporre un quadro più
ampio. Il patrimonio storiografico dell’Umbria va intanto riconosciuto, poi
tutelato, se possibile arricchito, di certo sostenuto. E se questo si ritiene
che possa passare anche per un ripensamento dell’attuale assetto
istituzionale dell’Istituto, una sua rinnovata configurazione, noi siamo a
disposizione, perché credo che per costruire il futuro vada conosciuto il
passato, che non ci sia futuro senza passato. Tutte cose fondatissime, però
a questo ragionamento manca un pezzo: il ruolo del presente. Questo ruolo è
assegnato a noi, quindi se al futuro verrà consegnato e trasferito un
passato oppure no, questo dipenderà dal presente e dal lavoro che noi saremo
in grado di fare oggi”.
Nel corso della presentazione, Stramaccioni ha evidenziato che “l’Isuc ha
vissuto con 4 leggi istitutive, 4 statuti ma non ha ancora una sua autonomia
gestionale e va avanti con una certa precarietà nella gestione
amministrativa. Abbiamo il contributo annuale dell’Assemblea legislativa ma
non l’autonomia per assumere ricercatori o personale da impiegare, finora
sono stati dislocati nell’Istituto vari impiegati ma chiediamo che
l’Assemblea legislativa gli riservi un’attenzione particolare,
scongiurando un lento declino. Può essere ricompreso in un’altra
struttura, oppure mantenere il profilo istituzionale con una fondazione, con
i privati”. PG
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79527