(AGENPARL) – mer 27 novembre 2024 Nota di Bori (Pd)
(Acs) Perugia, 27 novembre 2024 – “Il Rapporto Svimez 2024 relega
l’Umbria al terz’ultimo posto per l’andamento del Pil dall’anno 2019
al 2023. Peggio hanno fatto soltanto Molise e Valle D’Aosta. Una situazione
preoccupante figlia di politiche di sviluppo sbagliate messe in campo da chi
ha governato in questi ultimi anni”. Così il consigliere regionale Tommaso
Bori (Pd) dopo una ‘prima preoccupante lettura’ del Rapporto predisposto
dall’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno
presentato oggi nella Capitale.
Bori evidenzia come “il Prodotto interno lordo reale regionale continua a
restare al di sotto dei livelli che hanno preceduto il periodo pandemico, con
un calo del 2,5 per cento. Per il 2023 emerge un quadro di crescita
‘piatta’ (+0,3 per cento rispetto al +0,6 nazionale). Prendendo in esame
i diversi settori dell’economia, per quanto riguarda il valore aggiunto, si
registra un meno 23 per cento per l’agricoltura e un meno 9,2 per
l’industria. Usufruendo del bonus ha registrato invece un + 14,3 per cento
il settore delle costruzioni”.
Commentando i consumi delle famiglie, Bori evidenzia “un meno 0,8 per cento
rispetto al + 0,3 nazionale, con +0,3 in Umbria nello scorso anno rispetto ad
un +1,2 nel resto dell’Italia. Rispetto all’occupazione nel settore
agricolo, in Umbria, tra il 2019 e 2023 si è registrato un calo del 34 per
cento, al contrario dell’industria (+ 15,5) e le costruzioni (+12 per
cento). Appena uno 0,9 per cento per i servizi. Segnali positivi arrivano
tuttavia dai primi mesi di quest’anno dove l’agricoltura ha recuperato il
13 per cento che fa da contraltare però alla flessione dell’industria (-9)
e delle costruzioni (-8)”.
Bori definisce infine “positivo il fatto dell’aumento dei contratti di
lavoro a tempo indeterminato che in Umbria è del 7,7 per cento; con il dato
della disoccupazione sceso dall’8,5 al 6 per cento . Qui, tuttavia –
conclude Bori commentando il Rapporto Svimez 2024 – pesa la decisione di
tutte quelle persone, di ogni età, che hanno smesso di cercare un lavoro”.
RED/as
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79327