Secondo Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare La sanità del PUC ( partito unico centrodestrasinistra) in Umbria è quella del privato che mette le mani nelle tasche degli italiani. “ il “prelievo”-sostiene il candidato di DSP alla guida della Regione- incide per oltre il 20% della spesa sanitaria totale con costi stimabili pari a circa 70€ pro capite per il circuito pubblico (tickets, intramoenia e differenza nel prezzo di riferimento per i farmaci) mentre il circuito privato drena circa 632 euro a testa (diagnosi, visite, acquisto diretto farmaci e altri dispositivi medici). Si tratta di una deriva distruttiva del Servizio Sanitario Nazionale che agevola i grandi gruppi finanziari di riferimento del centrodestra e del centrosinistra. Quelli che si autoproclamano liberal-progressisti hanno fatto affari con il “modello concorsopoli”, purtroppo già noto agli umbri, grazie a decenni di guida PD, i liberal-conservatori partecipano anch’essi di una tendenza che ha portato quasi a raddoppiare il totale delle strutture private accreditate, già a partire dalla metà degli anni 90. In Italia sono passate dall’ 39% al 56%, in Umbria dal 15% al 33%. Sono furti di salute, ventennali, affari fatti sulla pelle delle persone. La differenza politica? La mano con cui rubano la salute ai cittadini. La destra o la sinistra. Per questo dico che noi siamo l’alternativa. Vogliamo la sanità pubblica territoriale che è di prossimità. Per tutti. Noi la ridaremo al popolo.”